Eccidi nazisti: Pignataro Maggiore, ottobre 1943

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Studi Cassinati, anno 2010, n. 4
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di Antonio D’Angiò


Presentato il libro “La Città del Sole” sulle stragi del 12 e 14 ottobre

Sabato 6 novembre 2010, alla presenza di circa duecento partecipanti, è stato presentato il libro “Eccidi Nazisti – Pignataro Maggiore – Ottobre 1943”, documenti di storia orale, curato da Giovanni Borrelli dell’Associazione Culturale “La Città del Sole”1 e dalle edizioni Santabarbara con il contributo anche dell’Amministrazione Comunale.
Pignataro Maggiore2, lungo la Casilina in provincia di Caserta, poco meno di dieci chilometri a nord del Volturno, per la prima volta “una comunità ferita si racconta” come ben sintetizzato sulla copertina della pubblicazione.
Dopo un lavoro di oltre sei anni, e a distanza di sessantasette da quegli eventi, in una serata emotivamente coinvolgente oltre che importante dal punto di vista scientifico, i protagonisti sono stati non solo gli studiosi e le istituzioni pubbliche ma anche alcuni familiari delle vittime, in un paese che si è pubblicamente riappropriato di una parte della propria memoria.
Come ha scritto Felicio Corvese3 in alcune sue parti della prefazione: “Il libro ricostruisce le due stragi naziste avvenute il 12 e 14 ottobre nei pressi di alcune abitazioni rurali, le quali costarono la vita a venti civili. Le vicende, anche se in parte già note, non erano state oggetto prima d’ora di una compiuta ricerca documentaria e di uno studio analitico. Giuseppe Angelone4, autore di un saggio all’interno della pubblicazione, ricostruisce le stragi sulla base della documentazione scritta ritrovata presso gli archivi del NARA di Washington e racconta dei comportamenti di alcuni reparti della Divisione Hermann Goering che occupava la zona, restituendo al lettore anche il quadro delle reazioni civili. L’azione tedesca fu particolarmente spietata e distruttiva, sia per l’importanza strategica assunta da Pignataro Maggiore, da dove sarebbero transitate, dalla seconda metà di ottobre, le truppe americane della 3ª divisione e quelle inglesi della 56ª, dirette verso nord lungo la via Casilina, sia a causa della resistenza attiva alla quale posero mano i cittadini in quell’area. All’azione del 12 ottobre è da ascrivere anche l’’“eccidio del Cimitero”, cioè l’unica strage nazista nel Casertano di cui, finora, sia stato possibile recuperare le immagini di repertorio, tramite le brevi sequenze realizzate dai cameramen inglesi”. Se dal punto di vista emotivo il pubblico è stato toccato dalla recitazione di alcuni brani delle testimonianze orali curate da ragazzi e ragazze, dal punto di vista storico-scientifico è stato di grande impatto sui partecipanti, leggere l’elenco dei militari tedeschi appartenenti alla 9ª compagnia del III battaglione, 115o reggimento della 15a Divisione tedesca, che gli inquirenti hanno ritenuto responsabili delle violenze commesse a danno dei civili nell’area di Pignataro.
Otto, Franz, Gerhard, Kurt, Georg, Werner, Ludwig, questi i nomi dei nove militari indicati nella pubblicazione5. Ed è stato abbastanza immediato cercare di immaginare un volto, da un nome, con curiosità, speranza, angoscia. Certo, le ragioni che hanno determinato che trascorressero tantissimi anni per una condivisione pubblica della memoria per questi eventi sono molteplici e sono state spiegate dagli studiosi: da quelle di politica internazionale che fecero sì che nel dopoguerra non si indagasse su episodi che vedevano coinvolti i tedeschi per evitare di riaprire vicende che potessero precludere l’entrata della Germania nella Comunità Europea, a quelle dello scarso interesse mostrato dalla classe dirigente politico-culturale dell’epoca per le vicende della seconda guerra mondiale, anche in funzione del fatto che i nuovi amministratori spesso avevano avuto ruoli di responsabilità o di collaborazione durante il ventennio fascista.
Queste pubblicazioni e queste serate impongono alla comunità anche un doveroso sguardo al futuro. Tale percorso, oltre che dai curatori del libro, i quali hanno proposto di avviare la raccolta dei documenti per conferire a Pignataro Maggiore la medaglia al merito civile, è stato tracciato anche dall’ istituzione scolastica e da quella politica della cittadina, ovvero da Maria Francesca Magliocca e Giorgio Magliocca6.
La prima ha invitato a proseguire gli studi cercando di far emergere, senza rivalsa e senza oblio, anche quelle pagine meno nobili della storia comune, che possono individuarsi nella collaborazione al regime data in quegli anni; il secondo si è impegnato nel sostenere la proposta del conferimento della medaglia al merito civile per Pignataro Maggiore e nel presentare la delibera per l’intitolazione di una strada alle vittime degli eccidi del 12 e 14 ottobre, proprio per conservarne perenne ricordo e insegnamento futuro. In conclusione, un libro e una serata che confermano l’importanza della Microstoria, in modo particolare quando i legami con la Storia dei Grandi Eventi tracimano sino a far rivivere le emozioni e le tragedie di quella parte di popolo che ha, solo negli indelebili ricordi e nella propria voce, il modo per farsi ascoltare.

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1 L’Associazione, presieduta da Pietro Valle, opera dal 1999 svolgendo un lavoro di recupero della storia e delle tradizioni della zona, al fine di preservarne la memoria.
2 Pignataro Maggiore, nel 1931, l’ultimo prima della guerra, contava 6229 abitanti. Attualmente ne conta circa settemila.
3 Felicio Corvese, storico, presidente del centro studi “F. Daniele” e dell’Istituto Campano della Storia della Resistenza “Vera Lombardi”.
4 Giuseppe Angelone, dottore di ricerca presso la Seconda Università di Napoli.
5 Qui non riportiamo i cognomi dei militari in quanto in questa sede ci interessa soprattutto recensire il libro e la serata ed evitare una facile pubblicità. Per altri opportuni approfondimenti la pubblicazione può essere richiesta anche tramite mail all’indirizzo posta@lacittadelsole.eu.
6 Maria Francesca Magliocca e Giorgio Magliocca sono rispettivamente Preside dell’Istituto Autonomo Comprensivo “Luigi Martone” e Sindaco di Pignataro Maggiore.

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