«Studi Cassinati», anno 2024, n. 1
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Nel pomeriggio di mercoledì 15 marzo 2024 nel Piazzale del Cimitero Comunale «S. Stefano» di Cervaro si è svolta una cerimonia commemorativa di rievocazione della distruzione della città di Cassino avvenuta ottanta anni or sono.
Su sollecitazione del Cdsc-Aps, l’istituendo «Comitato 80° anniversario» di Cervaro ha inteso ricordare la tragedia che colpì duramente Cassino e tutto il Cassinate nonché tutte le vittime della Seconda guerra mondiale. Dopo la benedizione impartita da p. Roderick ‘Ricky’ Ignazio (mf) parroco di Cervaro, ha introdotto e coordinato gli interventi Luigi Gaglione, assessore alla cultura Comune di Cervaro. Hanno preso la parola Gaetano de Angelis-Curtis, presidente del Cdsc-Aps, che ha provveduto alla ricostruzione dei fatti storici, quindi Enzo Salera, sindaco di Cassino, reduce da un’intensa mattinata, e infine Ennio Marrocco, sindaco di Cervaro, che ha voluto ringraziare il collega per aver ricordato nel suo discorso tenuto al cospetto del presidente della Repubblica Italiana la valorosa figura di Vittorio Marandola, Medaglia d’oro al Valore Militare. Nel corso della mattinata il sindaco Marrocco aveva fatto omaggio al presidente Mattarella di una copia di una pubblicazione che ha dedicato al giovane carabiniere di Cervaro, e un’altra copia ha voluto donare al collega di Cassino sulla quale ha provveduto ad apporre la seguente dedica: «Al caro Enzo Salera sindaco della città martire con profondo ringraziamento nell’aver onorato la nostra città di Cervaro e l’eroe Vittorio Marandola nel farne memoria al cospetto del Presidente della Repubblica in occasione del giorno della cerimonia commemorativa dell’80° anniversario della distruzione della città di Cassino».
La rievocazione si è svolta in un luogo simbolo per Cervaro. Infatti proprio nei pressi del locale Cimitero Comunale si era acquartierato il 133° Reggimento di Fanteria americano Cannon Company della 36ª divisione di fanteria Texas, sostituito poi dal II Corpo neozelandese e dal II Corpo d’Armata polacco. Alle cinque di mattina del 18 gennaio 1944 i veicoli militari dell’unità americana, provenienti evidentemente da San Vittore, percorsero la strada principale del paese (allora Via Roma, oggi Corso della Repubblica). Arrivati a S. Paolo piegarono a destra e si inerpicarono sulla «stretta strada in salita», cioè Via S. Stefano, per raggiungere il cimitero di Cervaro che è ubicato nella parte alta, a una quota di 302 metri, accanto alla chiesa di Santo Stefano. Tre giorni dopo, il 21 gennaio, fu dato però l’ordine di cambiare la posizione, in quanto quella posta nelle immediate vicinanze del Cimitero risultava troppo esposta. La compagnia si mosse alle 19.10, nel buio totale. Nell’arco di un’ora i primi veicoli arrivarono a destinazione a nord di Cervaro, oltre la contrada Pozzo-Leoni. La nuova posizione doveva essere molto vicina alla precedente, a non più di 2 Km. in direzione di San Michele, e a una quota più alta.
Nei quattro lunghi mesi in cui la guerra sostò sulla Linea Gustav, il territorio di Cervaro, proprio per la sua collocazione geografica, posto dirimpetto al monte su cui sorge la millenaria abbazia e in posizione dominante sulla valle del Rapido, fu utilizzato come sede di vari comandi alleati, come postazione di cannoni che scaricarono tonnellate di esplosivi prima sull’abbazia di Montecassino e poi sulla città di Cassino, ma pure come luogo e punto d’osservazione privilegiato nonché come immediata retrovia del fronte di guerra.
Il 15 marzo 1944 giornalisti e cineoperatori si portarono su monte Trocchio per filmare le fasi dell’attacco aereo alla città di Cassino. Invece i più alti gradi delle forze alleate, alla stregua «di eminenti turisti militari accorsi per un mattino di intrattenimento», raggiunsero il comando operativo ubicato a «terrazza di Cervaro» nella parte alta del paese. Era un «gruppo di tutto riguardo» riunitosi «per osservare l’esperimento» come fosse uno spettacolo cinematografico. Si trattava dei più importanti ufficiali alleati tra cui il gen. sir Harold Alexander (Gran Bretagna) responsabile delle operazioni di guerra nella Campagna d’Italia, il ten. gen. Mark Wayne Clark (Usa) al comando della 5a Armata americana, il ten. gen. sir Bernard Fryberg (Nuova Zelanda) comandante del II Corpo neozelandese, il gen. Ira Eaker (Usa) comandante delle Forze aeree alleate nel Mediterraneo. Tuttavia già mezz’ora dopo l’inizio del bombardamento agli “spettatori” di Cervaro non fu possibile scorgere più nulla a causa del fumo e della polvere. Poi a mezzogiorno «si concessero uno spuntino» (gdac).
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