Sant’Ambrogio sul Garigliano 6 ottobre 2018: La comunità ha reso omaggio ad Angelo Riccardi fulgido esempio per le generazioni più giovani*

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«Studi Cassinati», anno 2018, n. 4
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Antonio Riccardi.
Antonio Riccardi.

Sant’Ambrogio sul Garigliano ha onorato con una bella cerimonia il concittadino finanziere Angelo Riccardi, insignito con la Medaglia d’Onore alla memoria dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo la cerimonia di consegna da parte del Prefetto Emilia Zarrilli presso la Prefettura di Frosinone anche il suo paese ha voluto rendere omaggio al concittadino che fu catturato e deportato nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale e che con orgoglio rifiutò di collaborare con i nazifascisti. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Sergio Messore, ha voluto rendere omaggio alla figura del concittadino Angelo Riccardi, alla presenza dell’intero Consiglio, di numerose autorità civili e militari, degli ex sindaci Biagio Del Greco e Giovanni De Rosa, del presidente dell’Associazione Finanzieri d’Italia in congedo di Cassino, luogotenente Marcello Fargnoli, di parenti, di amici e dei figli Maria ed Antonio con i loro familiari.
Dopo i saluti del sindaco Messore, che ha ribadito l’importanza del ricordo «come strumento di costruzione del futuro», il nipote di Angelo, Francesco Riccardi, ha ripercorso la storia del giovane finanziere, classe 1923 che a seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943, come tantissimi soldati italiani rimasti senza ordini, fu catturato dai tedeschi e deportato nel lager di Luchenwalde, a sud di Berlino e qui utilizzato per lo sgombero delle macerie. Il rifiuto a qualsiasi forma di collaborazione con il nazifascismo comportò umiliazioni di ogni sorta, freddo, fame, stenti di ogni genere e atroci sofferenze. Fu liberato soltanto nell’aprile 1945 vicino Lipsia e rientrò, dopo una lunga odissea, Sant’Ambrogio nell’agosto dello stesso. Qui trovò un paese totalmente distrutto e apprese della morte, a causa di eventi bellici, del padre Antonio e del fratello Biagio di soli 23 anni.
Quindi è intervenuto Gaetano de Angelis-Curtis, presidente del Centro Documentazione e Studi Cassinati, che nel suo intervento ha illustrato, con rigore storico, quelle tristi pagine di storia e le vicende degli Internati Militari Italiani in Germania.
È intervenuta poi il tenente Ludovica Boncompagni della Compagnia della Guardia di Finanza di Cassino sottolineando l’importanza dei valori e della fedeltà delle istituzioni e al corpo: «tali uomini siano da esempi per le giovani generazioni». Presente alla cerimonia anche la signora Annunziata Miele visibilmente commossa, residente a Roma, figlia del compagno di prigionia Luigi Miele che aiutò nel marzo 1944 Angelo 10 Sant'Ambrogio2Riccardi ferito dopo un bombardamento aereo, nei pressi di Alexander plaz a Berlino. Il momento più toccante è stato quando il figlio Antonio ha letto alcuni racconti di prigionia, tratti al memoriale del padre, da dove si evincono paura, umiliazioni, sofferenza ma anche volontà e senso dell’onore. L’esigenza primaria di questa iniziativa si è basata sulla necessità di custodire la memoria storica individuale e collettiva, al fine di scongiurare simili drammi nel futuro e per favorire la consapevolezza che il presente di pace e di prosperità è il frutto del sacrifico di tanti piccoli e grandi eroi. Il sindaco Messore, al termine della cerimonia, ha consegnato ai figli una pergamena, con la motivazione adottata da Capo dello Stato e una targa ricordo. La comunità di Sant’Ambrogio sul Garigliano ha reso così omaggio con questo evento alla memoria del compianto Angelo Riccardi, in quanto rappresenta un alto riconoscimento dello Stato e delle istituzioni ad un giovane finanziere che disse un no senza incertezza e che per quasi due anni dovette sopportare ogni genere di violenze in condizioni di vita inumane, per rimanere fedele all’onore di militare e di uomo. Scelse eroicamente la lenta agonia di fame, di stenti, di inenarrabili sofferenze fisiche e soprattutto morali. Angelo Riccardi è stato un lucido testimone di eventi devastanti e tragici della grande storia e non ha rinunciato mai ai valori come la libertà, la dignità, la giustizia, la solidarietà, la fede nelle proprie idee, valori che ha trasmesso quotidianamente alla propria famiglia.

 

* «L’Inchiesta», venerdì 19 ottobre 2018.

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