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«Studi Cassinati», anno 2018, n. 3
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Tony Vittiglio, classe 1921, nato e cresciuto tra Sant’Angelo in Theodice e Cassino, qualche anno prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, era emigrato a New York con la madre e due sorelle per ricongiungersi con il padre e un altro fratello già in terra americana. Era, allora, un adolescente, poco più che quindicenne, proiettato all’improvviso in un mondo completamente diverso rispetto a quello in cui era fin lì vissuto. I grandi spazi della città, con i suoi enormi grattacieli, con la frenesia tipica delle metropoli americane, avevano preso bruscamente il posto della campagna, del defluire lento e quasi monotono dei giorni trascorsi nel Cassinate. Oltre oceano dovette velocemente superare le difficoltà di adattamento e di adeguamento ai nuovi ritmi, alla nuova situazione, in particolare quelle derivanti dalla nuova lingua. Quando poi anche gli Stati Uniti fecero il loro ingresso nel conflitto mondiale, Tony Vittiglio venne arruolato nell’Esercito americano e fu inviato a combattere in Europa, sul fronte francese.
Quando, nella primavera del 2015, alcuni soci del Cdsc-onlus ebbero la fortuna di incontrarlo a Pignataro, Tony Vittiglio mostrò i riconoscimenti ottenuti per i suoi servizi militari, le onorificenze e le medaglie che gli erano state concesse per la cattura di un generale nazista, comandante dell’armata tedesca, oppure per la liberazione di un campo di prigionia. Tuttavia amava parlare più degli episodi in cui era riuscito a salvare la vita ad alcuni soldati nemici, oppure ad aiutare alcuni sodati italiani o donne e bambini anche contravvenendo agli ordini ricevuti, definendo tali vicende con una frase che rivela il profondo senso di umanità di cui era dotato: «il più bel regalo che puoi fare ad una mamma». Così riuscì a far prigionieri vari soldati tedeschi invece che sopprimerli con la sua mitragliatrice. Così offrì il suo rancio ad una giovane donna tedesca incinta con una bambina, nonostante i divieti dei superiori. Così si prestò a fare da interprete tra il comando americano e il gruppo di prigionieri italiani liberati tra i quali ritrovò un cugino di Pignataro e un giovane tenente dei Carabinieri, originario di Cervaro, Luigi Margiotta (poi generale) che riuscì a mettere in contatto epistolare con la madre da due anni senza sue notizie e con il quale intrecciò fin da quei momenti una profonda e sincera amicizia protrattasi per tutta la vita.
A dicembre scorso avrebbe dovuto presenziare a Frosinone, ospite d’onore nel corso della presentazione di un volume dedicato agli IMI (i militari italiani prigionieri in Germania nel corso della guerra) ma già le sue condizioni di salute erano divenute precarie e i medici americani gli avevano sconsigliato fortemente di venire in Italia. Era molto rammaricato e aveva voluto inviare la relazione che avrebbe dovuto svolgere, poi letta nel corso della presentazione, dalla quale emerge tutta la sua dolcezza e gentilezza d’animo.
Le sue capacità, le sue competenze e la sua abilità gli avevano permesso di affermarsi socialmente negli Usa, ma nonostante le sue vicende personali, è rimasto sempre un uomo semplice, disponibile, sensibile che nel cuore portava con fierezza la sua italianità e l’amore per le sue origini, per il suo territorio d’estrazione (gdac).
Il Centro Documentazione e Studi Cassinati-Onlus porge sentite e sincere condoglianze alla famiglia Vittiglio negli Stati Uniti e nel Cassinate per la scomparsa avvenuta negli Stati Uniti il 14 agosto 2018 di Antony (Antonio) “Tony”, uomo di profonda umanità, dotato di un forte senso di altruismo.
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