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«Studi Cassinati», anno 2021, n. 3
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di Dante Sacco
Il fenomeno social dell’estate 2021 è stata senza dubbio la canzone Bongo cha cha cha che rilanciata sulla piattaforma Tik Tok ha raggiunto un miliardo e mezzo di visualizzazioni ed è divenuta un tormentone radiofonico.
La canzone è stata remixata qualche mese fa su un brano del 1959 che ha come interprete la cantante Caterina Valente, nata a Parigi il 14 gennaio 1931 in una famiglia di artisti viaggianti d’origine italiana. Infatti il padre Giuseppe1, che è stato un famoso fisarmonicista, proveniva da San Biagio Saracinisco ed era emigrato a Parigi dove aveva sposato Maria Siri una polistrumentista e ballerina nata a Roma da famiglia genovese.
Caterina cresce nella capitale transalpina assieme ai suoi tre fratelli2 frequentando il mondo dell’arte e dello spettacolo e calca il palcoscenico teatrale ancora bambina. Allo scoppio, però, della Seconda guerra mondiale la famiglia Valente, per via delle origini italiane, è costretta a lasciare Parigi per rifugiarsi in paesi e villaggi. Solo nel dopoguerra Caterina può far ritorno a Parigi dove comincia a farsi conoscere nei club notturni come interprete jazz, dimostrando un alto livello di competenza nel suonare la chitarra. Nel 1957 esordisce pure nel mondo del cinema, recitando anche con il sorano Vittorio De Sica; solo due anni dopo firma un contratto con la casa discografica Decca Records consacrata come artista di caratura internazionale.
Nel corso di quarant’anni di carriera ha inciso più di 1.500 brani musicali registrati in dodici lingue diverse di cui almeno sei parlate correntemente, ha venduto più di 18 milioni di dischi, ha duettato con artisti internazionali come Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Dean Martin, Mina e tanti altri ancora. Si è ritirata dalla scena pubblica negli anni ’90 evitando apparizioni pubbliche e neanche in occasione del novantesimo compleanno compiuto nel gennaio scorso ha inteso rilasciare delle interviste.
Fin dagli esordi si è fatta testimone della leggerezza e della moda del momento assimilando e interpretando le sonorità mutuate dai nuovi ritmi dell’America Latina (calypso, samba, cha cha cha, bossa nova) e facendosi conoscere in Europa con brani come Bongo cha cha cha3, un singolo della durata di due minuti e 47 secondi, pubblicato nel 1959 dalla Decca Records come primo estratto dal secondo album in studio Personalità.
Quindi nel 2013 la canzone Bongo cha cha cha è stata inserita nella colonna sonora del film Elle s’en va, mentre nel 2019 è apparsa nella pellicola Spider-Man Far from Home, infine il 21 maggio 2021 è stata pubblicata una versione remix del brano4, realizzata dal gruppo musicale britannico Goodboys che ha ottenuto, in modo inaspettato, un’improvvisa popolarità sulla piattaforma TikTok, finendo per diventare virale sui canali social e nelle radio.
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NOTE
* www.kelleterre.com/bongo-cha-cha-cha-una-canzone-figlia-delle-migrazioni-italiane-del-novecento/
1 Per milioni di italiani che lasciarono la propria terra d’origine a cavallo tra fine ‘800 e inizio ‘900, il fenomeno migratorio va ricondotto alla diffusa miseria, all’indigenza delle popolazioni, all’elevato tasso di disoccupazione, alla forte pressione demografica. Tuttavia l’emigrazione di Giuseppe Valente si venne a collocare in coincidenza con due gravi fenomeni sociali di «schiavitù minorile» quale quello della tratta di minori (quando l’intera provincia di Frosinone fu coinvolta dall’incetta di bambini da impiegare come forza lavoro nelle vetrerie francesi) e quello del flusso di giovani e giovanissimi suonatori ambulanti, modelli e questuanti che da alcuni Comuni della Val di Comino (in particolare Picinisco, San Biagio Saracinisco, Atina, Villa Latina) raggiungevano città europee come Londra e Parigi per essere utilizzati da cinici sfruttatori come «strimpellatori», saltimbanchi e per accattonaggio. La classe politica italiana del tempo, come si evince da una Relazione redatta dalla Giunta parlamentare, non era riuscita a cogliere il triste fenomeno nella sua complessità e drammaticità, giudicando «quella monelleria vagante di strimpellatori d’arpe, di dimenatori d’organetti, di soffiatori di zampogne, di espositori di scimmie, di saltatori di corda, di ballatori di tarantelle, di dicitori di buona ventura, di giullari in erba e di funamboli in aspettativa» semplicemente alla stregua di una «vergogna nazionale» (F. Di Giorgio, I piccoli martiri del Lazio Meridionale, Cdsc-Onlus, Cassino 2019, pp. 17-20).
2 Anche il fratello maggiore Silvio Francesco è stato un affermato cantante e musicista a livello internazionale, in particolare in Germania.
3 Bongo cha cha cha/Guardando il cielo, brani interpretati da Caterina Valente, sono stati scritti da Ernst Bader, Ralf Arnie, Giuseppe Perotti (con lo pseudonimo Pinchi) e Werner Müller (curatore anche dell’orchestrazione).
4 Secondo alcune fonti Caterina Valente non avrebbe avuto alcuna intenzione di approvare il remix del suo pezzo, perché, a suo giudizio, era già un po’ banale e sempliciotto allora. Tuttavia il suo rifiuto al progetto non è bastato a dissuadere i Goodboys (tre deejay e produttori inglesi) in quanto il brano dopo 50 anni è di pubblico dominio e la cantante non poteva accampare diritti, non avendolo neppure firmato come autrice.
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