Anche questo accade! Dal Daily Mail del 20 settembre

Studi Cassinati, anno 2003, n. 3

Era un fatto che Barbara Wragg non avrebbe potuto ignorare.
Si erano infuriati nell’apprendere dal Daily Mail di ieri che ai veterani di guerra era stato negato un fondo di una lotteria per una ultima visita al cimitero di guerra italiano di Montecassino.
I signori Wragg, che tre anni e mezzo fa avevano vinto 7.6 milioni di sterline alla lotteria nazionale, hanno deciso di fare la loro parte.
Forniranno 12,500 sterline ai 50 veterani perché possano tornare sulla scena di una delle più sanguinose battaglie della seconda guerra mondiale.
I membri dell’Associazione dei Veterani di Montecassino si erano scoraggiati quando il Fondo Comunitario che distribuisce i ricavati delle lotterie, ha scartato la loro richiesta di aiuto perché la loro associazione non era a scopo di beneficenza.
Nello stesso tempo c’era sconcerto per la decisione della organizzazione sorella del fondo, la Heritage Lottery Fund, di devolvere 39,500 sterline per la “pink plaque, organizzazione omosessuale di Manchester.
I Wraggs, da Sheffield, hanno già dato gran parte della loro fortuna ai loro familiari e in beneficenza per le apparecchiature all’ospedale locale.
Ieri la signora Wragg, 62enne, già dipendente dell’ospedale, ha detto che non condivide la destinazione ai gay. Perciò lei e il marito 65enne hanno pensato di offrire il loro aiuto ai veterani.
“Senza di essi e la gente che è caduta in guerra alcuni di noi non sarebbero qui oggi” hanno detto. “Noi ora siamo riconoscenti per il loro sacrificio.”
Il segretario onorario dell’associazione dei veterani, Jhon Clarke, 80 anni, ha detto: “Non ho parole per descrivere la mia felicità. Questa donazione dei signori Wragg è un incredibile atto di generosità”.
Tutti i veterani sono 80enni e il viaggio il prossimo maggio sarà l’ultima opportunità per pagare il tributo ai loro compagni caduti.

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A leggere l’articolo del Daily Mail ci vengono da fare alcune considerazioni. La prima è che certe cose siamo abituati a vederle accadere solo in Italia: da noi, infatti, non c’è mai denaro pubblico per iniziative che non abbiano l’assillo della pubblica urgenza o il crisma della politica, mentre, per contro, è tipico degli inglesi dare spazio a cose che magari noi neppure riusciamo a concepire, come l’appoggio dello Stato ad un’organizzazione gay. Altra considerazione, e questa è realmente edificante, è il constatare che esistono persone di tale sensibilità e generosità – come i coniugi Wragg –, che si commuovono alla vicenda di vecchi reduci desiderosi di fare il loro, forse ultimo, pellegrinaggio ai luoghi che li ha visti protagonisti di una immane tragedia, come fu la battaglia di Cassino, e si privano di parte del proprio patrimonio per soccorrerli: il che non è da tutti. Infatti di solito è più facile dare parte dei propri risparmi ottenuti con il lavoro, piuttosto che il denaro che ti è piovuto addosso inaspettatamente, magari da un’eredità o da una lotteria.
Per la cronaca va detto che l’arrivo dei reduci a Cassino per le celebrazioni dei sessanta anni dalla guerra è previsto per il prossimo mese di maggio, quando ci sarà il raduno in massa di migliaia di ex combattenti sulla Linea Gustav provenienti da ogni parte del mondo.

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Ancora dai coniugi Leeway riceviamo la poesia di un veterano inglese che ha combattuto a Cassino e che ha serbato sempre c indelebile il ricordo di quelle tragiche giornate.
Ron W. Pinkney è morto sette anni fa. La sua poesia fu scritta subito dopo la fine della guerra; l’autore la consegnò al signor Leeway poco prima di morire.
La traduzione libera è della signora Ida Mignanelli di Cassino, che ha saputo interpretare e rendere poeticamente il testo inglese

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