Studi Cassinati, anno 2013, n. 4
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Che il passaggio degli eventi bellici della seconda guerra mondiale su questo territorio abbia segnato un momento di forte cesura per la popolazione locale è provato, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, da tutta una serie di scritti, di libri, di ricordi che sono in corso di pubblicazione o che sono freschi di stampa i quali si vanno ad aggiungere al corposo e articolato complesso bibliografico già edito nel corso degli anni.
Solo se si prende in considerazione la nostra associazione, nel settantennale dalle drammatiche vicende vissute a cavallo tra il 1943 e il 1944 il Centro Documentazione e Studi Cassinati-Onlus ha aderito con convinzione e si onora di partecipare alla pubblicazione di una serie di volumi sulla guerra relativi a fatti e vicende umane di carattere locale ma con ripercussioni nazionali e internazionali e su fatti e vicende diametralmente opposte, d’impronta mondiale ma con effetti su persone e famiglie di questo territorio. Dunque ancora diari e pagine di ricordi vergate direttamente o sotto forma di risposte a precise sollecitazioni. Si tratta di memorie offerte da persone che nel corso della loro gioventù hanno subito la guerra, con il suo carico di violenza, di distruzione fisica e morale, di morte, che hanno conosciuto gli eserciti occupanti e liberatori, o presunti tali, e la dispora della società locale con il trasferimento in varie località d’Italia dove hanno sperimentato altri aspetti di vita contraddistinti da solidarietà, sostegno e offerte d’aiuto ma anche ostilità e avversione per questi disperati privati della gran parte dei loro beni materiali. I loro ricordi, raccontati sotto forma di intervista o anche utilizzando pseudonimi, ma comunque, esposti in modo lucido, senza fronzoli e senza indulgere nella ricerca di una facile commiserazione e compassione, non vanno dispersi perché di quell’esperienza che ha segnato fortemente migliaia di persone, ogni autore o intervistato offre, chiaramente dal proprio punto di vista, un tassello necessario alla ricostruzione delle vicende che settant’anni fa hanno interessato, e così profondamente, questa martoriata terra. Altrettanto importanti i diari, pubblicati postumi, su specifiche e drammatiche circostanze come quelle che subì l’esercito italiano sul fronte greco, oppure i progetti editoriali che raccontano delle vicende umane e militari di uomini di questo territorio, di giovani gettati nella mischia di battaglie epocali come quella di el Alamein, da cui non hanno fatto ritorno, oppure che intendono giungere ad una prima ricostruzione del martirologio dei soldati e della diaspora di una comunità locale.
Tale situazione ha finito, inevitabilmente, per riverberarsi anche su «Studi Cassinati» tanto che di questo e del prossimo se ne sarebbero potuti fare altrettanti numeri monografici, composti, cioè, solo da articoli sulla guerra (ma anche spingendosi più in avanti perché nel 2014 cadrà il primo centenario dello scoppio della «grande guerra», la prima guerra mondiale, cui l’Italia partecipò a partire dal 24 maggio 1915).
Tuttavia proprio allo scopo di evitare di giungere alla pubblicazione di un bollettino dedicato esclusivamente alle vicende di guerra, la redazione ha inteso affiancare agli articoli d’interesse bellico anche saggi i quali rientrano nell’ordinaria programmazione di «Studi Cassinati», così che diretta e tangibile conseguenza è il numero di pagine di cui esso risulta composto. Infatti dalle 80 complessive di cui normalmente è formato ogni bollettino di «Studi Cassinati», quest’ultimo numero risulta costituito da ben 112 pagine, una circostanza straordinaria ma di rado percorribile per gli elevati costi aggiuntivi di stampa e di spedizione che comporta.
Alcune delle vicende belliche svoltesi tra la fine dell’estate e l’autunno di settant’anni or sono, come l’eccidio di Cefalonia, la fuga in terra ellenica oppure la deportazione e la trasformazione in Internati Militari Italiani per la maggioranza dei sopravvissuti al massacro, appaiono ricordate attraverso le vicissitudini di tre giovani di questo territorio, fortunosamente e fortunatamente ritornati agli affetti familiari (si segnala anche la disponibilità del CDSC-Onlus a fornire informazioni a chi fosse interessato alla presentazione della domanda di concessione della medaglia d’onore per gli ex Imi). Parimenti sono richiamati altri avvenimenti come il caso di un militare americano a Cervaro, come le vicende di ragazzini della Pietà di Cassino, come il tentativo di ricostruzione degli eventi relativi al piano di salvataggio dei beni artistici di Montecassino e di quelli trasferiti e depositati nella millenaria abbazia benedettina, fino all’apertura del «Museo vivo della memoria» a Colle San Magno che ha tra i suoi obiettivi quello di «mettere al centro della ricostruzione storica la popolazione civile attraverso il racconto diretto dei testimoni che hanno vissuto quei drammatici avvenimenti».
Accanto a tutto ciò si ritrovano articoli relativi a pregevoli reperti archeologici rinvenuti a Fontana Liri, ad aspetti pittorici di artisti stranieri che, giunti in questo territorio, hanno lasciato straordinarie tracce di quel loro passaggio, a questioni relative alla pratica del culto religioso in specifiche aree, a vicende amministrativo-patriottiche rintracciabili nella concessione di un vitalizio a una delle più eminenti personalità del Risorgimento italiano, per finire con l’inserimento anche di momenti più conviviali.
Gaetano de Angelis-Curtis
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