L’Ordine di Malta, il Beato Gerardo Sasso e Montecassino.

.

«Studi Cassinati», anno 2019, n. 2
> Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf
> Scarica l’articolo in pdf

.

di Otello Zambardi

.

10_ZamOt1Il 15 dicembre 2018 l’ambasciatore nobile Amedeo De Franchis, procuratore del Gran Priorato di Roma e il marchese Alessandro Bisleti di Veroli, delegato Granpriorale, hanno fatto visita a Montecassino, per un ritiro spirituale, dove sono stati raggiunti dagli invitati dell’Ordine della Delegazione «Latium Vetus».

Dopo una vista ai luoghi della vita di San Benedetto i rappresentati dell’ordine Cavalleresco sono stati accolti da dom Donato Ogliari, abate di Montecassino, che ha introdotto una meditazione del reverendissimo dom Fabrizio Turriziani Colonna, cappellano della Delegazione sulla figura del Beato Gerardo De Sasso, monaco benedettino e sulla spiritualità monastica nell’Ordine. Il marchese Bisleti ha poi consegnato un riconoscimento a suor Ermanna per il suo servizio svolto a favore di tutti gli ospiti e senza fissa dimora della Casa della Carità di Cassino. L’evento si è concluso con la celebrazione della Santa Messa officiata in cattedrale. Alla cerimonia erano presenti autorità militari, religiose e laiche del territorio e un gruppo di invitati selezionati, che hanno ricevuto anche un breve opuscolo a ricordo dell’evento.

L’autorevole visita dei vertici dell’Ordine di Malta a Montecassino assume i caratteri della storicità per l’assenza di pregressi. L’evento è stato un grande successo da molti punti di vista, anche in termini di pubblico. L’Ordine di Malta ad oggi ha relazioni diplomatiche con più di 100 Stati e con l’Unione Europea ed ha lo status di osservatore permanente alle Nazioni Unite. È neutrale, imparziale e apolitico. L’evento è stato organizzato dallo scrivente, in quanto membro dell’Ordine di Malta, Delegazione di Veroli. Con l’occasione desidero dare alcune notizie storiche circa la figura del Beato Gerardo, che è stato il fondatore e primo rettore dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Il Beato Gerardo Sasso, proveniente da Scala (località vicino ad Amalfi), è considerato il fondatore dell’Ordine di Malta. Grazie ad alcune ricerche effettuate, mi preme evidenziare un tratto, o quantomeno una traccia storica comune a molti studiosi, i quali ritengono che la prima struttura religiosa ed assistenziale realizzata attorno al 1055 a Gerusalemme, sia stata organizzata secondo la regola benedettina, sorta come filiazione della comunità cassinese, ipotizzando che il Beato Gerardo fu inviato nella Città Santa dal monastero di Montecassino, che all’inizio dell’avventura ospedaliera, fornì agli Amalfitani una comunità di “monaci neri” da impiantare nelle strutture religiose ivi realizzate1. Nel libro I Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme detti di Malta, dell’abate Vincenzo Cicognara del 1840, si descrive sinteticamente l’origine dell’Ordine: «Abitavano in Gerusalemme alcuni Cristiani Greci e Soriani nella parte in cui vi era il Sepolcro di Cristo. Non praticando costoro nella Chiesa che il rito Greco, desiderarono gli Amalfitani che ne fosse istituita un’altra Chiesa secondo il rito latino. Data quindi sollecita mano al lavoro, sorse ben presto il nuovo tempio, che fu detto di Santa Maria de Latini ed un Monastero per il ricovero dei pellegrini dei quali ebbero il governo alcuni monaci Benedettini chiamati espressamente da Monte Cassino».

10_ZamOt2In un ulteriore testo, Sovranità e indipendenza nel Sovrano Militare Ordine di Malta, di Fabrizio Turriziani Colonna si legge: «Nel 1099 a Gerusalemme reggeva la chiesa di Santa Maria Latina e l’ospedale, un monaco dell’Ordine di san Benedetto proveniente dalla Repubblica di Amalfi, fra Gerardo de’ Sasso, il quale coraggiosamente, durante l’assedio di Gerusalemme aveva rischiato la vita per aver gettato dall’alto delle mura alcuni pani ai crociati affamati». Ed ancora, in un altro libro La Croce di Malta di Hermes Filipponio, si narra, come i mercanti amalfitani tra il 1023 e il 1063 ottennero la possibilità di ricostruire, presso la Tomba di Cristo, una Chiesa ed uno ospizio-ospedale affidandolo a monaci Benedettini venuti dall’Italia e viene chiarito, inoltre, che: «Altri monaci, anche Cassinesi, vi si trasferirono per celebrare i divini uffici ed un gran numero di mercanti e sacerdoti s’unì ai primi Ospitalieri». Un’ulteriore conferma, infine, ci perviene dalla lettura del testo di Giovanbattista Aiello del 1845 che, nel descrivere la gloriosa storia degli Amalfitani, sottolinea come gli stessi nel 1020 «…aprirono in Gerusalemme presso il S. Sepolcro l’ospizio di S. Maria e della Maddalena a Pellegrini di tutta l’Europa. Nel 1099, Gerardo di Scala, monaco di Montecassino, contribuì con i suoi confratelli alla presa di Gerusalemme. Nel 1113 convertì i monaci ospedalieri nell’ordine religioso e militare di S. Giovanni». L’ospitale fondato dal Beato Gerardo aveva lo scopo di assistere e curare i pellegrini occidentali che arrivavano a Gerusalemme per visitare i luoghi santi. I seguaci di frà Gerardo portavano sul nero abito benedettino la bianca croce amalfitana ad otto punte. Tale attività era protetta contro l’assalto degli avversari grazie all’opera di militari associati all’opera del fondatore; da qui la dimensione militare dell’Ordine. Le numerose donazioni e i lasciti fecero degli ospitalieri l’ordine più influente dell’epoca delle crociate. Oggi, le attività che vengono svolte dai membri dell’Ordine si concentrano sull’impegno ad approfondire la propria spiritualità nella Chiesa e a fornire assistenza e aiuti, sia in ambito medico che sociale ai bisognosi, con l’impegno di tanti volontari.

.

1 Poetica et Epigraphica – in honorem Beati Gerardi 2006 – Composuiti Marcvs Rinaldi, p. 22.

.

(430 Visualizzazioni)