Studi Cassinati, anno 2012, n. 3
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Come è ormai tradizione il 10 settembre scorso si è rinnovato il rito della mesta commemorazione delle vittime civili del primo bombardamento anglo-americano sulla città di Cassino. A cadere sotto le bombe furono oltre 100 Cassinati; quello fu solo l’inizio del martirio di Cassino e del suo hinterland.
La cerimonia, voluta dal CDSC onlus, si è svolta in due momenti distinti. In mattinata il Sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone, con un picchetto d’onore e Gonfalone decorato di medaglia d’oro al valor militare, ha deposto un fascio di fiori presso il monumento ai Caduti in piazza De Gasperi. In quello stesso momento si è levato il lugubre suono della sirena che ha voluto ricordare gli allarmi che quotidianamente si levavano, in quei tristi mesi del 1943/44, per avvisare la popolazione dell’arrivo di bombardieri.
Alla cerimonia ha partecipato una folta rappresentanza delle associazioni combattentistiche della città. Purtroppo, a parte i soci del CDSC, i cittadini erano del tutto assenti: non era stato diramato alcun avviso alla popolazione da parte dell’Amministrazione comunale; solo le nostre locandine ed il nostro comunicato stampa ne aveva dato informazione.
Va segnalata, tuttavia, la presenza della commossa signora Renata Panaccione, con i suoi nipoti – venuti apposta da Roma dove vivono – scampata miracolosamente al bombardamento di quel 10 settembre 1943 nel quale persero la vita quattro suoi fratellini ed una cugina. Il Sindaco ha voluto incontrarla al termine della cerimonia per esprimerle tutto il suo cordoglio.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, poi, si è celebrata una messa in suffragio delle vittime del 10 settembre presso la chiesa di S. Antonio di Padova, officiata dal parroco d. Benedetto Minchella, alla presenza di numerosi familiari dei caduti e concittadini. Hanno partecipato, tra gli altri, il Sindaco di Cassino con il Gonfalone, gli ex sindaci Antonio Grazio Ferraro e Mario Alberigo (nostri soci), autorità civili e militari.
Non si puó fare a meno di segnalare, ancora una volta, l’assenza delle rappresentanze delle associazioni combattentistiche, pur invitate dalla nostra associazione, perché non hanno ritenuto evento ufficiale (così qualcuno ha dichiarato) la cerimonia religiosa.
Intensa è stata, invece, la commozione dei presenti in chiesa quando il socio Elio Saragosa ha scandito uno per uno i nomi della vittime di quel tragico 10 settembre, di quelle almeno di cui si è trovato traccia nelle ricerche del CDSC ed iscritte nel Muro del Martirologio di Cassino.
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Riportiamo qui uno stralcio dell’intervento del Presidente del Centro Documentazione e Studi Cassinati, Gaetano de Angelis Curtis, nel corso della cerimonia funebre.
«Alle autorità civili, militari, religiose, al Sig. sindaco di Cassino Avv. Giuseppe Golini Petrarcone, ai Dott. Mario Alberigo e Antonio Grazio Ferraro già sindaci di Cassino, al presidente del Consiglio Comunale Dott. Marino Fardelli, a tutti i presenti, porgo i saluti del Centro Documentazione e Studi Cassinati.
Onore al Gonfalone della città «martire» di Cassino che si fregia della Medaglia d’oro al V. M.
Al parroco di S. Antonio di Padova, Don. Benedetto Minchella, per averci ospitato in quest’occasione i nostri sentiti ringraziamenti, proprio in questa chiesa che più di tutte le altre, forse, rappresenta il simbolo della rinascita di Cassino. L’ 8 Dicembre 1947 fu tra le prime a essere inaugurata e nei suoi muri esterni porta indelebile il segno della distruzione subita da Cassino.
Come da tradizione avviata da tempo, anche quest’anno il Centro Documentazione e Studi Cassinati intende ricordare quel 10 Settembre 1943 che ha segnato l’inizio della tragedia di Cassino.
L’Italia era entrata in guerra il 10 Giugno 1940 e nel corso dei tre anni successivi la guerra fu sicuramente percepita ma da lontano, in particolare da quelle famiglie che erano in maggiore apprensione perché avevano i propri cari, figli, mariti, nei vari fronti di guerra sparsi in Europa e nord Africa o sui mari.
Finché si giunse all’estate del 1943, un’estate scandita dallo sbarco in Sicilia delle truppe alleate (il 10 Luglio), dalle dimissioni di Mussolini (il 25 Luglio), dalla firma dell’Armistizio dell’Italia reso pubblico l’8 Settembre. Solo due giorni dopo l’annuncio dell’armistizio, quando sembrava a gran parte degli italiani che la guerra fosse finita, essa si presentò, dirompente e devastante, anche in questo nostro territorio. Da quel 10 Settembre Cassino conobbe un crescendo di distruzione e di morte, bombardata quasi quotidianamente, finché si giunse all’epilogo del 15 Marzo 1944, un mese esatto dopo la distruzione della millenaria Abbazia di Montecassino. Da quel 10 Settembre e fino al 18 Maggio 1944 Cassino si è guadagnata la «palma del martirio» tanto che poi, dopo la guerra, accanto al nome del comune ha aggiunto il titolo di «città martire». E questi primi morti del 10 Settembre 1943 e tutti gli altri che sono scomparsi nel corso dei nove mesi successivi possono essere considerati come martiri, nel senso etimologico del termine quello di martýrion che significa testimonianza, cioè di chi ha testimoniato con la propria morte le brutalità della guerra.
Vogliamo ricordare questa sera le vittime di quel primo bombardamento del 10 Settembre richiamandole nome per nome. Disponiamo solo di 67 nominativi su oltre cento che trovarono la morte in quel giorno, alcuni anche incompleti nelle loro generalità.
Ma accanto a chi scomparve quel 10 Settembre 1943 intendiamo ricordare idealmente tutte le vittime di Cassino e del cassinate perite nei bombardamenti, così come tutte quelle persone morte durante lo sfollamento, sui vari campi di battaglia e quelle morte anche dopo lo sfondamento della linea Gustav».
Servizi fotografici dei Soci Alessandro Barbieri, Michele Di Lonardo, Emilio Pistilli.
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