In ricordo di Tony Vaccaro.

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«Studi Cassinati», anno 2022, n. 4
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Cassino 2009: Tony Vaccaro riceve dal sindaco Bruno Scittarelli la medaglia commemorativa.

Lo scorso 28 dicembre nella città di New York (quartiere di Long Island City) dove viveva, è venuto a mancare Tony Vaccaro. Aveva festeggiato i 100 anni dieci giorni prima della scomparsa.

La città di New York aveva celebrato l’evento con una mostra intitolata «Tony Vaccaro: the Centennial Exhibition». Era noto in tutto il modo per aver raccontato con i suoi scatti la seconda guerra mondiale (soprattutto lo sbarco in Normandia, la battaglia delle Ardenne e la conquista di Berlino di cui fu protagonista in prima persona). Nella veste di fotografo-soldato Vaccaro documenta e partecipa all’avanzata alleata attraverso la Francia, il Lussemburgo, il Belgio e la Germania. Da Zerbst liberata tenta, senza riuscirvi, di raggiungere Berlino per ritrarre l’ingresso delle truppe americane; vi entrerà dopo la resa, raccontando come corrispondente del giornale della US Army «The Stars and the Stripes» i primi mesi del dopoguerra tedesco. Gli 8.000 scatti che – in condizioni estreme e disseminate di continui e pesanti ostacoli – Tony Vaccaro realizza nel corso della mobilitazione raccontano, dall’interno, la difficile vita del fronte: il contatto quotidiano e ravvicinato con la morte; le violenze sulla popolazione; la devastazione del paesaggio e di qualsiasi forma di convivenza civile ma anche la solidarietà tra i soldati e le loro condizioni di vita, con un realismo e una assenza retorica che rende le immagini del “combattente fotografo” uno dei documenti più autorevoli delle ferite inferte dal secondo conflitto mondiale al Novecento.

Cassino 1946 (foto ©Tony Vaccaro per g.c.).

Nel dopoguerra la sua carriera sarà poi dedicata alla moda e alla collaborazione con le più importanti riviste americane tra cui Life. Ha immortalato con le sue foto i più importanti personaggi del mondo del cinema, dell’arte, della moda e della politica, da Anna Magnani a Sophia Loren, a John Kennedy.

Vaccaro era originario del vicino Molise (la famiglia viene da Bonefro) ed era legato alla città di Cassino per i ricordi dell’ultima guerra allorquando, in viaggio verso il suo paese d’origine di ritorno dalla dura campagna di guerra, si ferma tra i ruderi della città distrutta e la immortala in diversi scatti con la sua macchina fotografica inseparabile compagna dei suoi spostamenti.

Nel 2009 le Scuderie del Quirinale ospitano una mostra dedicata a Tony Vaccaro e Lee Miller dal titolo Scatti di guerra, dallo sbarco in Normandia a Berlino. Mostra dal grande successo di pubblico che, nel primo pannello espositivo, proponeva uno degli scatti fatti nella Cassino del 1946: un cavallo tra i ruderi della città intento a mangiare carrube. Immagine apparentemente fuori tema ma che Vaccaro giustificava come omaggio alla città martire italiana!

Nel periodo della mostra romana, per alcuni giorni Tony Vaccaro è ospite a Pignataro Interamna di Enzo Cerbone e Ida Evangelista famiglia anch’essa con residenza stabile in New York. Ne approfitta per tornare a Cassino e ritrovare i punti oggetto dei suoi scatti fotografici del lontano dopoguerra. Viene ricevuto anche in Municipio dall’allora sindaco Bruno Scittarelli che gli fa dono della preziosa medaglia celebrativa coniata in occasione del 60° anniversario della distruzione della città. Nell’occasione si progetta una mostra fotografica esclusiva da tenersi a Cassino esponendo gli inediti scatti delle sei ore di permanenza nella città martire nel settembre del 1946.

Purtroppo il progetto è rimasto solo una flebile idea che non si è mai concretizzata.

Chissà che non lo possa essere ancora magari con una iniziativa culturale che veda insieme le opere fotografiche di Tony Vaccaro e degli altri grandi fotografi e corrispondenti di guerra che hanno documentato il travagliato periodo del conflitto mondiale e le sue nefaste conseguenze come Margaret Bourke White, David (Szymin) Seymour, Robert Capa. Un progetto ambizioso, ma che varrebbe la pena di sostenere in nome del dovere della memoria per un periodo tra i più travagliati del mondo e, per il cassinate, tra i più difficili da dimenticare.

                                                                                           Francesco Di Giorgio – Erasmo Di Vito

 

 

 

Il Centro documentazione e studi cassinati-Aps si associa al cordoglio per la scomparsa di

 

 

Tony Vaccaro

 

 

ricordando che aveva già dedicato un articolo al celebre fotografo a firma di F. Di Giorgio, E. Di Vito, Cassino 1946: il fotografo Tony Vaccaro tra le rovine della Città Martire, in «Studi Cassinati», a. X, n. 2, aprile-giugno 2010, pp. 112-114 che è reperibile anche on line all’indirizzo:

 https://www.cdsconlus.it/index.php/2016/09/24/cassino-1946-il-fotografo-tony-vaccaro-tra-le-rovine-della-citta-martire/

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