IL DOPOGUERRA – Il caropane – 1949

Studi Cassinati, anno 2004, n. 3

 

Pellizza da Valpedo, Il quarto stato: olio su tela; cm 293 x 545 Milano, Galleria d’Arte Moderna

Se c’è un periodo della nostra storia recente poco conosciuto perché poco studiato è il dopoguerra; quello che va dalla prima ricostruzione agli anni del boom economico. Fu, quello, un tempo di grande fermento socio economico, ma anche di travaglio politico e culturale.
Qui vogliamo proporre soltanto alcuni flash della memoria, non per sola curiosità, ma per segnalare alcuni momenti capaci di connotare, almeno emotivamente, quel periodo.

1947 il caropane.

Grazie ad un Decreto Legislativo del Capo provvisorio dello Stato del 6 maggio 1947 si tornò a parlare di caropane. Nulla a che vedere, però, con quello della fine dell’Ottocento che costò la vita a molte persone.

Ecco il decreto.

Impiego pubblico: pensioni dei dipendenti civili e militari dello Stato

Decreto Legislativo del Capo provvisorio dello Stato 6 maggio 1947, n. 433 (in Gazz. Uff., 13 giugno, n. 132). – Istituzione di una indennità di caropane a favore dei dipendenti dello Stato e degli Enti locali di ruolo e non di ruolo e dei pensionati dello Stato e degli Enti locali.

Art. 1. É istituita a carico dello Stato una indennità di caropane di L. 104 mensili nette dal 16 aprile 1947 a favore:
– dei pensionati statali indicati all’art. 1, comma primo, del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1946, n. 263;
– dei salariati statali di ruolo e non di ruolo;
– dei personali indicati nelle lettere da a) a g) dell art. 9 del predetto decreto;
– dei titolari di pensioni o assegni ordinari, diretti o di riversibilità, a carico dello Stato o delle altre Amministrazioni indicate nel primo comma dell’articolo 12 del citato decreto, nonché dei titolari di pensioni o assegni ex regime austro-ungarico o fiumano;
– dei titolari di pensione o assegni di guerra, diretti o indiretti;
– dei titolari di pensioni a carico degli Istituti di previdenza amministrati dalla Direzione generale della Cassa depositi e prestiti.

L’indennità di cui al precedente comma è stabilita nelle seguenti misure mensili per i dipendenti in possesso di carte annonarie supplementari per il pane:

  1. a) L. 156 per i salariati e braccianti agricoli e per gli addetti ai lavori pesanti;
    b) L. 208 per gli addetti ai lavori pesantissimi;
    c) L. 312 per i minatori e boscaioli.

Detta indennità è dovuta, nella misura di cui al primo comma del presente articolo, anche per ciascuna delle persone di famiglia indicate negli articoli 2, 3 e 4 del decreto legislativo Luogotenenziale 21 novembre 1945, n. 722, con l’osservanza dei criteri stabiliti dagli articoli medesimi.

Ma torniamo alle vicende di fine Ottocento per il caropane.

Negli ultimi anni del sec. XIX la vita per le masse popolari si era fatta molto dura a causa delle pesanti condizioni economiche del Paese. Ciò generò il grave processo di emigrazione che fra il 1875 ed il 1914 portò fuori dall’Italia oltre 10 milioni di concittadini, ma soprattutto diede vita a moti di ribellione che culminarono con quelli siciliani del 1893-94 per la guerra doganale con la Francia e la crisi dell’industria dello zolfo. Dopo la sanguinosa repressione di quelle sommosse le agitazioni si trasferirono anche al resto d’Italia favorite dall’aumento del prezzo dei cereali e quindi del pane, che costituiva la base dell’alimentazione delle classi popolari. A Milano, in particolare, il 7 maggio 1898 i tumulti popolari per il caropane, tramutatisi ben presto in protesta politica, furono soffocati nel sangue: il generale Bava Beccaris ordinò alle truppe di sparare con i cannoni sui manifestanti, provocando 80 morti e circa 300 feriti: per tale gesto il Beccaris fu premiato da re Umberto I, ma questi, a sua volta, fu ucciso dall’anarchico Gaetano Bresci il 29 luglio 1900 in rappresaglia per i fatti del caropane.

 

 

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