In memoria

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Studi Cassinati, anno 2015, n. 1
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MARIO FORLINO 1 gennaio 1924 – 14 febbraio 2015
Il giorno precedente la rievocazione del settantunesimo anniversario del bombardamento di Montecassino è scomparso Mario Forlino che nel corso della gurra si era rifugiato, assieme alla famiglia e al pari di centinaia di sfollati,  all’interno della millenaria abbazia credendo, reputando e sperando nell’inviolabilità del sacro luogo. Vanamente perché quel 15 febbraio 1944 la badia benedettina subì la sua quarta distruzione trascinando con sé innocenti vittime. Mario Forlino scampò al disastro e scappò con il fratello alla volta di Roma. Sollecitato da d. Germano Savelli ha fissato i ricordi della guerra (il bombardamento di Montecassino, le vicissitudini, le peripezie, i pericoli successivi fino al ritorno a Cassino e all’avvio della ricostruzione) nel volume Memorie di guerra dalle bombe di Montecassino in fuga verso la libertà, Cassino 2004, di cui il CDSC-Onlus ne è stato l’editore.
Ha poi raccontato quella terribile esperienza in numerose interviste giornalistiche e televisive e con commozione se ne è potuto vedere un breve spezzone inserito nella puntata del programma «Ulisse» di Alberto Angela, dedicata alla sbarco di Anzio, andata in onda recentissimamente, il 18 aprile 2015.
L’anno scorso lo si incontrava nelle manifestazioni dedicate al settantesimo anniversario della distruzione di Montecassino e Cassino chiamato a rievocare quella spaventosa esperienza giovanile. Con quel suo animo dolce, mite, cortese ti raccontava che avrebbe potuto far carriera nelle Ferrovie dello Stato ma di aver rifiutato per non trasferirsi, per non lasciare Cassino, oppure con la voce segnata dall’emozione ti porgeva una copia dell’acrostico che gli aveva dedicato il suo amico Dario Vendittelli (GdAC).

BENEDETTO TOMASSO 28 luglio 1928 –  1 marzo 2015
Si è spento a Roma il preside Benedetto Tomasso, educatore attento, scrupoloso, gentile, serio e preparato di generazioni di giovani, docente e dirigente scolastico che ha esercitando con passione, dedizione, impegno, competenza e disponibilità la sua professione.
Laureatosi in Matematica e fisica presso l’Università «La Sapienza» di Roma, aveva iniziato la sua attività di docente di Matematica presso la Scuola Media «Diamare» di Cassino e poi di Matematica e fisica presso il Liceo Classico «Giosuè Carducci» di Cassino. Dopo aver vinto il concorso a preside ha diretto prima il Liceo Scientifico «Gioacchino Pellecchia» di Cassino negli A.S. 1972/73, 1973/74, 1974/75 e 1976/77, quindi il Liceo Classico «Giosuè Carducci» fino al pensionamento.
Anche il preside Tomasso è stato, suo malgrado, uno dei protagonisti dello sconvolgimento subìto dalla città di Cassino e patito dai suoi abitanti nel corso della seconda guerra mondiale. I ricordi dell’interruzione degli studi, dell’abbandono della casa avita, dello sfollamento prima in aree circostanti e poi nel meridione d’Italia, del ritorno, della difficile ripresa e delle successive fasi della ricostruzione morale e fisica delle popolazioni cassinati non erano stati rimossi dalla mente del preside Tomasso, né potevano esserlo, così intensi e lancinanti per essere cancellati. Egli aveva, parafrasando Baudelaire, “più ricordi di un vecchio di mille anni” poiché se è difficile l’arte del ricordare ancor più difficile è l’arte del dimenticare. Ricordi ancora vivi nella sua mente ma troppo forti per il suo signorile animo che non gli ha consentito di rievocare, di trasmettere ad altri quella dolorosa esperienza, quelle tristi vicissitudini. Solo alla fine ha ceduto ma limitandosi a rappresentare il duro vissuto di un giovane d’allora in forma dialogica, rispondendo alle domande poste dalla figlia. Il racconto è stato raccolto da Mariella Tomasso in affettuoso colloquio col padre Benedetto nel volume intitolato Raccontami papà. La drammatica esperienza nella tragedia di Cassino narrata ad una figlia ormai adulta, Cassino 2014, di cui il CDSC-Onlus è stato l’editore. Tuttavia le «scene più crudeli papà Benedetto se l’è tenute per sé, non per viltà ma perché portatore della delicatezza di un uomo che non intende scaricare sulla figlia che lo interroga l’insostenibile peso dell’indicibile» come  riportato nella recensione del volume dalla scrittrice Marisa Errico Catone.
Esattamente un anno fa, il 10 marzo 2014, il CDSC-Onlus aveva provveduto a organizzare la presentazione del volume. Un pomeriggio semplice, all’insegna dei protagonisti, ma denso di significato sul piano umano e su quello storico, quello della grande storia che finisce per abbattersi con tutto il suo virulento carico di morte e distruzione sull’inerme, debole e indifesa popolazione civile, vittima inconsapevole della brutalità, della crudeltà, della violenza della guerra (GdAC).

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