«Studi Cassinati», anno 2024, n. 1
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di
Gaetano de Angelis-Curtis
L’installazione a Montecassino delle due porte laterali di accesso alla ricostruita Basilica produssero molto disappunto a livello internazionale.
Le porte furono realizzate dallo scultore Pietro Canonica1 nel 1951, fuse a Torino presso la fonderia Barberi e montate su un portale in legno di rovere realizzato dalla ditta «Graziano Giuseppe & figli» sempre del capoluogo piemontese. Le porte furono donate a Montecassino, quella di sinistra dal presidente della Repubblica d’allora Luigi Einaudi2 e riporta la scritta «Munificenza Aloisia Einaudi», quella di destra dallo stesso scultore che le ideò e riporta la scritta «A Pietro Canonica liberalità».
Ogni porta si compone di due valve, ognuna delle quali presenta tre formelle. Complessivamente dunque sono presenti dodici formelle di cui otto ricordano particolari aspetti della vita di S. Benedetto (la salita al monte del santo di Norcia; la costruzione del monastero; la cacciata dei demoni; il miracolo del santo taumaturgo; l’episodio del re goto Totila; il lavoro nei campi; la partenza dei monaci benedettini per il mondo) invece in ognuna delle formelle inferiori delle quattro valve sono simboleggiate le quattro distruzioni di Montecassino. Nelle due valve della porta di sinistra le prime due distruzioni, quella compiuta dai longobardi di Zitone del 582 e quella operata dai saraceni nell’883. Nelle due valve della porta di sinistra sono riprodotte le altre due distruzioni, quella determinata dal terremoto del 1349 e quella del 15 febbraio 1944. Per le formelle della distruzione la rappresentazione offre tratti simbolici dei responsabili: l’elmo longobardo e quello saraceno per le prime due distruzioni, un elmetto militare per l’ultima. In quest’ultima formella al di sotto dell’elmetto appare l’elica di un aeroplano e poi una bomba d’aereo che sta per deflagrare. Al centro la data in numeri romani «A MCMXLIV». Chiarissima l’allusione al devastante attacco aereo condotto da bombardieri e fortezze volanti e chiarissima l’allusione alle responsabilità degli anglo-americani e più nella fattispecie, con quell’elmetto britannico, agli inglesi.
In data 31 maggio 1951 l’ambasciata italiana negli Usa inviò una nota al ministero degli Affari Esteri a Roma con la quale informava in merito a notizie e particolari sulla nuova porta di bronzo dell’Abbazia di Montecassino» apparsi in alcuni periodici americani. Ad esempio il «St. Louis Post Dispacchi», in una corrispondenza da Roma, oltre a riportare alcune dichiarazioni dello scultore Canonica, aveva sottolineato «che l’aviazione anglo-americana figura nel bassorilievo a fianco dei barbari goti e saraceni». In un altro articolo apparso nel «New York Gerald Tribune», sempre in relazione ai giudizi critici suscitati negli Usa dall’opera, il periodico scriveva che «ci sono state molte polemiche su questo famoso attacco; molti esperti militari che ora ripensano ad esso lo ritengono ingiustificato dalle necessità del tempo». Ma a giudizio del periodico il significato del bassorilievo risiede nel fatto che gli «ideali» incarnati dall’abbazia «sono eterni». Infatti ogni qual volta l’abbazia è stata distrutta e anche ora che era stata «di nuovo devastata, si può star certi che ci saranno mani pazienti per rimettere i mattoni uno sopra l’altro»3.
1 Pietro Canonica (1869-1959), scultore, musicista, nel 1950 fu nominato senatore a vita per meriti artistici (inoltre donò a Montecassino la Via Crucis).
2 Luigi Einaudi (1874-1961) economista, intellettuale e politico italiano, membro dell’Assemblea Costituente, è stato il secondo presidente della Repubblica Italiana dal 1948 al 1955.
3 Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Archivio Storico Diplomatico https://italiana.esteri.it/italiana/cultura/a-80-anni-dalla-distruzione-dellabbazia-di-montecassino (si ringrazia Dante Sacco per la segnalazione).
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