Studi Cassinati, anno 2004, n. 3
di Emilio Pistilli
Nella sua edizione del Regesto dell’abate cassinese Bernardo I Ayglerio (ab. 1263-1282) il monaco don anselmo Maria Caplet [1], addetto alla cura dei regesti pontifici, ci offre un quadro particolarmente interessante della situazione dei beni di Montecassino e soprattutto della topografia e toponomastica della Terra di S. Benedetto, in particolare della città di San Germano, l’odierna Cassino.
Da lui, infatti, dalla sua prefazione all’opera [2], veniamo a sapere che presso la vigna di S. Rachisio, su un fianco del monte Cassino, c’era una fornace per ceramiche antichissima, forse addirittura preistorica: probabilmente si riferisce al sito ben noto di Monte Puntiglio, che ha dato il prezioso materiale archeologico esposto nel nuseo dell’abbazia e nel museo Pigorini di Roma.
Al suo tempo, fine Ottocento, il monastero dell’Albaneta, sul versante ovest di Montecassino, era frequentato da capre, sia nei chiostri che nelle celle dei monaci, e mancava addiritura il tetto.
Inoltre erano in rovina il monastero di S. Matteo dei Servi di Dio, da dove si poteva vedere, ai suoi tempi, il lago di Caira formatosi nel 1724, ma poi pian piano riassorbitosi, l’oratorio di S. Severo, costruito dall’abate Teobaldo (ab. 1022-1035) su uno degli ultimi tornanti della odierna strada per il monastero (“la volta di S. Severo”); di essi restava appena pietra su pietra.
Egli poteva vedere ancora l’abside che apparteneva, secondo lui (“ut censemus”), alla chiesa di S. Scolastica, che, ai piedi del monte, era situata presso l’ospedale di S. Antonio abate (siamo nell’area dell’attuale “colonia solare”); lì un recente affresco di S. Luca aveva coperto le più antiche pitture raffiguranti Cristo che ascende al cielo o l’assunzione della Beata Vergine, come si poteva dedurre dagli sguardi verso l’alto degli apostoli ancora visibili: attualmente l’ubicazione di tale chiesa è del tutto incerta, anche se la si puó presumere a ridosso del secondo tornante della strada statel per Montecassino.
Della chiesa di S. Nicola di Monticello – è sempre Caplet che scrive – nulla resta se non quella chiesa recante ancora affreschi e detta di S. Marco, posta a breve distanza dalla ferrovia, presso una casa con l’iscrizione:
Villam hanc qvondam m. Varronis
Vt aqvaedvctvm balnearvmq: qvae adhvc svpersvnt vestigia
Testantvr
Temporis edacitate hominvmq: incvria
Pene fvnditvs eversam
Ferdinandvs . A manfredis . I . V . D . Patricivs casinas
Cvpidvs bonarvm artivm adolescens
Ne tanti viri monvmenta penitvs exciderent
Par illi animo licet opibvs impar
Restavrandam et ornandam qvoad fieri potvit
Cvravit
Svorvmqve vt olim varronis stvdiorvm diversorivm fecit.
Neve m . Antonii flagitiis itervm defoedaretvr
Probrosos homines ab ea arcendos volvit
Litterarvm cvltoribvs patefecit
A . D . Mdccxxxvii .
La testimonianza più preziosa, però, che ci offre mons. Caplet, è l’elencazione delle porte, delle piazze e delle chiese di S. Germano dedotta dai documenti pubblicati nel regesto e a beneficio dei cittadini di S. Germano, come egli stesso dice (“ad usum civium s. Germani”).
Riportiamo qui il testo nella libera traduzione dal latino perché se ne possa fare uno studio approfondito per la conoscenza della struttura urbana ed extra urbana della città nel medioevo[3].
Porte
Porta del Macello e di S. Egidio – Una casa fuori porta del Macello che fino ad ora veniva detta Porta di S. Egidio, presso la strada pubblica. È da tener presente che quelle porte vengono denominate con nomi diversi. – Molte sono le case fuori porta del Macello, presso la strada pubblica, che transita sul ponte che è sul fiume. – Mulino del Macello. – Una casa vicino al fiume che scende dallo stesso mulino. – Una casa fuori porta del Macello nelle vicinanze di porta di S. Egidio. – Diverse case fuori porta di S. Egidio presso l’orto del monastero e il canale del nostro macello di S. Germano. – Un terreno fuori porta di S. Egidio presso la strada pubblica ed il fiume Rapido. – Una grata in località Acoratia davanti porta S. Egidio. – Un orto fuori porta S. Egidio nei pressi della chiesa di S. Egidio. – Un terreno fuori porta S. Egidio presso la chiesa del S. Sepolcro. – Una strada da ponte di Sicardo fino a porta S. Egidio. – Ospizio di S. Egidio, come si sa dal precetto di Federico II dell’anno 1220, già esisteva presso porta S. Germano. – Dell’ospedale [4] iniziato in maniera sontuosa dall’abate Bernardo “fuori e presso porta S. Egidio” al tempo di Gattola [5] restavano ancora dei ruderi “non lontano dalla porta della città detta del Rapido”. – Un orto sul ponte di S. Egidio. – Un terreno fuori porta di S. Egidio presso la chiesa di S. Maria Madalena, un’isola, detta della cappella di S. Maria ed il fossato comune. – Un orto vicino alla chiesa di S. Maria Maddalena ed il fosso antico nel quale scorre l’acqua che scende presso la chiesa di S. Maria della Strada [6].
Porta di S. Germano. – Il palazzo nell’agglomerato (borgo) [7] presso la chiesa di S. Tommaso dei Greci, lungo la via pubblica, il fiume e presso porta S. Germano e il fiume Liri. – In località dei Greci nel borgo presso i luoghi pubblici, presso l’ospizio, vicino al fiume Liri. – La gradinata presso la casa dei Greci. – La via pubblica ai Greci .- Una casa vicino alla chiesa di Tutti i Santi sotto il ponte dei Greci. – Un terreno detto Pescaria [Pescarola? n.d.t.] appartenente alla chiesa di S. Maria dell’Albaneta vicino alla chiesa di S. Tommaso nei pressi dell’Ospizio Cassinese. – Una casa vicino la via Ferraria [Filieri? n.d.t.] e la strada comune che scende alla Piscaria.
Porta di S. Tommaso. – Una terra presso la porta di S. Tommaso di S. Germano ed il mulino dell’Ospizio. – Due mulini vicino alla chiesa di S. Tommaso dei Greci. – Una casa nel borgo dei Greci lungo la strada che conduce al monte. – Un orto vicino a S. Tommaso detto della Taverna.
Porta del Ponte di Petreto. – Un mulino fuori la suddetta porta vicino al Rapido ed al fossato che proviene da Valle per il Petreto [8]. – Una casa nel luogo detto Petreto in località Valle, vicino il fossato antico dove scorrono le acque pluviali.
Porta Paldi. – Una chiusa (“clausura”) [9] che è nei pressi di porta Paldi, dove si dice Cervareta.
Porta S. Matteo. – Una casa in S. Germano fuori porta S. Matteo nel borog. – Un orto fuori la stessa porta lungo la via pubblica che va verso il fiume, al Liri. – Una casa presso la stessa porta nel borgo, presso la piazza pubblica. – Una casa nel borgo fuori la suddetta porte presso la piazza dei Sellai.
Porta Ponte. – Un terreno fuori porta Ponte. – Un palazzo vicino la stessa porta, presso Pescaria, lungo la strada che va ai mulini. – Un orto fuori la stessa porta vicino la chiesa di S. Michele. – L’orto della “Piscina” con una casa sopra porta Ponte e l’acquedotto. – Un terreno vicino al canale fuori porta Ponte. – Un terreno fuori porta Ponte sopra la chiesa di S. Michele. – Cataldo Pellipario [10] costruì in località Valle la chiesa l’ospizio di S. Spirito con un lascito per il restauro del pote della stessa porta e della strada del Rapido.
Portella. – Un bagno ed un mulino presso Portella, da dove si va alle Molinella.
Porta S. Restituta. – Un mulino fuori porta S. Restituta al “Refosorio” [11]. – Un casalno [12] vicino la chiesa di S. Restituta.
Porta S. Giovanni. – Una casa posta presso questa porta, la strada pubblica, la grata comune, la Torricella di mastro Francesco.
Porta Piedimonte. – Una casa in Valle, presso porta Piedimonte. – Una casa nella quale c’è l’Ospizio costruito da mastro Pietro del giudice Benedetto vicino la stessa porta. – Un orto vicino e fuori la stessa porta.
Piazze
Piazza Nuova. – Una casa in cui c’è un magazzino di vendita (“fundicus”) con i diritti di commercio, dalla colonna in muratura (“cementorum”) alla porta della città.
Piazza dei Calzolai. – Una bottega nella stessa piazza.
Piazza degli Acorari [13]. – Una casa in questa piazza. – Una casa in Comestabilia [14] degli Acorai presso la Fontana delle Rose. – Una casa in Coraria presso il Liri. Sotto Federico II alcune case in Coraria ed in Valle furono risparmiate dall’abbattimento [15].
Piazza degli Amalfitani. – Una casa con botteghe sulla stessa piazza e sulla via che sale ai Calzolai.
Chiese
Chiesa di S. Scolastica. – Un terreno nel luogo detto il Trivio di S. Scolastica, lungo la strada pubblica, in prossimità di Cassino, che sale al monte e la strada Pedemontana.
Chiesa di Tutti i Santi. – Una casa presso tale chiesa, la via pubblica e la fontana.
Chiesa di S. Giovanni. – Una casa presso la via di sopra, la via pubblica di sotto, la porta ed il muro demaniale.
Chiesa di S. Nicola di Monticello. – Una chiusa presso il prato della stessa chiesa. – Un orto vicino a fianco dell’Ospizio presso la suddetta chiesa.
Chiesa di S. Bartolomeo. – Un terreno a confine con questa chiesa e la strada pubblica.
Chiesa di S. Francesco. – Fatta costruire dall’abate Landolfo nel 1230. Un monticello sopra Agnone con terreno, isole ed un altro monticello della chiesa vecchia di S. Francesco.
Chiesa di S. Andrea. – Un terreno nel luogo detto Camarda presso la chiesa di S. Andrea.
Chiesa di S. Leonardo. – Presso la chiusa di Cataldo Pellipario, che fece costruire l’ospedale e la chiesa in Valle nel 1274.
Chiesa di S. Lazzaro. – Assisteva i malati.
Chiesa di S. Tommaso della Strada. – Un orticello presso il mulino, il lago e la suddetta chiesa.
Chiesa di S. Pietro di Valle dei Greci.
Chiesa di S. Maria di Paradosso. – Un terreno presso il mulino, lungo la via pubblica, il fiume antico e il terreno di S. Maria di Paradosso.
Chiesa di S. Silvestro. – Una casa con orto vicino la predetta chiesa.
Chiesa di S. Pietro di Castello. – Una casa sul Monte sotto Rocca Janula presso la detta chiesa.
Chiesa di S. Mercurio. – Una casa sopra tale chiesa.
Chiesa di S. Giacomo. – Un frantoio in Valle sopra la stessa chiesa.
Chiesa di S. Sebastiano. – Non lontano dalla chiesa di S. Germano e del suo campanile.
Chiesa di S. Croce. – Presso la chiesa dell’Annunziata
Chiesa di S. Pietro in Monastero. – L’ospedale fatto costruire nel 1287 da Vincenzi da S. Germano, era a fianco di tale chiesa.
1 Regesti Bernardi I Abbatis Casinensis fragmenta, Tipografia Vaticana, 1890.
2 Prolegomena, pagg. CXVII, segg.
3 Uno studio sull’argomento è stato già portato avanti dalla dott.ssa Guglielma Sammartino, nostra emerita socia, ma attende ancora ulteriori approfondimenti.
4 Ospedale o ospizio: luogo dove si assistevano gli anziani e i viandanti o pellegrini; una via di mezzo tra le due odierne accezioni.
5 Nato attorno al 1662, morto nel 1734.
6 Poi dedicata alla Madonna del Carmine, lungo l’attuale Corso della Repubblica.
7 Il borgo era un agglomerato urbano a margine della città episcopale; talvolta era anche un abitato fortificato.
8 Petretus: dovrebbe trattarsi, come dice lo stesso nome, di un luogo sassoso o anche di una cava di pietre.
9 Clausura, terreno protetto da un recinto che poteva essere una semplice siepe o anche un muro di cinta; oggi è ancora presente il termine “chiusa” (a Cassino abbiamo “Chiusavecchia”, di cui restano vistosi tratti murari lungo la via S. Pasquale; al confine con S. Elia Fiumerapido c’è Chiusanova).
10 Cataldo Pellipario era proprietario di un’industria di pellame che aveva sede, probabilmente in località S. Bartolomeo, che era, appunto, protettore dei conciatori.
11 Probabilmente luogo di straripamenti, se si fa discendere il sostantivo dal latino refundere, straripare.
12 Casa colonica.
13 Ci fa pensare che in città ci fosse la produzione di aghi.
14 Palazzo della milizia. Comestabulus da comes stabuli, lett. Prefetto delle stalle regie.
15 Nel 1220 Federico II con la XIX costituzione delle Assise di Capua ordinò l’abbattimento dei castelli edei luoghi di potere per riportare sotto il demanio regio tutti quei luoghi che da tempo erano ormai in piena anarchia.
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