Giuseppe Bozzelli: il celebre musicista santeliano

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di Giovanni Petrucci

011.jpgNacque il 6 ottobre 18411 da Francesco Paolo e Marianna Ferraro. Apparteneva a una modesta e numerosa famiglia: fu il primo di tre fratelli e di cinque sorelle2.
Apprese i primi rudimenti del sapere in Sant’Elia; probabilmente grazie alla lungimiranza della ricca famiglia Lanni, proprietaria della cartiera, seguì poi gli studi musicali presso il Conservatorio di S. Pietro a Majella di Napoli, dove si diplomò con ottimi voti.
Ad uno dei Lanni, di nome Aniello, il musicista, quando aveva ventiquattro anni, dedicò in segno di stima e di amicizia tre composizioni: Idillio, Fede e Iddio!
Giovanissimo ebbe l’incarico di Direttore dell’Orchesta a Castellammare di Stabia. Qui dilettava, dalla pedana della celebre Cassa Armonica dei Giardini Pubblici con le musiche di Schubert, Verdi, Boito, i villeggianti che convenivano d’ogni parte d’Italia3.
Forse era ancora giovanissimo e viveva nell’ambiente napoletano, quando nel 1868 ebbe l’incarico di mettere in note l’inno di Giovanni Prati per le nozze del Principe Umberto e Margherita di Savoia, il futuro Re assassinato nel 1900 a Monza.
Vinse poi un concorso di maestro di canto presso l’Istituto di Musica G. Donizetti di Bergamo4, nel quale insegnò anche declamazione musicale e vi restò dal 4 novembre 1869 al 16 novembre 1872; in questo Istituto continuò a scrivere le sue meravigliose composizioni, con le quali si fece conoscere nel mondo musicale delle più grandi città d’Italia.
Nel 1873 fu insegnante di canto, armonia e contrappunto all’Istituto Musicale Pietro Verri di Torino e dal 4 ottobre 1875 all’Istituto Sciorati, dove seguiva gli allievi in corsi di armonia e contrappunto.
Frequentò i salotti più in vista delle nobili famiglie di Milano e Torino e strinse cordiali rapporti di amicizia con i professori Alessandro Nini e Francesco Florimo, con i nobili Aniello Lanni e Luigi Caracciolo, con la contessina Camilla Agliardi, le contesse Ernestina Avogadro Lascaris e Giuseppina Colleoni Contesini, col conte Giuseppe Ippolito Franchi-Verney, con il medico personale di S. M. Vittorio Emanuele II, Carlo Scaglione.
Entrò nei cenacoli culturali di queste città e conobbe poeti e scrittori come N. Alborghetti, L. Capuana, O. Ciani, F. Dall’Ongaro, A. Galateo, C. Naso, G. Prati e di alcuni di questi mise in musica delle liriche.
Nell’autunno del 1874 fu interprete del Signor Bruschino di Gioacchino Rossini; nella stagione lirica 1876-1877 era maestro concertatore e direttore d’orchestra al Teatro Vittorio Emanuele di Torino; nella primavera del 1876 dirigeva l’orchestra al Teatro Balbo, risultando contemporaneamente impresario e direttore d’orchestra; “il 23 maggio vi fece rappresentare la sua opera, Caterina di Belp, dalla buona vena melodica ed ottenne ottimo successo”5. Il 14 giugno 1878 ci fu la solenne inaugurazione del nuovo Teatro Alfieri a Torino, progettato dall’ing. Panuzza: “Si rappresentò Isabella d’Aragona del Pedrotti, con Giunti Barbera (protagonista) che dovette concedere il bis della sua aria, Franco (tenore), Masi (baritono), Mancini Silveri (basso)”6. Nell’autunno del 1878 fu maestro concertatore e direttore d’orchestra dell’opera in quattro atti e otto quadri Pietro Caudano IV di Martino Roeder al Teatro Vittorio Emanuele di Torino, libretto di Giovanni Peruzzini.
Sulla base delle sue esperienze di provetto baritono, qual era, a novembre del 1980, istituì in Milano, dove era professore al Regio Conservatorio, una Scuola di Canto, “specialmente ed esclusivamente intesa all’insegnamento del canto secondo le gloriose tradizioni artistiche nazionali” della tradizione italiana da Nicola Porpora a Girolamo Crescentini. Ebbe così occasione di scrivere anche un testo, molto apprezzato tra gli amici suoi contemporanei, Brevi considerazioni sull’arte del canto7: una sorta di programma per tale scuola, in cui accennava alle teorie, alle tecniche preliminari per lo studio del canto, al solfeggio cantato, ai timbri dei suoni, ai difetti naturali o contratti della voce, allo studio del vocalizzo, dell’agilità, della declamazione e del gesto.
Successivamente vinse il concorso per Direttore del Teatro Scribe (oggi Il Torino, o forse Il Balbo) sempre a Torino, dove si segnalò anche per altre eccellenti partiture. Qui fu nominato Cavaliere dalla Casa Savoia.
Nel giugno del 1873 gli fu affidato il compito di scrivere la Messa Funebre in onore di Carlo Alberto.
I Bozzelli avevano la musica nell’animo; due fratelli lo seguirono in Piemonte e si impiegarono ottimamente in bande musicali: Michele Antonio, allievo di Lauro Rossi, fu capomusica del 45° Reggimento di Fanteria e Vincenzo, apprezzato capomusica del 31° Reggimento Fanteria, che morì a 46 anni a Fossano (Cuneo) il 30 giugno 19048.
Pare che Giuseppe fu maestro del celebre musicista Domenico Malaspina9.
Morì dopo il 1892 a Torino.

Le opere di Giuseppe Bozzelli

Quasi tutte le sue composizioni furono pubblicate dalle Case Editrici Sonzogno e Ricordi e oggi si trovano nelle più importanti biblioteche d’Italia, come in quella della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, del Conservatorio Statale di Musica Benedetto Marcello di Venezia, del Conservatorio di S. Cecilia di Roma, del Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano, del Conservatorio di S. Pietro a Maiella di Napoli.
Elenchiamo quelle più conosciute, catalogandole in base all’anno:
1865: 1) Idillio! per harmonium e pianoforte, Omaggio all’onorevole Signore Aniello Lanni;
1865: 2) Fede (manoscritto), omaggio all’onorevole signore Aniello Lanni;
1865: 3) Iddio! per harmonium e pianoforte, omaggio all’onorevole signore Aniello Lanni;
1866: 4) Ave Maria, canto per tenore e coro con accompagnamento dell’Orchestra (manoscritto);
1868: 5) Inno, versi del cavalier Giovanni Prati, Omaggio per le auguste nozze delle LL. AA. RR., Principe Umberto e la Principessa Margherita di Savoia;
1869: 6) Ave, Maria, canto per tenore e coro con accompagnamento dell’Orchestra (manoscritto), Omaggio all’illustre maestro Alessandro Nini;
1870: 7) Idillio, per canto e harmonium, con accompagnamento di pianoforte;
1870: 8) Un saluto a Bergamo, Album vocale di 5 canti con accompagnamento di pianoforte;
1870: 9) Ad una stella, stornello per soprano e tenore, versi di F. Dall’Ongaro, Omaggio alla gentil signorina Camilla Cristoforis;
1870:10) Ricordi di Grena: Addio sul tramonto, Omaggio al maestro di composizione Paolo Serrao, melodia per tenore, versi di Odoardo Ciani;
1870: 11) Ricordi di Grena: Non t’ho scordata, romanza per baritono, Omaggio alla contessa Giuseppina Colleoni Contesini, versi di Luigi Nardi;
1870: 12) La partenza degli spazzacamini per la Lombardia, coro caratteristico per canto ed orchestra, per soprani e contralti, versi di Elia Zerbini;
1871: 13) Festa Campestre, Coro a tre voci, per soprani, mezzi soprani e contralti, con accompagnamento a quattro mani; versi di Elia Zerbini, dedicato al padre;
1871: 14) Napoli, Stornello Popolare per coro di tenori e bassi o soprani e contralti, con accompagnamento di orchestra;
1874: 15) Notturno, per voce di baritono, con accompagnamento di pianoforte;
1874: 16) Mia, romanza per mezzo soprano o baritono, con accompagnamento di pianoforte e violoncello;
1876: 17) Caterina di Belp, melodramma serio in tre atti, libretto di Orlando Ciani;
1877: 18) Tantum Ergo, Coro, Omaggio a Giuseppe Ippolito Franchi Verney;
1879: 19) Una primavera a Moncalvo: album vocale, con accompagnamento di pianoforte: a- Tristis est anima, versi di C. Nasi dedicato a Ettore Manacorda; b- Crepuscolo, versi di A. Galateo, dedicato agli amici Tosti e Rotoli; c- Visione, versi di A. Galateo, dedicato al Conte Giuseppe Franchi Verney; d- Vieni, versi di N. Daspuro, dedicato alla cantante Elena Teodorini; e- Rivelazione, versi di F. Dall’Ongaro, dedicato al Barone Michele Nasi; f- Invito, versi di A. Galateo, dedicato all’avvocato Giovanni Minoglio; g- La festa nazionale, inno per coro a due voci, versi di N. Alborghetti, eseguito nel Teatro di Moncalvo la sera del 4 giugno 1879, nella ricorrenza della Festa Nazionale;
1880: 20) Spartenza Siciliana, Omaggio all’amico Luigi Caracciolo, composizione per mezzo soprano o contralto o baritono, versi di Luigi Capuana;
1881: 21) Te sempre amar, poesia di A. Galateo, per mezzo soprano o baritono, Omaggio alla nobil donna contessa Ernestina Avogadro Lascaris di Valdengo;
1881: 22) Esulando, poesia di A. Galateo, Omaggio a Carlo Scaglione, medico di S. M. il re d’Italia, per soprano o tenore, con accompagnamento di pianoforte;
1892: 23) Ella, (Love’s Abode), per piano, London;
Senza data: 24) Pur non t’aborro, versi di Andrea Maffei, romanza per baritono con accompagnamento dell’orchestra;
Senza data: 25) Tecla, versi di Sciller, tradotti da Andrea Maffei, recitativo e romanza per soprano con accompagnamento dell’orchestra;
Senza data: 26) Stornello, canto in chiave di Sol, per la Contessina Camilla Agliardi, dedicato all’illustre maestro Alessandro Nini.


1 Lanni M., Sant’Elia sul Rapido, monografia, Napoli 1873, p. 118: “Se non che per l’onore singolare, che rende alla patria, merita eccezione Giuseppe Bozzelli, nato in S. Elia il 6 ottobre 1841”. Per il rispetto della precisione rileviamo che né nella Numerazione del 1693, né nel Catasto Onciario del 1754 risultano elencate persone che si chiamano con il cognome di Bozzelli; molte famiglie Bozzelli sono annotate nei registri dei battezzati solo nel secolo XIX. Invece sia nel primo, sia nel secondo censimento figurano famiglie portanti il cognome Ferraro: sei nel 1693 e otto nel 1754. Supponiamo che Francesco Paolo, padre di Giuseppe, emigrò a S. Elia per trovare lavoro nella Cartiera, acquistata dai Lanni nel 1810, e in paese sposò Marianna Ferraro. Del resto questa congettura ci viene confermata dalla composizione intitolata “Iddio”, scritta a ventiquattro anni e dedicata “all’onorevole signore” Aniello Lanni e da una lettera, riportata per intero nel paragrafo sulla scuola, del giorno 8 febbraio 1844: Archivio di Stato di Caserta, Prefettura, II serie, Busta n. 593: Personale Insegnante, 5299 1 e 2, nella quale si accenna agli immigrati in cerca di lavoro nelle fabbriche di S. Elia: “A Sua Eccellenza Principe Capece Zurlo – Intendente di Terra di Lavoro … La popolazione ascende al n. di quasi 5000 anime, attesa la moltitudine di forastieri che qui sonosi recati per travagliare nelle varie fabbriche e cartiere ivi stabilite. Caserta, 8 febbraio, 1844 – Per l’Intendente… Generale”.
2 Archivio Parrocchiale della Chiesa di S. Sebastiano, Registro dei Battezzati dal 1840 al 1870 della Chiesa di S. Maria la Nuova, compilato da Marco Lanni. 1) Antonio, nato il 12 ottobre 1846, 2) Clementina, nata il 22 novembre 1847, 3) Adelaide Francesca, nata il 2 marzo 1849, 4) Maria Irene, nata il 19 febbraio 1851, 5) Michele Antonio, nato il 3 marzo 1853, 6) Giuditta, nata il 4 agosto 1855, 7) Vincenzo, nato il 20 aprile 1858 e 8) Maria, nata il 16 agosto 1862
3 http://www.gdangelo.it/storia.htm.
4 Petteni Giuliano Donato, L’Istituto Musicale G. Donizetti, il Museo Donizettiano, Bergamo, 1928, p. 25.
5 Guglielmo Berutto, Il Piemonte e la musica 1800 – 1984, Torino, 1984, p. 40.
6 Guglielmo Berutto, Il Piemonte e la musica 1800 – 1984, Torino, 1984, p. 40.
7 Bozzelli G., Brevi considerazioni sull’arte del canto, Menaggio, 1980
8 Guglielmo Berutto, ibidem.
9 http://www.istitutobraga.it/meteora.htm.

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