Il ritrovamento e poi la restituzione a settanta anni dalla distruzione Un frammento di marmo intarsiato che era sulla tomba di S. Benedetto e S. Scolastica

 

Studi Cassinati, anno 2015, n. 2
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di Adriana Letta*

frammentoDopo 70 anni dalla distruzione dell’abbazia ancora una restituzione a Montecassino: un frammento marmoreo, non un’opera d’arte intera. Eppure un frammento con un valore enorme, non solo dal punto di vista artistico e culturale ma soprattutto spirituale e affettivo. Quel frammento, infatti, che il Museo e la Citt̀à di Aquino hanno deciso di riportare “a casa”, apparteneva ad una lastra di marmo policromo intarsiato e traforato che era posizionata sulla tomba dei Santi Benedetto e Scolastica, dietro l’altare maggiore della Basilica Cattedrale, nel luogo più̀ importante ed emblematico e perciò il più caro per tutto il mondo benedettino. La guerra lo fratturò̀ e durante la ricostruzione Don Angelo Pantoni, monaco benedettino, studioso di storia e di archeologia, riuscì a recuperare sette elementi di quel marmo, che ha al suo centro una stella e intorno decorazioni, mentre al di sotto reca un’antica iscrizione funeraria romana. Non potendo ricostruire la lastra marmorea per intero, mancando l’ottavo frammento, espose quei sette frammenti dalla parte epigrafica, con le altre epigrafi, lungo lo scalone del portone Pax, dove si trovano attualmente.
Oggi il frammento mancante, che fortunosamente e fortunatamente un privato, di cui non si conosce bene l’identità, portò ad Aquino e che fu conservato nel locale Museo, è tornato a Montecassino e chissà, forse un giorno sarà possibile rivedere l’originaria collocazione della lastra intera, restaurata e riportata all’antico splendore.
La restituzione era stata già progettata dal precedente direttore del Museo, Angelo Nicosia e dall’ex sindaco Antonino Grincia, che avevano preso contatti con il compianto archivista dell’abbazia Dom Faustino Avagliano. I loro successori hanno potuto portare a termine il progetto. Mercoledì̀ 28 gennaio, proprio nel giorno della memoria liturgica di San Tommaso d’Aquino, il direttore del Museo dott. Marco Germani ed il sindaco dott. Libero Mazzaroppi si sono recati in abbazia insieme con l’assessore alla Cultura, avv. Carlo Risi, ai funzionari della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, dott. Carlo Molle e della Soprintendenza per i Beni Storico-Artistici del Lazio, dott.ssa Alessandra Acconci, ed hanno riconsegnato nelle mani dell’Abate di Montecassino, dom Donato Ogliari, il frammento marmoreo. La cerimonia di riconsegna è avvenuta nella Sala del Capitolo dell’abbazia, alla presenza di poche persone, tra cui il prof. Gaetano de Angelis-Curtis, presidente del CDSC (Centro Documentazione e Studi Cassinati), l’arch. Giuseppe Picano presidente dell’Archeoclub cittadino Latium Novum con alcuni soci, e di molti giornalisti. Il “pezzo” di cui si parlava era esposto su un leggio, porto allo sguardo e all’ammirazione commossa dei presenti e come un libro veniva “letto” e illustrato dagli esperti con la passione e partecipazione personale di chi ha a che fare con reperti antichi ma anche con storie particolari e quasi incredibili. L’Abate Ogliari, attorniato da alcuni monaci, ha ringraziato con calore e affabilità offrendo in omaggio una pregiata recente pubblicazione su Montecassino agli Aquinati che si sono resi protagonisti della singolare manifestazione. Anzi, tanto singolare non si può̀ neppure dire, dal momento che storie del genere avvengono con una certa frequenza a Montecassino. Spesso, infatti, opere d’arte, quadri, sculture, tarsie, prelevate molte volte come souvenir dai soldati che vi combatterono nel 1944, e portate in paesi lontani, sono tornate decenni dopo, per lo scrupolo di dover “restituire” che ad un certo punto della vita ha spinto l’ex soldato o un suo familiare erede a volare fino a Montecassino per riconsegnare ciò che all’abbazia apparteneva, quasi voler far tornare a casa ciò̀ che a causa della guerra era stato trafugato. Solo per citare gli ultimi episodi, nello scorso mese di maggio, in occasione delle celebrazioni per il 70° anniversario della distruzione, il Governatore della Nuova Zelanda riconsegnò una tarsia marmorea, a giugno una signora dal Sudafrica riportò un candelabro. Incredibile ma vero. E commovente.

* http://www.diocesisora.it/pdigitale/aquino-riconsegna-allabbazia-di-montecassino-un-importante-
reperto.html.

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