Francesco Antonio Picano nella scultura del settecento napoletano – vol. II

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Giovanni Petrucci, Cassino 2019

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Presentazione
PetrucciLe ulteriori preziose notizie apprese sulla vita dello scultore Francesco Antonio Picano, che hanno permettono di evidenziare ulteriori aspetti illustrativi della sua personalità, nonché il ritrovamento di alcune statue, due delle quali, il S. Pasquale e l’Immacolata di Modugno, sono state dichiarate «monumento nazionale», hanno indotto Giovanni Petrucci ad approntare il completamento della monografia, , già licenziata nel 2005, dedicata all’artista originario di Sant’Elia Fiumerapido. Alla luce di quanto emerso dai nuovi studi, Francesco Antonio Picano può essere considerato uno dei «precursori di quella particolare vena profana che improntò le opere di religione tra gli ultimi anni del Seicento ed il primo ventennio del ‘700». Di lui «evidenti appaiono anche, rispetto al suo ‘modello’, la mancanza di enfasi barocca, di forza plastica ed espressiva, di un alto virtuosismo nei gesti e nella resa dei panneggi». Nel volume Giovanni Petrucci recensisce minutamente 54 sculture realizzate da Francesco Antonio Picano o a lui riconducibili per attribuzione certa o per ipotesi. Si tratta di 9 «opere datate e firmate» (una a Casalattico, Capriati al Volturno e Soveria Monnelli e ben sei a Modugno); di 7 «documentate» (la cui storia si ricava dai contratti stipulati presso notai tra i committenti e l’artista, oppure da documenti o da polizze di pagamento); di 23 «attribuite in studi critici» e di 15 «ipotizzate». Tutte appaiono plasmate «con una maestria che sorprende; semplicità che è frutto di esercizio, di maturità e di possesso di rari mezzi espressivi». Tutte appaiono forgiate con una bellezza «pura», «libera», «non fissata in schemi precostituiti da determinate scuole»

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Dott. Gaetano de Angelis-Curtis
Presidente del Centro Documentazione e Studi Cassinati-Onlus

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