Studi Cassinati, anno 2004, n. 4
di Maria Renata Gargiulo*
La ricostruzione di Cassino, dopo una prima fase di valutazione dei danni arrecati dalla guerra, inizia il 15 marzo 1945, primo anniversario della distruzione della città, con una solenne cerimonia svoltasi alla presenza del capo del Governo Ivanoe Bonomi e del Ministro dei Lavori Pubblici Meuccio Ruini.
I primi problemi sorgono per l’approvazione del piano di ricostruzione della città. La popolazione, già esasperata per la mancanza di cibo e alloggi, è contraria alle scelte operate dai tecnici nominati per la realizzazione del piano e minaccia gravi disordini. è infatti intenzione dei Cassinati e tecnici locali ricostruire Cassino, per quanto possibile, nell’antico sito, ad eccezione della zona ai piedi della Rocca Janula e non presso la stazione ferroviaria o la zona del Colosseo, come vorrebbero i progettisti e le autorità governative. Anche la scelta delle proprietà private da espropriare e da vincolare suscita non poche proteste tra i Cassinati. Elaborato dal professor Giuseppe Nicolosi e dall’architetto Concezio Petrucci, il Piano di Ricostruzione di Cassino sarà approvato con D. M. n. 2843 del 21.11.1946, dopo le correzioni apportate dal prof. Nicolosi. La sua completa realizzazione, prevista per il 21.11.1948, sarà più volte prorogata fino ad arrivare al termine del 1956.
Per lenire le tensioni tra i vari raggruppamenti politici, nel gennaio 1945 si costituisce a Cassino il Comitato Comunale di Liberazione, al fine di designare i componenti dell’Amministrazione Comunale in attesa delle elezioni.
Nella primavera del 1945, per accelerare la ricostruzione, venne istituita a Cassino una sezione autonoma del Genio Civile con competenze estese anche ai comuni limitrofi. La ricostruzione procedeva però lentamente, le prime costruzioni, realizzate nel 1945, sorsero presso il rione Colosseo: 17 case popolari per 28 famiglie e 120 baracche in muratura, destinate ad ospitare circa 700 persone. Queste ultime, costruite con materiali scadenti e prive di intonaco e fondazioni, subirono gravi danni durante un nubifragio che colpì la zona tra il 10 e l’11 settembre 1945. Alle energiche proteste della popolazione contro i dirigenti del Genio Civile per il mancato controllo nei confronti delle ditte costruttrici, seguì un’inchiesta del Ministero dei Lavori Pubblici, che portò al trasferimento dell’ingegnere capo del Genio Civile, pur non essendo emerse a suo carico particolari responsabilità.
Nel giugno del 1945, in località S. Antonino, in due baracche donate dall’America Relief for Italy, si inaugura il primo presidio sanitario postbellico di Cassino, mentre l’anno precedente era stato nominato un malariologo per il coordinamento dei tre medici condotti assegnati a Cassino. Per i ricoveri più urgenti si ricorre però agli ospedali di Pontecorvo, Roccasecca e Sora poiché solo nel 1958 entrerà in funzione il civico ospedale.
Nel 1946, ad iniziativa del Sindaco Gaetano di Biasio, sorse l’Associazione dei Comuni del Cassinate con lo scopo di creare un ente o commissariato che avesse i necessari poteri per gestire l’opera di ricostruzione di Cassino e del Cassinate senza l’obbligo di attenersi al lungo e contorto iter previsto dall’Amministrazione dei Lavori Pubblici. Promotore dell’iniziativa presso l’Assemblea Costituente fu l’Onorevole Giovanni Persico. Nata con l’adesione iniziale di ventinove comuni l’associazione, che ne contava quarantacinque dopo soli due mesi, avendo inglobato numerosi comuni del versante adriatico, cambiò denominazione in “Associazione dei comuni dalle Mainarde al mare” (genn. 1947). L’iniziativa porterà alla creazione dell’Ente per la ricostruzione del Cassinate -E.RI.CAS.-, ente previsto con il decreto legge del 02.04.1948 ed istituito in data 09.03.1949 con l’affidamento da parte del Ministero dei Lavori Pubblici ad una cooperativa a responsabilità limitata della costruzione di opere straordinarie mediante un finanziamento di dieci miliardi di lire.
L’attività dell’ente, iniziata nel 1950, si protrarrà nei tre anni successivi realizzando il programma iniziale ed offrendo grosse opportunità occupazionali alla popolazione locale.
Nelle elezioni amministrative del 06.10.1946 l’avv. Gaetano di Biasio viene confermato alla carica di sindaco con una notevole affermazione personale, ma due anni dopo sarà costretto a dimettersi in seguito alle accuse di cattiva gestione mossegli dagli avversari politici.
Con l’insediamento del Commissario Prefettizio Avv. Gaetano Napolitano (1.7.1948), vengono potenziati i servizi comunali mediante l’emanazione di numerosi regolamenti comunali in sostituzione dei precedenti, distrutti dai bombardamenti. Contemporaneamente proseguono i lavori di ricostruzione, ma ancora elevato è il numero di alloggi necessario alla popolazione, costretta in parte a vivere nei campi profughi che la Provincia di Frosinone aveva allestito ad Anagni, Frosinone e Ceccano.
* Dalla Prefazione all’Inventario dell’Aerchivio Storico del Comune di Cassino, Cassino 2000.
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