Il “Betilo” di San Mauro Abate

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di Aurelio Carlino

41-09.jpgDopo la pulizia effettuata dagli operai della XIX Comunità Montana “L’Arco degli Aurunci”,   del sentiero noto come la “viozza” di San Mauro Abate, in località “Ariola”, che da Castelnuovo Parano conduce alla Borgata S. Antonio Abate sulla superstrada Formia-Cassino, è ritornato alla luce un grosso macigno sul quale, secondo la leggenda, vi sono impressi i segni del ginocchio di San Mauro Abate, patrono di Castelnuovo.
Si narra che  San Mauro, discepolo di San Benedetto  e suo primo collaboratore nel governo del monastero di Montecassino, inginocchiatosi sul masso per pregare, durante il suo lungo viaggio effettuato dalla Francia a Castelnuovo, sia stato avvolto da una enorme nube di moscerini che hanno, di fatto, nascosto il Santo agli inseguitori francesi che volevano convincere San Mauro a far ritorno in Francia.
La rievocazione del viaggio potrebbe condurre alla localizzazione precisa sul percorso del Santo e creare un grande itinerario monumentale fatto di storia, di memoria e di cultura, da visualizzare con targhe che segnalino i luoghi.
Questa localizzazione dovrebbe essere portata a conoscenza attraverso manifestazioni turistiche e culturali che potrebbero avere come centro di aggregazione l’antichissima Chiesa di Santa Maria della Minerva a cui tale territorio appartiene.
Uno studio più approfondito potrebbe associare il “Betilo” di  San Mauro Abate a quello della Madonna del Piano, situato nei pressi della Cappella della Madonna sulla superstrada Formia-Cassino.
L’Amministrazione comunale di Castelnuovo Parano dovrebbe e potrebbe fare un modesto sforzo per salvaguardare queste antiche memorie e rilanciare il turismo in uno dei  borghi più belli della provincia ciociara.

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