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Nell’articolo dal titolo “Il monumento funebre sulla via Casilina” (Studi Cassinati, Anno VIII, n. 3, Luglio – Settembre 2008) situato in località Fontanelle nel comune di Villa Santa Lucia, in prossimità del chilometro 134, ipotizzavo, sulla base di poche certezze e di alcune ipotesi, che lo stesso dovesse essere messo in relazione con un incidente automobilistico accaduto in quel luogo il primo novembre 1936 e nel quale erano stati coinvolti alcuni esponenti della famiglia Vitto di Cassino, all’epoca molto importante.
Ora, a conforto di un evento del quale non si sapeva più di tanto e che ha destato molta curiosità tra i lettori di questa rivista, c’è il casuale rinvenimento della notizia relativa all’incidente stesso pubblicata dal quotidiano Stampa Sera di Torino il 2 novembre 1936 (n. 261, pagina 3) con il titolo “Grave incidente d’auto al Federale di Frosinone – La morte della di Lui sorella”. Datato “Cassino, lunedì sera”, questo è il testo della notizia: “Una grave disgrazia automobilistica è accaduta nei pressi della nostra città. Una macchina, pilotata dal Federale di Frosinone, dott. Aurelio Vitto, e con a bordo la madre signora Maria, la sorella Ida e due bambini, è andata a finire in un fossato lungo la strada Casilina, per cause non bene precisate.
“Nell’incidente moriva la signora Ida Vitto, mentre il Federale e la signora Maria riportavano ferite varie. Il cordoglio della città di Cassino, per la tragica fine della signora Vitto è stato unanime.”
“Proprio a seguito del dolore provocato dalla perdita della sorella conseguente quell’incidente, di cui pare si ritenesse moralmente responsabile”, scrivevo nel mio articolo, Aurelio Vitto “sarebbe stato colpito da una malattia che lo avrebbe portato lentamente alla tomba.”
Nel giro di qualche anno, infatti, Aurelio Vitto – che, si legge nel “Foglio di disposizioni” n. 56 del Segretario del PNF del 18 gennaio 1940, chiede “di essere esonerato per ragioni di salute” – viene sostituito come Segretario della Federazione dei Fasci di Combattimento di Frosinone dal “fascista dott. Arturo Rocchi, proveniente dai G.U.F., volontario in Africa ed in Spagna, già Segretario dei G.U.F. di Frosinone.”1
Vitto morirà trentacinquenne il 3 dicembre 1941.
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