«Studi Cassinati», anno 2024, n. 1
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di
Ilaria Pisciottani*
Venerdì 16 febbraio 1944 presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto-Camera dei deputati a Roma, si è svolta la conferenza storica promossa dalla Fondazione Giuseppe Levi Pelloni e dall’Accademia Culturale Internazionale Cartagine. È stata una “lezione di storia” a più voci, dedicata alla distruzione dell’Abbazia di Montecassino, in occasione degli 80 anni della sua distruzione ad opera dei pesanti bombardamenti delle Forze Alleate il 15 febbraio del 1944. Alla conferenza hanno preso parte appassionati di storia e ricercatori accademici desiderosi di approfondire gli eventi che hanno segnato profondamente il territorio e la storia mondiale. La città di Cassino, strategicamente posizionata lungo la linea Gustav, fu teatro di violenti attacchi aerei e terrestri che causarono distruzioni devastanti e ingenti perdite umane e danni a siti archeologici ed artistici. In questa solenne cornice i relatori della conferenza hanno offerto una panoramica dettagliata degli eventi che hanno portato ai bombardamenti dell’Abbazia, analizzando le strategie militari adottate dalle forze Alleate e dall’Asse. Attraverso l’utilizzo di documenti storici, testimonianze dirette e materiale fotografico d’epoca, i partecipanti hanno potuto immergersi nell’atmosfera drammatica di quei giorni bui della storia. Distruzione inutile o necessaria? Su questo quesito e sul salvataggio di migliaia di opere si è articolata la conferenza-seminario grazie agli interventi di Francesco Arcese, Antimo Della Valle, Gaetano De Angelis Curtis, Lutz Klinkhammer e Pino Pelloni che insieme hanno delineato il contesto geopolitico e le ragioni strategiche.
Attraverso una dettagliata analisi delle fonti primarie, si è evidenziato il ruolo cruciale giocato dalla città nella difesa del fronte meridionale e nelle ambizioni di avanzata degli Alleati verso Roma. E si è restituita voce e dignità alle vittime civili di quei giorni terribili. L’incontro non è stato solo una mera esposizione degli avvenimenti storici, ma ha anche suscitato riflessioni profonde sulla natura della guerra, sulle sue conseguenze e sulle lezioni che possiamo trarre dal passato per il futuro. Il dibattito che ha seguito le presentazioni ha evidenziato l’importanza di preservare la memoria storica e di impegnarsi per la costruzione di un mondo più pacifico e solidale. La conferenza si è brillantemente conclusa con il saluto del generale Diego Paulet, Capo Ufficio per la tutela della Cultura e della Memoria della Difesa. E a tutti i partecipanti è restato nel cuore di ognuno il ricordo indelebile di quei giorni bui di guerra e la consapevolezza che la storia, anche quella più dolorosa, continua a insegnarci preziose lezioni di umanità e speranza (Foto ©Michele Di Lonardo per g.c.).
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