Studi Cassinati, anno 2001, n. 3
di Emilio Pistilli
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Il “Giornale di Scavo” di Gianfilippo Carettoni è un quaderno manoscritto di 27 pagine f.to cm 21×27, con sovracoperta di carta da imballaggio recante la data 1936, inedito, conservato, fino allo scorso anno, in casa dello studioso e affidatomi, di recente, dalla Dott.ssa Laura Fabbrini Carettoni, moglie dello scomparso e già Soprintendente alle Antichità dell’Umbria e dell’Etruria meridionale.
È una rielaborazione molto ampliata di precedenti scarni appunti segnati su foglietti sparsi di un notes. Probabilmente la trascrizione sul quaderno è avvenuta subito dopo la chiusura della campagna di scavi utlizzando anche le note raccolte dallo zelante custode Gaetano Fardelli, cosa che lo stesso Carettoni precisa nel diario per il periodo dal 30/7 all’11/8: forse l’archeologo dovette prendere un breve periodo di ferie approfittando del non funzionamento del carrello su rotaie, registrato in quei giorni. I foglietti sciolti sono inseriti al termine del quaderno, nelle pieghe della sovracoperta, e contengono appunti a matita relativi ai giorni: 17/6, 18/6, 19/6, 15/7, 16/7, 17/7; gli appunti, tutti riportati nel diario, presentano anche grafie diverse da quelle dell’autore; per i giorni 18/6 e 15/7 vi sono due diverse redazioni con differenti grafie, una delle quali, a penna, sembra appartenere al padre di Gianfilippo Carettoni, Alessandro: lo fa pensare la firma in calce al foglietto del 15/7: «Ciao papà». Insieme ai foglietti c’è una tavola di cm 50×75, ripiegata, con uno schizzo di pianta a matita dell’intero complesso del teatro in scala 1:100: ad essa fa riferimento l’Autore quando indica tra parentesi la lettera di ubicazione.
Tutto ciò dimostra che il diario definitivo è stato redatto in un secondo momento sulla scorta di appunti presi in loco dallo stesso autore e, talvolta, da suoi incaricati.
Nulla a che vedere, comunque, con la pubblicazione “Il teatro romano di Cassino” del 1939, che, pur riportando in sostanza i risultati dello scavo del 1936 (ma anche del sondaggio del 1934), non è trattato sotto forma di diario: dunque manca la successione e la localizzazione capillare dei ritrovamenti; cosa che, invece, ci offre il “giornale”.
Le note nella presente pubblicazione appartengono al curatore, salvo quando è diversamente specificato, ed evidenziano le differenze e le riletture successive (quelle del 1939) dei vari frammenti di epigrafi mano a mano emersi durante lo scavo.
È tuttavia da tener presente che il contenuto del “giornale” è “datato” e puó risentire della giovane età dello studioso, che ha avuto modo, successivamente, di approfondire e talvolta anche di modificare le sue indicazioni (anche se molto limitatamente).
È ovvio che per eventuali approfondimenti sulla storia della scavo archeologico del Carettoni non si possa prescindere dagli studi successivi tra i quali quello già ricordato del 1939 e il saggio “Casinum” del 1940.
Il testo del diario è preceduto da una breve serie di annotazioni raccolte nello stesso periodo dal custode Gaetano Fardelli in un suo quadernino di appunti vari[1] e che completano l’informazione sull’opera di scavo.
[1]Nel piccolo quaderno appaiono anche appunti e schizzi di altri periodi pertinenti a tutto il Cassinate a partire dal 1934.
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