Commemorato il carabiniere Marino Fardelli perito nella strage di Ciaculli il 30 giugno 1963

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Studi Cassinati, anno 2008, n. 2

di Sergio Saragosa

Alle ore 10 del 22 giugno 2008, nella piazza antistante il monumentale Cimitero germanico della seconda guerra mondiale, nella frazione Caira, ha avuto luogo la cerimonia commemorativa della sanguinosa strage di Ciaculli, in provincia di Palermo, nella quale persero la vita il nostro concittadino Marino Fardelli ed altri sei tra carabinieri ed artificieri (vd. Studi Cassinati, II (2002) nn. 3-4, pagg. 181-187).
Il 30 giugno dell’anno 1963, sul fondo Sirena tra Villa Abate e Ciaculli, fu rinvenuta un’autovettura Giulietta sul cui sedile posteriore era stata sistemata una bombola di gas collegata ad una lunga miccia. Durante le operazioni di disinnesco dell’ordigno venne aperto il portabagagli dell’auto nel quale era stata sistemata un’altra micidiale carica di esplosivo che causò la sanguinosa strage.
Domenica mattina, in una giornata caldissima che costituiva metereologicamente l’unico legame tra la nostra frazione e il lontano paese di Ciaculli, alla presenza di numerose persone del paese, del fratello e della sorella dell’appuntato Marino Fardelli, dei numerosi parenti e di tutte le autorità convenute, in un’atmosfera solenne e profondamente vissuta dai presenti, sulle note del silenzio della tromba del picchetto d’onore e della sfilata dei labari delle associazioni combattentistiche ed arma, dello stendardo della Città di Cassino insignita della Medaglia d’oro, è stata scoperta la targa d’argento commemorativa, dono del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sul monumento eretto a memoria del sacrificio del nostro concittadino Marino Fardelli nell’anno 1969, quando era sindaco il dott. Antonio G. Ferraro. Questo il testo: “Comune di Cassino Medaglia d’Oro al Valore Militare-Al Carabiniere Marino Fardelli e a quanti caddero nell’adempimento del loro dovere a Ciaculli (Palermo), la Città memore, pose nel 45° Anniversario –1963-30 Giugno 2008 – Il Sindaco Dott. Bruno Vincenzo Scittarelli”. Su un’altra lapide posta ai piedi del monumento si legge la motivazione: “Encomio solenne concesso al Carabiniere Fardelli Marino, alla memoria. Partecipava, in ambiente particolarmente difficile per senso di omertà a rischiosi servizi investigativi per la cattura di autori di efferati omicidi e di atti dinamitardi. In seguito all’improvvisa esplosione di un ordigno posto da malfattori nell’interno di un’autovettura, cadeva vittima del dovere unitamente ad altri militari.” Un Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, tra la commozione del pubblico ha declamato i significativi versi della Preghiera del Carabiniere e subito dopo il Sindaco della Città di Cassino, dott. Bruno Vincenzo Scittarelli, citando Orazio, ha ricordato uno dei suoi più famosi versi “È bello morire per la Patria”, aggiungendo che Marino Fardelli, sacrificando la sua vita per la sicurezza e la tranquillità degli altri cittadini ne rappresenta un fulgido esempio. Il Prefetto di Frosinone dott. Piero Cesari tra i numerosi interventi ha ricordato che il sacrificio di Marino deve essere additato ad esempio per i giovani e deve costituire il seme che dovrà germogliare in futuro e che la famiglia Fardelli deve essere fiera del sacrificio del proprio congiunto. Marino Fardelli deve essere considerato come “l’eroe della porta a fianco”, pronto a sacrificare la propria vita per la sicurezza degli altri. Parole accorate ha infine rivolte al pubblico presente anche il Vicepresidente della Camera dei Deputati, on. Rocco Buttiglione, il quale ha sostenuto che, pur essendo il Corpo dei Carabinieri formato da uomini armati, le loro armi vengono usate solamente per assicurare la pace agli altri. L’on. Buttiglione ha concluso sostenendo che il giorno successivo alla strage di Ciaculli i rappresentanti delle forze dell’ordine ritornarono al loro lavoro con maggiore determinazione e con rinnovato impegno, permettendo così allo Stato di conseguire le prime vittorie sulla mafia ed ha promesso il suo personale impegno perché vengano riprese le indagini per scoprire ed assicurare alla giustizia gli autori di quella efferata strage.
La popolazione e le varie autorità convenute, tra le quali erano in prima fila, oltre ai già citati on. Buttiglione e il sindaco della Città Martire di Cassino, gli onorevoli Formisano, Tofani, Ciaraldi e Picano, molti consiglieri comunali, tanti ex sindaci di Cassino, tra i quali anche quello del tempo della strage, Domenico Gargano e altri sindaci dei paesi del circondario, il Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone Scalia e gli Ufficiali superiori dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Marina, dell’Aeronautica, degli Agenti di Custodia, della Forestale e dei Vigili Urbani, hanno seguito la funzione religiosa officiata dal parroco di Caira don Eric di Camillo.
Particolarmente e visibilmente commossi erano la sorella del carabiniere Fardelli, signora Donata, il fratello Cesare, il nipote Marino, che ha fortemente e fermamente voluto questa cerimonia, e i numerosi nipoti e parenti.

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