Studi Cassinati, anno 2014, n. 3
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di Maurizio Zambardi
Nel corso dei lavori di posizionamento delle tubature del gasdotto “Busso-Paliano” sono venuti alla luce nel territorio di San Pietro Infine, in località Monticello, alcune strutture di interesse archeologico che potremmo definire “murarie e pavimentali”.
I tratti rinvenuti, che hanno una larghezza variabile da 0,70 a 2,00 metri circa, sono trasversali alla linea del gasdotto (che attraversa tutta la valle di San Pietro in direzione est-ovest), e sono costituiti dall’accostamento di pietre, di piccole e medie dimensioni, senza uso di malta. Le strutture finora riportate alla luce sono solo tre, ma le tracce di altre sono visibili nelle vicinanze.
Al momento risulta difficile stabilire la loro esatta funzione. Potremmo però avanzare delle ipotesi. Il tratto intermedio, quello cioè più largo, potrebbe essere l’acciottolato di una antica strada, mentre il tratto più a est, a circa 40 metri, sembrerebbe un muro di contenimento di un terrapieno. Quello posto più a ovest, invece, distante circa 17 metri dal tratto intermedio, sembrerebbe un muro vero e proprio, ma l’assenza di malta fra le pietre e la sua limitata profondità, circa 10-20 cm, fanno sorgere dei dubbi. Si potrebbe allora ipotizzare che quello che si vede sia una sorta di fondazione di un sovrastante muro, di cui non vi è più traccia. Non va, comunque, esclusa l’ipotesi che le pietre siano state poste all’interno di un fosso di scolo di campagna, per facilitarne il drenaggio.
Gli archeologi che stanno effettuando gli scavi hanno, inoltre, riportato alla luce anche una stretta e sottile striscia di pietre di piccole dimensioni, probabilmente con funzione drenante, che, a differenza degli altri tratti rinvenuti, corre con angolo meno accentuato rispetto all’asse dello scavo del gas- dotto.
I rinvenimenti effettuati vanno sicuramente messi in relazione con la grossa villa rustica di età repubblicana del Monticello, sita a meno di un centinaio di metri a sud-est del ritrovamento. La villa può farsi risalire alla seconda metà del II secolo a.C. e certamente dovette rimanere attiva anche in epoca imperiale1. Un percorso viario secondario doveva metterla in collegamento diretto sia con il ramo principale della Via Latina, sito nella valle di Mignano, e sia con la diramazione della Via Latina che da Ad Flexum, sito a valle dell’odierno paese di San Pietro Infine, conduceva a Venafrum, dopo aver oltrepassato il Valico delle Tre Torri.
1 Su tali aspetti cfr. l’articolo precedente di M. Zambardi, La villa rustica di età repubblicana del Monticello, pp. 165-173.
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