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«Studi Cassinati», anno 2018, n. 4
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Sergio Saragosa, Carlo Nardone, La Chiesa di San Basilio Vescovo di Caira, Cdsc-Onlus, Cassino 2018, pagg. 105, illustr. col. e b./n.; f.to cm. 15×21; ISBN 978-88-97592-43-3
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Svolgere ricerche su chiese, strutture religiose attorno alle quali ruota una intera comunità che vive in un paese, villaggio o borgo, significa inevitabilmente ripercorre vicende, avvenimenti, fatti, eventi accaduti localmente nel corso di centinaia d’anni.
La storia di Caira, che per secoli ha avuto una popolazione attestatasi intorno alle 200 unità per poi conoscere un balzo demografico con un aumento progressivo e costante (raggiungendo nel 1700 i 500 abitanti, saliti a 800 a metà del 1800 e quindi, a parte una stasi o diminuzione in coincidenza con l’emigrazione del secondo dopoguerra, attestandosi oggigiorno attorno alle 2000 unità) è inscindibilmente connessa con quella di Cassino (S. Germano fino al 1863) di cui, per almeno un millennio, è stata considerata dalle autorità politiche e amministrative del tempo come «suo casale».
Di Caira, che trae origine il suo nome dal monte Cairo sulle cui falde sorge, è accettata l’origine orientale della comunità locale provata dalla presenza, a cavallo dell’anno mille, di un gruppo etnico di origine greca da cui, non a caso, sarebbe stata edificata la Chiesa intitolata a San Basilio. Un altro importante insediamento, quasi coevo, fu quello della Badia di S. Matteo de Castello o Servorum Dei, fondato da Fortunato, un monaco di origine spagnola, in odore di santità, sceso alle falde del monte Cairo proveniente dal monastero cassinese.
Nella pubblicazione sono ricordati di Caira anche alcuni eventi funesti come il crollo del tetto della Chiesa di S. Basilio nel 1962 preceduto da varie altre distruzioni avvenute a fine Settecento, nella prima metà dell’Ottocento, a causa del terremoto del 1915 e i danni di un decennio dopo, nonché le profonde ferite provocate dalla furia bellica della Seconda guerra mondiale. Tuttavia ogni volta la Chiesa è stata ricostruita, ingrandita e abbellita.
Utilissima risulta anche la pubblicazione dei documenti consultati (alcuni dei quali con relativa traduzione dal latino per una maggiore comprensione dei lettori) e parimenti importante per la comunità locale appare anche la cronotassi dei parroci della Chiesa di S. Basilio dal 1500 ad oggi con approfondimenti sugli ultimi quattro in ordine di tempo, cioè d. Michele Azzoli, d. Crescenzo De Marco, d. Eric Di Camillo, d. Claudio Monti (e del vice parroco d. Piergiorgio Rinaldi), nonché notizie sull’unico parroco nato a Caira (d. Cosmo Nardone) e su sacerdoti originari di Caira (d. Giovanbattista Nardone).
Ai due autori, Sergio Saragosa e Carlo Nardone, va un ringraziamento particolare per aver voluto onorare Caira in primis ma tutto il territorio con il loro lavoro di ricerca confluito nella presente pubblicazione (gdac).
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Emilio Pistilli, I confini di San Germano (odierna Cassino). Dal registro di Bernardo Ayglerio del 1278, Cdsc-Onlus, Cassino 2018, pagg. 87, illustr. col. e b./n.; f.to cm. 17×24; ISBN 978-88-97592-37-1
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Genericamente gli aspetti relativi ai confini territoriali sono poco considerati come se fossero stati sempre lì presenti immutati e immutabili senza considerare che sono stati fissati da qualcuno in qualche epoca, e poi si sono storicizzati, che hanno potuto dare, come avvenuto sovente, a lunghissime questioni e diatribe tra enti, università e comuni, limitrofi che si sono accapigliati anche per secoli per il riconoscimento del possesso di un fazzoletto più o meno ampio di territorio. Il volume I confini di San Germano (odierna Cassino) è il frutto di una paziente, accurata e approfondita indagine svolta da Emilio Pistilli in merito a un caso specifico, quello della città di Cassino a partire dal medievale abitato di S. Germano, su quando i confini cittadini sono nati, su chi li ha fissati, su come si siano andati a modificare nel corso dei secoli, su quali siano state le rivendicazioni, le dispute, le usurpazioni, le cessioni dei comuni limitrofi (in particolare Terelle, Belmonte Castello e S. Elia Fiumerapido). L’autore si è già brillantemente cimentato in più occasioni sulla materia dei confini territoriali, ad esempio su quelli della Terra di S. Benedetto così come venutasi a determinare con la donazione di Gisulfo II e poi con il privilegio di papa Zaccaria, oppure quelli di alcuni castelli (Acquafondata e Trocchio). Tali studi, stampati sotto forma di pubblicazioni autonome o di articoli, fanno riferimento, dal punto di vista editoriale, al Centro Documentazione e Studi Cassinati-Onlus o a «Studi Cassinati», la rivista di studi storici edita dal Cdsc-Onlus. Con entusiasmo e piacere, dunque, il Cdsc-Onlus si onora di far da editore, ancora una volta, ad uno studio del suo presidente onorario Emilio Pistilli, una ricerca elevata a dignità di stampa indirizzata in prima battuta a studiosi e specialisti del settore, ma che, rivolgendosi a tutti coloro i quali hanno a cuore questo territorio, ha il merito, allo stesso tempo, di arricchire il panorama culturale delle comunità locali e non solo (gdac).
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