Studi Cassinati, anno 2006, n. 1
Il CDSC onlus, Centro Documentazione e Studi Cassinati, nella sua ultima assemblea ordinaria dei soci, al termine dei lavori ha deliberato di fare appello agli amministratori comunali perché non venga snaturata l’antica toponomastica con l’eliminazione di toponimi che provengono dal passato e costituiscono tracce preziose della storia locale. L’assemblea all’unanimità ha approvato il seguente documento:
“Viene segnalata, in vari comuni del nostro territorio, la tendenza ad eliminare, dalla toponomastica cittadina, nomi di strade ritenuti non troppo … dignitosi o non comprensibili. Tanti di quei toponimi, molto familiari al dialetto locale, spesso provengono da un lontano passato e costituiscono sparuti relitti di pagine della storia del luogo.
La sostituzione di nomi di personaggi legati a regimi o situazioni politiche del passato e oggi sconfessati, costituiscono una vera e propria “damnatio memoriae”, che, pur essendo comprensibile per la volontà di dissociazione da quelle circostanze, dal punto di vista storico è poco ammissibile, perché esse sono pur sempre pagine della storia passata; e la storia, si sa, puó essere studiata, diversamente giudicata, ma mai cancellata.
Molti comuni, ad esempio, hanno eliminato dalla propria toponomastica gli appellativi legati al periodo monarchico della nostra nazione (Corso Vittorio Emanuele, spesso è diventato Via De Nicola, Viale Principe Umberto è stato corretto in Corso della Repubblica).
Altra cosa è, poi, la tendenza a liberarsi di quei toponimi scomodi per via della loro origine popolare: a Cassino, per esempio, via Pisciariello, via Cacciuoli, via Pungicardi, via Arigni, ecc.
Tanto per restare a questi esempi, va ricordato che il “Pisciariello” è la denominazione antica di una sorgente d’acqua; che i Cacciuoli (anche Cacchiuoli) e Pungicardi, compaiono come nomi di contrade di Cassino già ad inizio Ottocento. Se hanno resistito per centinaia di anni perché ora devono essere cancellati per il capriccio di qualche amministratore comunale?
Analogo discorso va fatto per quei toponimi di cui non si conosce più l’origine: Via Arigni è presente nei documenti cassinesi già nel XIV secolo, ora non se ne conosce più il significato; Via Gemma De Posis (e non De Bosis, come per molto tempo si è scritto) ricorda quella benefattrice del sec. XIV che con un suo lascito testamentario fece costruire il primo ospedale in S. Germano (oggi Cassino): essa è stata ricordata sempre nella intitolazione dei nosocomi della città; ora, con la chiusura dell’omonimo ospedale pare debba andare “in pensione” anche il ricordo di quella benemerita concittadina, così come è avvenuto con l’ex stadio Dario Miranda a Cassino.
Dunque l’appello del Centro Documentazione e Studi Cassinati agli amministratori comunali è quello di avere più rispetto per la vecchia toponomastica, svincolandola dagli umori – spesso politici – del presente e affidandola ai nostri figli, così come hanno fatto i nostri genitori con noi, come testimonianza di un passato che non deve essere dimenticato e tanto meno rinnegato.”
Un invito, infine, a dotare i cartelli della toponomastica ad ispirazione locale di adeguate didascalie sotto i nomi dei personaggi o dei luoghi.
il presidente cdsc onlus
(Emilio Pistilli)
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