La Via Latina e l’Arco di Marcantonio

 

Studi Cassinati, anno 2015, n. 1
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di Erasmo Di Vito

10L’interessante ipotesi avanzata dal prof. Antonio Di Sotto, secondo il quale l’Arco onorario di Marcantonio sarebbe il punto di partenza delle due diramazioni della Via Latina verso sud, costituisce l’occasione per ricostruire le più interessanti citazioni storiche relative a questa importantissima via di comunicazione che ha caratterizzato il dominio di Roma sia in epoca repubblicana che imperiale.
In realtà il tracciato risale alla preistoria e fu utilizzato dagli Etruschi per colonizzare la Campania tra l’VIII ed il VI sec a.C.; ma fu in epoca romana, età Repubblicana, tra il IV ed il III sec a.C., che la Via Latina fu oggetto di una strutturazione integrale, assumendo l’aspetto di una vera e propria strada, di circa 4 metri di larghezza e perfettamente fruibile in tutto il percorso.
Si dipartiva da Porta Capena in Roma, insieme alla Via Appia, ma già in prossimità delle Mura Aureliane Via Latina e Via Appia si separavano per “godere” ciascuna di una propria porta, Porta Latina e Porta Appia, appunto1.
In provincia di Frosinone la Via Latina continuava seguendo la valle del Sacco, sostanzialmente l’attuale tracciato della linea ferroviaria Roma-Napoli.
Toccava le città di Anagnia, Ferentinum, Frusino, Fabrateria, Fregellae, e Aquinum da dove raggiungeva l’altra colonia romana Lirenas per poi attraversare Casinum a sud-ovest (sostanzialmente la campagna verso S. Angelo in Theodice) e raggiungere ad Flexum, Teanum Sidicinum, Cales e Casilinum, l’attuale Capua; e subito dopo si collegava nuovamente con l’Appia.
In realtà, nel tratto tra Aquinum e ad Flexum, in età imperiale, fu realizzato un secondo tracciato (Latina Nova) che raggiungeva direttamente Casinum, nel frattempo divenuta più importante e potente della vicina Lirenas.
Secondo alcune fonti, la costruzione del secondo tracciato risalirebbe all’anno ’77, per volontà dell’imperatore Vespasiano, che voleva punire Lirenas perché accusata di insubordinazione a Roma.
Ad Aquino, nel giardino di un’abitazione posta in prossimità della chiesetta di San Tommaso, si trova ancora il miliario LXXIX (cioè 79 miglia da Roma) su cui è posto il nome di Vespasiano e l’anno 77; ma potrebbe riferirsi ad un intervento di risistemazione.
Ma ad Aquinum, dove era localizzato il punto esatto del bivio di partenza della Via Latina Vetus (verso Lirenas) e della Via Latina Nova (verso Casinum)?
Secondo il prof. Di Sotto esso è localizzabile in corrispondenza del fronte sud-est dell’Arco onorario di Marcantonio, risalente al I sec. a.C., sotto il quale passa certamente il tracciato diretto verso Casinum (Via Latina Nova).
Diverse le fonti per poter aiutare l’interpretazione dell’ipotesi Di Sotto. Secondo De Azevedo e Cayro, la Via Latina Vetus uscita dalla Porta Capuana, superava con un ponte il Le Sogne, tra il secondo ed il terzo lago, risaliva verso il Castello e si dirigeva verso Lirenas. In effetti tracce di questo ponte sembrerebbero essere rilevabili sotto l’attuale ponte stradale insistente nella zona, non facilmente raggiungibili.
Efficace rappresentazione di questa versione il grafico (Fig. 1) del centro urbano della vecchia Aquinum2 che traccia la Via Latina Nova in corrispondenza dell’Arco Onorario di Marcantonio e la Via Latina Vetus in uscita dalla Porta di San Lorenzo e attraverso il secondo e il terzo lago.
Secondo Le strade dell’Italia Romana del Touring Club Italiano, invece, «uscendo dal paese la direttrice passava per le porte repubblicane [quindi la Porta Capuana e la Porta S. Lorenzo nda] ancora ben conservate e sot­to un arco onorario del I sec a.C., presso la chiesa di S. Maria d’Aquino».
Molto interessante, poi, il grafico (Fig. 2) presente anche nel «Museo della città di Aquino» che individua ben due strade in uscita dall’impianto urbano di Aquinum3; una che ricalca il tracciato che dopo la Porta di San Lorenzo si dirige verso Lirenas passando attraverso il secondo e il terzo lago, l’altra in uscita dall’Arco di Marcantonio dal quale si dipartono sia la Via Latina Nova (per Casinum) che la Vetus (per Lirenas), proprio come ipotizza Di Sotto.
Ma potrebbe trattarsi anche di un diverticolo successivo.

1 Strabone, Geografia, V, 3,9 e 3,10 e 9,237.

2 Cooperativa Oasi, Progetto di utilità collettiva, p. 68.
3 G. Murro, Monumenti antichi di Aquino.

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