Cassino 10 settembre 1943 – 2013

Studi Cassinati, anno 2013, n. 3
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047-13

Esattamente settanta anni or sono Cassino subì il primo bombardamento, di una lunga serie che portò poi alla totale distruzione della città il 15 marzo 1944. Com’è tradizione, assiduamente portata avanti dal CDSC-Onlus, la giornata è stata dedicata alla commemorazione delle oltre 100 vittime civile di quel primo evento bellico che segnò l’inizio del martirio di Cassino e di tutto il Cassinate. A opera del Centro Documentazione e Studi Cassinati, nel pomeriggio è stata celebrata presso la Chiesa di Sant’Antonio di Padova una Santa Messa di suffragio. Officiata da don Benedetto Minchella, ha visto la partecipazione sempre più sentita e numerosa di familiari dei caduti e concittadini. Sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Cassino, avv. Giuseppe Golini Petrarcone, con il gonfalone della «città martire», gli ex sindaci dott. Antonio Grazio Ferraro e dott. Mario Alberigo, soci del CDSC, il consigliere regionale on. Marino Fardelli, altri amministratori locali come il dott. Danilo Salvucci, autorità civili e militari, le rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’arma.
La parte più toccante e commovente si è avuta alla lettura dei nominativi di caduti sotto quel bombardamento, cioè quando la sig.ra Anna Maria Arciero, ha scandito i 67 nomi dell’oltre centinaio di vittime di quel tragico 10 settembre.

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Si riporta uno stralcio dell’intervento del presidente del CDSC-Onlus, Gaetano de Angelis-Curtis, nel corso della cerimonia:
«Un saluto al sig. sindaco di Cassino, avv. Giuseppe Golini Petrarcone, ai già sindaci della “città martire” dott. Mario Alberigo e dott. Antonio Grazio Ferraro, all’on. Marino Fardelli, alle autorità politiche, militari e religiose presenti, ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche, dei reduci e d’arma intervenute, a tutti i presenti. Onore al gonfalone della città di Cassino medaglia d’oro al V.M.
“Quando per la prima volta Cassino fu bombardata, la cittadina fu presa da un timore panico poiché soltanto allora per la prima volta si conobbe l’atrocità di un bombardamento, si vide quali e quanti disastri potesse apportare in un paese. Questo succedeva il 10 settembre 1943; il giorno seguente Cassino era da tutti i suoi concittadini abbandonata, cercando ognuno un posto più o meno sicuro dai bombardamenti. Le strade abbandonate e silenziose facevano paura a chi di sera, solo, si avventurava girovagando fra le macerie sotto le quali ancora erano sepolte le vittime della prima incursione aerea. Spettacolo di silenzio e di paura dove già aleggiava sorridendo la morte che tante vittime doveva stroncare lasciando nel dolore più nero coloro che sono rimasti”. Così ricordava il tragico evento un articolo pubblicato il 15 marzo 1946 su “La Voce di Cassino”, il giornale fondato da Gaetano Di Biasio nell’immediato secondo dopoguerra.
Si aprono oggi a Cassino le celebrazioni per il 70° anniversario del passaggio della guerra su questo territorio. La celebrazione odierna, preceduta da quella tenutasi nella mattinata, è frutto di una tradizione lunga una decina d’anni da quando cioè Emilio Pistilli coadiuvato da Giovanni Petrucci, non a caso i due presidenti emeriti del CDSC, ebbe l’idea di commemorare il tragico evento con una sobria ma toccante manifestazione: nella mattina la deposizione di una corona di alloro al monumento ai caduti in piazza De Gasperi, l’esecuzione de “il silenzio” da parte di un picchetto militare, la lettura di un breve testo rievocativo dell’evento e lo squillare contemporaneo di tutte le campane della città e di Montecassino, il tutto chiuso dal suono lamentoso della sirena in ricordo degli allarmi che precedevano i bombardamenti del 1943/44. Quindi nel pomeriggio la commemorazione delle vittime di quel bombardamento ma anche di tutte quelle di questo territorio che hanno perso la loro vita nel corso della seconda guerra mondiale è affidato alla celebrazione di una Santa Messa. Nel corso di questa decina d’anni talvolta è capitato di sollecitare lo svolgimento della manife- stazione ad ammini- strazioni comunali assopite, tant’è che in qualche occasione non si è svolta. Oggi fa piacere registrare che la manifestazione antimeridiana è divenuta parte integrante dei pro- getti annuali dell’Amministrazione della città martire che infatti questa mattina ha inteso organizzare l’evento alla presenza di alte personalità del mondo politico-amministrativo, come il governatore del Lazio on. Zingaretti e di numerosi sindaci con i rispettivi gonfaloni.
Oggi cominciano a Cassino le celebrazioni del 70° anniversario dai tragici eventi accaduti nel 1942 -’43 che tuttavia si sono aperte con la manifestazione tenutasi il 19 luglio scorso ad Aquino a ricordare il primo bombardamento dell’aeroporto quando dunque la guerra si affacciò prepotentemente, con il suo carico di morte, in questo lembo d’Italia. È chiaro che la città di Cassino e il monte in cui è nella costa, come scriveva Dante, sono stati il perno centrale difensivo della Linea Gustav contro cui hanno cozzato violentemente le armate alleate. Ma ogni lembo di questo territorio prima e dopo Cassino è stato attraversato e profondamente segnato da quegli eventi bellici. Allora sarebbe auspicabile il coordinamento fra i vari i Comuni della Gustav al fine di ricordare tutti assieme le sofferenze patite dagli abitanti di questo territorio e le profonde ferite inferte a questo territorio. Sarebbe, dunque, edificante se fosse possibile giungere in questo settimo decennale dalla guerra al coinvolgimento delle amministrazioni e delle comunità che fanno riferimento a un’area più ampia in modo da celebrare tutti assieme, tutti uniti, la pace in questo territorio che ha conosciuto così fortemente, duramente e lungamente le atrocità della guerra e per questo su di esso è risuonato forte l’eco dell’appello lanciato da papa Francesco che sabato scorso ha fatto vivere a milioni di persone a livello internazionale una giornata indimenticabile con il suo monito a favore della pace.
In ultimo mi sia consentito ricordare una figura che tanto ha amato questo territorio con i suoi accurati studi, le sue approfondite ricerche, le sue preziose e dettagliate pubblicazioni non solo sul monachesimo e sulla storia della badia di Montecassino ma anche sulle questioni e sugli aspetti concernenti il passaggio del fronte bellico nel cassinate e cioè il benedettino cassinese d. Faustino Avagliano che se n’è andato improvvisamente qualche giorno or sono lasciando sgomenti tutti noi».

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