Pignataro Interamna. L’origine del nome.

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«Studi Cassinati», anno 2020, n. 1-2
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di Angelo Darini

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9 Darini_1Il nucleo urbano di Pignataro Interamna, viene menzionato per la prima volta nel 997 nella Chronica Sacri Monasteri Casinensis1. In questo periodo erano cessate le ribellioni delle terrae sottomesse all’abbazia e nel breve abbaziato dell’abate Giovanni II (996-997)2 il Chronica riferisce dell’incendio della chiesa del Santissimo Salvatore di Pignataro. Il buon abate durante la rappresaglia accorse per calmare gli animi, ma non vi riuscì. Amareggiato e con l’animo rimorso si dimise dalla sua carica3, considerando questi fatti violenti4.

Una nuova menzione dell’abitato si ha tra il 1019 e il 1021, quando l’abate Atenolfo (1011-1022) chiamò un presidio dei Normanni a difesa della rocca di Pignataro, contro le ingerenze dei conti di Aquino5. Il centro abitato di Pignataro è ricordato, come «Piniatari» nel diploma di Vittore II del 1057, ma compare anche nell’elenco dei castelli appartenenti all’Abbazia che Riccardo dell’Aquila, duca di Gaeta, conte di Sessa, Pico e Suio, in giuramento all’abate Ottone, si impegnava a difendere6. L’iconografia del pino, uno degli alberi di maggior pregio dell’arte blasonica è indizio di antica nobiltà, simbolo di benignità e perseveranza7. Difatti il confronto sullo stemma comunale8 evidenzia la presenza di un albero di «pinus sylvester maritima LINN»9.

9 Darini_3La tesi accreditata fa risalire il toponimo di «Pignataro»10 all’antica tradizione e consuetudine locale della lavorazione dell’argilla, diffusa anche nei distretti di Arpino, Broccostella (località Cretaro e Pignataro), Ceprano, Ferentino, Pontecorvo, Veroli11 e nel territorio dell’attuale Pignataro Interamna12. Uscivano da queste officine di “fornaciari” prodotti come cannate, pignatte, boccali, tegami in terracotta e non solo ma anche laterizi, quali mattoni, tegole e canali. Questa lavorazione dell’argilla del Liri potrebbe risalire all’età romana13; tale attività potrebbe aver avuto un accrescimento nel medioevo. Come pure il termine pignatta14, derivante dalla locuzione «pineata», indicherebbe che nel medioevo indicava un recipiente fittile, a forma di pinea (i vasi pineati), vale a dire di pigna, il frutto del pino15.

Il suffisso Interamna viene aggiunto nel 1862 con l’Unità d’Italia per distinguere da altri paesi con la stessa denominazione. Con Regio Decreto del 09-11-1862 n. 977, in omaggio all’antica colonia romana il Comune divenne «Pignataro Interamna». A stabilirlo, una circolare del 28 giugno del Ministero dell’Interno trasmesso ai comuni interessati, individuati in una nota del successivo 30 giugno.

9 Darini_2L’esigenza nasceva dalla possibilità che molti paesi potessero essere confusi con altri omonimi; nel caso specifico con Pignataro in Campania16, che infatti, per lo stesso motivo, nello stesso anno, diventò Pignataro Maggiore. E come negli altri casi, il suffisso aveva attinenze storiche, orografiche, topografiche, con il comune e il suo territorio. Nella relativa delibera della variazione della denominazione, adottata dal Consiglio Comunale l’11 ottobre 186217, si legge che «l’antica Interamna Lirenate da remotissima epoca distrutta sotto l’impero Romano distava da questo punto pochi passi e il suolo di vasta e variante pianura presenta tutto giorno gli antichi ruderi di quest’Alma Città scoverti dall’aratro e da scavi dimodochè sono appariscenti i rottami di Templi dedicati alle Gentili Deità. Dallo avanzo di quei popoli fugati dal ferro e dal fuoco fu impiantato questo comune di Pignataro più volte distrutto dalle invasioni barbare ed ora circoscritto da piacevoli colline e confinato dal fiume Liri, sorge in mezzo della detta variante pianura. Ha l’ingresso dal punto settentrionale e diviso con bell’ordine da una strada interna, un lato dei fabbricati guarda l’oriente e un altro il Mezzogiorno». Da quel giorno il paese prende il nome di «Pignataro d’Interamna», poi semplificato in «Pignataro Interamna»18.

Nel 1927, a seguito del riordino delle Circoscrizioni provinciali19 stabilito dal Regio Decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, Pignataro Interamna20 passò dalla provincia di Caserta a quella di Frosinone21.

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NOTE
1
La Chronica Sacri Monasterii Casinensis (Cronaca del sacro monastero cassinese), anche conosciuta come Chronica monasterii casinensis (Cronaca del monastero cassinese) o semplicemente Chronicon Casinense.

2 Galdi 2017, p. 448, Scandone 1956, p. 42.

3 Lena 1982, p. 4 e Pantoni 1982, p. 7. Vecchio e malato, con il consenso dei monaci si fece sostituire e si ritirò in eremo (Galdi 2017, p. 448).

4 Tosti 1842, p. 165.

5 Chronica Sacri Monasterii Casinensis 1668, II, 38, p. 241.

6 Gattola 1734, I, p. 157 e p. 226.

7 Ginanni MDCCLVI, p. 131. Di Crollanza 1878, p. 479.

8 Lampe-Simoncini 1988, p. 243. Nell’etimologia popolare locale, il nome Pignataro si fa risalire a un sito di pini (pinetarium = luogo di una pineta) che doveva trovarsi proprio nei pressi del luogo ove sorgerà il centro abitato di Pignataro Interamna.

9 Manno 1907, p. 45.

10 Il «Pignataro» (pignatàru, pignattàro, pentolàjo, figulus. Del Bono MDCCLIV, p. 190; Pgnatar. Pentolaio, Stovigliaio, Catinaio, Vasaio. Ferrari 1820, p.190; Ferrari 1835, p. 413) è «colui che vende, fa o aggiusta pignatte» (pentole, pentolajo, vascularìus, figulus, Pasqualino MDCCXC p. 102) ed è dovuto a qualche luogo bottega o fornace per la lavorazione delle pignatte attorno a cui, probabilmente, si sviluppò il paese.

11 Pannuzi 2007, p. 212.

12 Biddittu-De Acutis-Pietrobono 2015, p. 236.

13 Per la vicina Interamna Lirenas. Darini 2016, pp. 29-45.

14 Pignàtta opignàtas. f., che anticamente fu anche: pignàtto o pignàtos. m. [Pignata. Ferrarii MDCLXXVI, p. 233; Pignatta. Menagio MDCLXXXV, p. 371; Pignàta. Del Bono MDCCLIV, p.189; Pignata. Pasqualino MDCCXC p. 102; Pignata. FERRARI 1820, p. 190; Pignatta. Muratori MDCCCXXXIII, p. 235; Pgnatt. Ferrari 1835, p. 413; Pignatta (Pignàta). Pietrobono 2009, sessione poster]. Nel dialetto bolognese il termine maschile (Pgnatt, Pignatto) s’appropria quasi sempre al vaso piccolo, il femminile (Pgnatta, Pignatta) al vaso grande, ma in italiano non vi è alcuna differenza fra Pignatto e Pignatta. Ferrari 1835, p. 413.

15 Giannetti 1988, p. 523; Giannetti 1982, p. 12.

16 I due Comuni di Pignataro, prima del 1927 appartenevano uno (Interamna) al Circondario di Sora e l’altro (Maggiore) al Circondario di Caserta, ma tutti e due facevano parte della provincia di Caserta (Terra di Lavoro).

17 A presiedere il Consiglio Comunale, in assenza del sindaco, è l’assessore Benedetto Vittigli; presenti i consiglieri: Silvestro Longo, Vincenzo De Monaco, Crescenzo Di Giorgio, Giuseppe Monaco, Vittorio Giovannoni, Marco Evangelista, Domenico Tiseo, Rocco D’Aguanno, Antonio Evangelista, Michelangelo Manetta, Pietro Lia, Giuseppe Cardillo, Crescenzo Calderone.

18 Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia 1862.

19 Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia 1927.

20 Faceva parte del Mandamento VIII di San Germano (1863) del Circondario di Sora (1860-1926), organo amministrativo subordinato, istituito con la Legge 23 ottobre 1859 n. 3702 (nota anche come decreto Rattazzi o legge Rattazzi), alla provincia di Terra di Lavoro, con capoluogo Sora.

21 Di Giorgio-Di Vito 2015, p. 43.

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