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«Studi Cassinati», anno 2018, n. 4
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Domenica 4 novembre 2018, il Centro Documentazione e Studi Cassinati-Onlus, allo scopo di onorare la memoria dei caduti che si batterono in terre lontane e donarono alla Patria il bene più prezioso, la loro vita, ha organizzato a Cervaro una Cerimonia celebrativa definita con il titolo di «Presenti alle bandiere» poiché essi partirono e non tornarono più ma sono tutt’ora «Presenti» nel ricordo, nei cuori.
La cerimonia si è svolta in due momenti: alle ore 10 presso il Monumento ai caduti in località Foresta (Via Belvedere) e poi alle ore 12 nella Piazza Vittorio Emanuele II del centro cittadino. La socia Annamaria Arciero ha provveduto, in ambedue le occasioni, all’appello nominale dei 138 caduti (nati a Cervaro oppure trasferitisi da paesi limitrofi), scandendo i loro nomi, cognomi, date di nascita e di morte, arma di appartenenza, luogo di decesso. Quindi ha dato lettura delle motivazioni delle decorazioni insignite, complessivamente nove medaglie al Valore Militare per caduti e reduci (tre d’argento, cinque di bronzo e una croce di guerra).
Nel corso della manifestazione il presidente del Cdsc-Onlus, Gaetano de Angelis-Curtis, ha provveduto alla consegna alla cittadinanza, e per essa all’Amministrazione comunale, di un pannello rievocativo in fotoceramica. Il pannello è di grandi dimensioni, metri 2 x 1,40, risulta composto da 70 mattonelle 20×20 ed è stato realizzato dal prof. Enrico Todisco, riproduce la fotografia del «Monumento ai Caduti per la Patria» che, inaugurato il 4 novembre 1923, fu installato nel largario detto dell’«(h)ortola», un ampio spiazzo ubicato lungo il corso principale dell’abitato, non a caso da allora denominato «piazza XXIV maggio» o «piazza della Vittoria», uno scorcio della Cervaro tra le due guerre oggi non più esistente.
Il Monumento era costituito da una base rettangolare in marmo delimitata da una ringhiera in ferro, con cancelletto centrale. Sui lati erano poste le lapidi con i nominativi dei caduti mentre quella frontale riportava la scritta «CERVARO / AI SUOI CADUTI / 1915 – 1918». Al di sopra della base si trovava una mastodontica statua in marmo, allegoria della vittoria: un nerboruto uomo nell’atto di scagliare un grosso masso, che aveva tra le mani, su un’aquila bicefala. In sostanza il Monumento ai caduti di Cervaro si andava a caratterizzare non solo per il materiale utilizzato per la statua, che risultava realizzata in marmo e non in metallo come per la maggior parte dei manufatti celebrativi, ma soprattutto per la simbologia utilizzata: non un fante in armi oppure morente, non una donna addolorata a rappresentare una madre, una moglie che aveva perso il proprio caro e neppure una figura femminile alata o guerriera a personificare la vittoria ma un imponente corpo maschile nell’atto di scagliare, in un atto allegorico originale e insolito, un masso su una testa di un’aquila a due teste (rappresentazione dell’impero Austro-Ungarico) tenuta sotto un piede a simboleggiare la vittoria italiana. La statua era stata disegnata dall’ing. Vincenzo Cataldi e fu realizzata, probabilmente, dallo scultore Brunelli. Per la verità l’ing. Cataldi aveva progettato un Monumento ai caduti molto imponente con una sorta di arco di trionfo che era sormontato dalla statua e aveva sotto l’arco un’ara su un piedistallo. L’effettiva realizzazione portò solo alla erezione di un manufatto più modesto composto dalla statua collocata su piedistallo, inserito in un’area delimitata dalla ringhiera.
Il Monumento è poi andato parzialmente distrutto nel corso degli eventi del Secondo conflitto mondiale.
Negli anni della ricostruzione del secondo dopoguerra gli amministratori locali maturarono la decisione di utilizzare gli spazi del sito del Monumento per edificarvi l’Edificio Scolastico che, dunque, ha occupato tutto lo slargo decretando la scomparsa di quel che rimaneva del Monumento ai caduti.
Proprio per ricordare quel Monumento ai caduti non più esistente con il suo largario, il Cdsc-Onlus ha voluto far realizzare il pannello rievocativo in fotoceramica che andrebbe poi collocato sulla facciata esterna della Scuola Elementare, prospiciente il Corso della Repubblica, per evitare il rischio che scompaia per sempre la memoria di quanto realizzato e fatto un centinaio di anni fa per onorare i caduti della Grande Guerra.
Il pannello rievocativo riporta, in alto a destra, la scritta «Cervariensis natione, non moribus / Sua pecunia fecit / In memoria» (gdac).
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