Di Emilio Pistilli, Roccasecca, 1998.
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PRESENTAZIONE
Nell’ambito delle celebrazioni del 9 maggio per l’ideale europeo l’amministrazione comunale di roccaseccaha ritenuto importante dar vita ad una serie di manifestazioni culturali per il recupero delle tradizioni stori che, a sostegno dei valori che fanno di un piccolo centro abitato una comu nità cittadina ben connotata, dignitosamente inserita nel contesto di antica civiltà europea. la ricerca di emilio Pistilli, figlio di questa terra – come egli stesso ama definirsi – va a raccordare il recente passato di roccasecca con trascorsi stori ci di grande importanza per il nostro territorio: la ricostruzione degli avveni menti locali in quel periodo che gli storici definiscono risorgimento nazio nale apre prospettive di conoscenze che mancavano alla nostra tradizione culturale. Le aspirazioni di roccasecca a riappropriarsi della dignità di capoluogo di Circondario, che i Francesi le avevano tolta, testimonia non solo l’orgoglio campanilistico di un’antica comunità, ma anche la sua importanza nel contesto territoriale di metà ottocento. Anche la ricostruzione delle vicende amministrative del nostro comune, segnate dall’operato dei vari sindaci succedutisi fino all’unità d’italia appare utile a ritrovare le radici di molte nostre famiglie, a comprendere il forte attaccamento del popolo roccaseccano al suo paese, a ricostituire nelle coscienze la capacità di guardare al futuro con la mente sempre rivolta alla tradizione.
Roccasecca, 9 maggio 1998
Il Sindaco
arch. Antonio Abbate
PREMESSA
Il periodo che va dall’invasione francese in italia (1796-97) all’unificazione della penisola sotto Casa savoia (1861), pur essendo ampiamente documentato su tutti i manuali di storia, presenta ancora numerose ombre e gravi lacune – almeno sul piano storiografico –, specialmente in ambito locale. La sovrabbondanza di informazioni sulla circolazione delle idee rivoluzionarie sette/ottocentesche, sui nuovi ideali di democrazia, sui moti di ribellione in tutti gli stati italiani, sugli eroi e sugli artefici dell’unità d’italia, non lascia spazio alle vicende locali delle popolazioni, alle situazioni socio economiche ed amministrative dei piccoli comuni e ai rapporti tra questi e l’autorità costituita. Eppure i nostri archivi – almeno quelli che non sono stati distrutti dalla guerra – abbondano di documenti che consentirebbero di ricostruire addirittura la vita quotidiana dei nostri paesi. È il caso degli archivi di stato di Caserta e di napoli, poco frequentati dagli studiosi di storia locale. Puó accadere, così, che chi tratta degli avvenimenti del proprio paese, giunto all’ottocento, si limiti a percorrere i capitoli della
storia nazionale, riservando solo sporadici riferimenti a quanto è di stretto interesse locale. In questo breve lavoro ho voluto ricostruire una pagina poco conosciuta della storia di roccasecca, ma limitatamente alle sue vicende amministrative e alle sue aspirazioni ad essere capoluogo di Circondario. Ho voluto, inoltre, aprire una strada di ricerca, che è quella dei citati archivi, a quanti vorranno, in seguito, approfondire anche altri aspetti della vita cittadina del secolo scorso. spero di esservi riuscito.
Emilio Pistilli
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