Studi Cassinati, anno 2015, n. 2
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di Adriana Letta*
Il Presidente del CDSC-Onlus Gaetano de Angelis-Curtis e il Sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone hanno presentato ad un pubblico interessato ed attento la ricerca condotta da Carlo Nardone su quello che fu il «campo di concentramento», tale è il nome rimasto, ma sarebbe più giusto dire il campo di prigionia di Caira. Come ha ben spiegato il presidente del CDSC anche attraverso le immagini, Cassino, oltre ad aver offerto, come tutte le città e i paesi della nazione, un elevato tributo di sangue alla Prima guerra mondiale, fu prescelta quale sede di un Campo di concentramento per i soldati dell’Esercito austro-ungarico fatti prigionieri, allestito poi in località Monterotondo della frazione di Caira nel 1917. Fino all’estate del 1919 vi furono internati migliaia di prigionieri austro-ungarici utilizzati, soprattutto, nelle opere di rimboschimento delle montagne circostanti. Nel corso dei più di due anni tra i militari austro-ungarici si verificarono molti decessi (si può immaginare per svariati motivi: dalle conseguenze di ferite di guerra a malattie epidemiche come spagnola, malaria, tifo, ecc.). I resti furono deposti nel Cimitero civile di Caira. Per il centenario della Prima guerra mondiale è stata svolta un’accurata e lunga ricerca che ha portato alla selezione di numerosi nominativi di soldati dell’Esercito austro-ungarico deceduti nel Concentramento. Tale ricerca ha consentito, per la prima volta nel corso di cento anni, di giungere a compilare un elenco dei militari morti nel Concentramento nel corso del biennio 1917-1919. Il primo aspetto che emerge da questa sorta di martirologio è l’impressionante numero di deceduti: ben 789 (un dato, tuttavia, determinato per difetto). Nell’elenco predisposto, sono riportati, oltre ai nominativi, altri dati personali dei soldati deceduti (biografici, militari o relativi all’estrazione territoriale). Inoltre in appendice sono stati inseriti anche alcuni nominativi di soldati transitati nel Concentramento e poi tornati in patria (il più importante dei quali è stato il filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein), copie di corrispondenze degli internati con i familiari, istantanee di vita dei militari all’interno del Concentramento, nonché documenti del tempo e foto della costruzione del Campo, della successiva utilizzazione nel primo dopoguerra come Scuola Allievi Carabinieri, della distruzione patita nel corso degli eventi bellici della Seconda guerra mondiale. Tale elenco, che ha ottenuto l’autorizzazione a fregiarsi del logo ufficiale delle Celebrazioni del centenario della Prima guerra mondiale dalla presidenza del Consiglio dei ministri, vuol essere il primo contributo che il Centro Documentazione e Studi Cassinati-Onlus intende offrire per le celebrazioni del primo centenario della Grande guerra, mettendolo a disposizione di studiosi, ricercatori e appassionati sul proprio sito. La presentazione della pubblicazione è stata fatta nell’ambito delle Celebrazioni della Prima guerra mondiale organizzate dal Comune di Cassino alla presenza del sindaco avv. Giuseppe Golini Petrarcone e dell’assessore alla cultura dott. Danilo Grossi. Al termine il prof. Fausto Pellecchia ha ricordato la figura di Ludwig Wittgenstein, il più grande filosofo europeo del tempo, che proprio nei mesi trascorsi nel Concentramento di Cassino-Caira mise a punto la sua più importante opera, il Tractatus logico-philosophicus.
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