LA CASSINO BOMBARDATA NEL 1943 SI CONFRONTA CON L’UCRAINA MARIUPOL DI OGGI: STESSO DESTINO

«Studi Cassinati», anno 2024, n. 3

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 Adriana Letta

Ancora una giornata di ricordo per la città di Cassino, il 10 settembre, 81° anniversario del primo terribile e inatteso bombardamento della città da parte delle forze anglo-americane. Erano passati, in quel 10 settembre 1943, appena due giorni dall’annuncio dell’Armistizio, che aveva illuso che la fine della guerra fosse ormai imminente, e invece quello fu, per Cassino, il primo terribile momento di una guerra totale che giungerà alla completa distruzione. Quel giorno, nel pomeriggio, le Suore Stimmatine con le orfanelle e le Suore della Carità e il giorno seguente le monache benedettine, si trasferirono a Montecassino, ritenuto “luogo sicuro” e nel pomeriggio un aereo tedesco volando a bassa quota, tranciò le funi della funivia che univa la città all’abbazia. Il 13 settembre il priore dell’Abbazia D. Gaetano Fornari, celebrò a Montecassino una Messa in suffragio delle vittime del bombardamento di Cassino. Ma quanti altri bombardamenti e cannoneggiamenti dovevano ancora avvenire! Il 4, il 10 e il 21 ottobre nuovi bombardamenti su Cassino e ancora fino a gennaio e febbraio con la prima e la seconda battaglia di Cassino, fino ad arrivare alla tragica distruzione della Città il 15 marzo, un mese esatto dopo quella dell’Abbazia di Montecassino.

UN FASCIO DI FIORI

Come non ricordare quegli eventi, come non ricordare quelle vittime civili innocenti? La prima cerimonia commemorativa si è tenuta la mattina in piazza De Gasperi presso il Monumento ai Caduti di tutte le guerre e al muro del Martirologio. Alle ore 10.50, ora in cui cominciò il bombardamento nel 1943 e con esso le sofferenze dei cassinati, è suonata la sirena e il sindaco Enzo Salera ha deposto un fascio di fiori presso il monumento, presenti la presidente del Consiglio comunale, Barbara Di Rollo, assessori e consiglieri comunali, autorità militari (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza), associazioni combattentistiche e d’Arma, l’Associazione Vittime Civili di Guerra con il presidente Alfredo Lanciano; presenti anche il Difensore civico Marino Fardelli, il presidente dell’associazione “Cassino, città per la Pace” Nino Rossi ed anche studenti e alcuni difensori civici stranieri, già giunti a Cassino per la Conferenza internazionale degli Ombudsman (Difensori civici), per i quali la traduzione simultanea ha reso comprensibili i discorsi ufficiali. Al termine, nell’area del monumento, è stato piantato simbolicamente un leccio, donato dal parco dei Monti Aurunci, come simbolo di fiducia al raggiungimento della pace.

UNA MESSA DI SUFFRAGIO E RICORDO

Come ogni anno, nel pomeriggio, grazie all’iniziativa del Centro Documentazione e Studi Cassinati APS, nella centralissima chiesa di S. Antonio è stata celebrata dal Parroco Don Benedetto Minchella una Messa di suffragio e di ricordo di tutte le vittime di guerra, in particolare quelle del 10 settembre, che furono un centinaio, ma di esse non di tutte è stato possibile ricostruire l’identità. Solo di 67 si hanno le generalità ed ogni anno, durante la Messa, e Pino Valente in qualità di] rappresentante del CDSC ha dato lettura dei loro nomi. Ebbene, ogni volta colpisce il cuore sentire i nomi di tante vite spezzate, ancor più per il numero impressionante di bambini e giovani: un bimbo di 1 giorno, 10 bambini sotto i 5 anni, una serie di 6 fratellini, un’altra di 4 e un’altra di 3. Solo 7 vittime al di sopra dei 50 anni, i due più anziani ne avevano 66. Vengono i brividi a quella lettura, che spinge al confronto con le attuali guerre che stanno mietendo numeri spaventosi di vittime tra bambini e giovani. Confronto sconfortante, perché niente è migliorato. Davvero la guerra, ogni guerra, è una sconfitta dell’umanità!

I partecipanti alla celebrazione hanno voluto onorare così la Memoria dei Civili uccisi dalle bombe alleate. Tra loro presenti molti soci del CDSC APS: Emilio Pistilli, Alberto Mangiante, che ha introdotto il ricordo dell’evento, Pino Valente che ha dato lettura dell’elenco dei deceduti di quel terribile giorno, Gaetano Ranaldi in rappresentanza del Sindaco, e ancora Viviana Cuozzo, Viviana Lancia, Aurora Laurenza, Fernando e Silvio Sidonio, Giovanni D’Orefice, Francesco Di Giorgio e altri ancora. Un momento davvero intenso e sentito di partecipazione, di memoria e di preghiera.

Foto © Michele Di Lonardo per g.c.

MOSTRA FOTOGRAFICA E INCONTRO CULTURALE

Subito dopo, all’esterno della chiesa, è stata inaugurata una significativa Mostra fotografica Mariupol: splendore perduto, organizzata dal Comune in collaborazione con il progetto artistico internazionale “We§theWorld”, della città ucraina di Leopoli. A seguire, presso la sala Restagno del Municipio, un incontro culturale sul tema: Cassino-Mariupol: stesso destino a distanza di 81 anni [cui il Cdsc-Aps ha offerto il suo patrocinio assieme all’organizzazione della mostra curata da Carlo Nardone dal titolo Dipinti dei prigionieri ucraini nel Campo di concentramento di Cassino-Caira ndr]. L’occasione è stata offerta dalla seconda Conferenza internazionale dei Difensori Civici in corso a Cassino dall’11 al 13 settembre, per iniziativa di Marino Fardelli, Difensore Civico del Lazio, con oltre 190 delegazioni da tutto il mondo e 86 difensori civici (Ombudsman) nazionali, oltre che la partecipazione anche di 64 studenti universitari, provenienti da vari Paesi, per informare e coinvolgere i giovani su questo “ufficio completamente gratuito e a disposizione dei cittadini per risolvere le controversie tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione”.

Così il Sindaco Enzo Salera: «Con Maxim Kozytskyy, governatore della regione di Leopoli, e la delegazione ucraina giunta a Cassino in occasione della Conferenza Internazionale dei Difensori Civici, abbiamo condiviso un momento di confronto interessante e costruttivo sul passato, sul presente e sul futuro della nostra Città e dell’Ucraina. Sono tanti i tratti comuni dell’esperienza bellica che ha segnato e segna tutt’ora la nostra comunità ed il popolo ucraino. Una nazione con cui abbiamo un legame di lunga data, rafforzato dai tanti progetti sociali che dall’inizio del conflitto hanno portato la nostra Città ad aprire le porte per accogliere tante famiglie e bambini fuggiti dai territori in guerra. La Pace è ora l’unico grande obiettivo che dobbiamo porci tutti, cittadini, istituzioni, politici, per far sì che l’Europa ed il mondo ritrovino nuovamente una duratura e rinnovata armonia tra i popoli. Un’armonia sulla quale costruire un futuro migliore per le generazioni di domani nel quale le sofferenze ed i drammi della guerra, siano solo un lontano ricordo».

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