Studi Cassinati, anno 2003, n. 4
di Giovanni Battista Mantovani
La personalità di Carlo Minocci giganteggia nella storia alatrina del secolo or ora trascorso, sia per le sue doti umane nobilissime che per la coerente e vigorosa attività politica – sempre improntata alla salvaguardia dei valori intramontabili della libertà e della giustizia –, nonché per la quarantennale ed esemplare missione educativa e per la sua opera di storico attento e scrupoloso del Risorgimento nazionale. Chi scrive è stato un suo antico alunno che non dimenticherà mai, nonostante l’usura del tempo, le sue lezioni, dense non solo di perizia filologica ma tese ad illuminare i tesori della classicità, in cui sono le radici della nostra umanità e della stessa civiltà occidentale. I suoi colloqui di vita sono indimenticabili: l’occhio vigile e limpido trascorreva sulle pagine degli antichi scrittori mentre la voce suadente e pacata esprimeva l’essenza della loro paideia senza confini, in grado di parlare, nel tempo, a coloro che si dispongono ad udirne il messaggio. Classicità è pietà, cioè evocazione trepidante dei padri, in cui convengono da ogni parte e da ogni epoca gli autentici poeti artisti e storici, sia che vestano il greco peplo o il lucco fiorentino o il giubbone inglese o il bianco lino degli orientali.
Bene quindi ha fatto il figlio di Carlo Minnocci, Senatore Giacinto, ad indire nel nome dell’illustre Padre, un premio per un lavoro storico finalizzato ad illustrare personaggi o episodi del Risorgimento e della Resistenza. Quanto auspichiamo è che i saggi siano non tanto di grande mole bensì anche di poche cartelle, purché costruiti su una ricerca archivistica di prima mano, volta a disegnare uomini e cose con novità di risultati e di giudizi. Sarà il più felice omaggio che – a trentacinque anni dalla scomparsa – potremo fare all’uomo, al cittadino, all’educatore e allo storico Carlo Minnocci.
(183 Visualizzazioni)