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Studi Cassinati, anno 2009, n. 2
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24 maggio, giornata memorabile per Cassino e Montecassino. Dopo 4 anni di attesa, dopo la nomina a Pontefice e la scelta del nome del patriarca cassinese, Benedetto XVI è finalmente venuto in visita pastorale nella Terra Sancti Benedicti. La macchina organizzativa ha avuto a che fare con preparativi lunghi e complessi ma la giornata si è svolta in maniera ordinata e tranquilla. Quattro sono stati i momenti significativi della visita.
Il primo, il più solenne, è stato nell’area dell’ex campo Miranda, dove si è tenuta la concelebrazione eucaristica alla presenza di circa 15.000 fedeli provenienti da tutta la diocesi di Montecassino e oltre.
Il secondo ha visto il Pontefice inaugurare la Casa della Carità intitolata “Gemma De Posis” – in ricordo della munifica benefattrice cassinate del sec. XIV – sorta per volere dell’abate Pietro Vittorelli presso l’ex ospedale civile in via Casilina nord.
Il terzo momento si è svolto a Montecassino per la solenne liturgia pomeridiana dei vespri, alla quale ha partecipato un ristrettissimo e selezionato numero di fedeli.
Il quarto momento, prima del commiato, ha avuto un particolare valore simbolico: il papa tedesco visita (in forma privata) e benedice il sacrario militare polacco, che sorge all’ombra e sotto la protezione del monastero; la benedizione è estesa ai caduti di tutte le guerre: tedeschi e polacchi una volta contrapposti nel cruento e crudele scontro sui fianchi del sacro colle, ora, dagli stessi luoghi, emblematicamente, lanciano messaggi di pace e di fratellanza.
Montecassino, nel suo millennio e mezzo di storia è stato visitato da un gran numero di papi; alcuni di essi sono usciti proprio dalle mura del monastero. Nel dopoguerra hanno preceduto Benedetto XVI:
Paolo VI, che il 30 ottobre 1964 consacrò la ricostruita Basilica di Montecassino e proclamò S. Benedetto Patrono d’Europa;
Giovanni Paolo II, il papa polacco, molto legato a Montecassino per la presenza, alle sue pendici, come già detto, del sacrario polacco, dove riposano le spoglie di oltre mille soldati polacchi che si immolarono tra quelle pietre per liberare il monastero dalle truppe tedesche; visitò Montecassino una prima volta il 18 maggio 1979 per pregare sulla tomba di S. Benedetto e S. Scolastica e per far visita al sacrario militare polacco; vi tornò una seconda volta l’anno successivo, il 20 settembre 1980, per una visita pastorale a Cassino e Montecassino;
Giovanni XXIII aveva fatto visita all’abbazia da cardinale; una volta eletto papa si era ripromesso di tornarvi per consacrare la rinata basilica e proclamare S. Benedetto Patrono d’Europa, ma la grave malattia e la sopravvenuta morte glielo impedirono: quel compito toccò a Paolo VI il 30 ottobre 1964 nella sua visita al monastero e alla città;
lo stesso Benedetto XVI prima di salire al soglio pontificio, quando era ancora il cardinale Joseph Ratzinger, è stato più volte ospite del monastero: la prima volta in visita ufficiale domenica 13 giugno 1992, giorno della festa di S. Antonio; un anno dopo, l’11 giugno 1993, venne a Cassino per presentare, nella “Sala degli Abati”, il Catechismo della Chiesa cattolica; nel febbraio 2000, in occasione delle celebrazioni in onore di S. Scolastica e per un breve soggiorno, durante il quale il Cardinale gettò le basi per il suo volume “Dio e il mondo. Essere cristiani nel nuovo millennio”, pubblicato l’anno successivo; infine il 7 novembre 2004 per presiedere alla celebrazione eucaristica con i membri della Pontificia Accademia delle Scienze.
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