Studi Cassinati, anno 2014, n. 3
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di Emilio Pistilli
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota del nostro presidente onorario che svela alcuni retroscena su alcuni aspetti precedenti la stampa dell’interessante, documentato e ragguardevole volume di Tommaso Breccia Fratadocchi
Al di là del valore indiscutibile di quest’ultimo lavoro dell’amico Tommaso Breccia Fratadocchi, ciò che mi ha colpito è l’assenza di loghi istituzionali del nostro territorio: manca il logo dell’Abbazia di Montecassino – cui il volume è dedicato –, manca il logo della città di Cassino – comune maggiormente interessato –, manca quello della Regione Lazio, come quello del Ministero dei Lavori Pubblici, delle soprintendenze, ecc. Mi permetto di osservare che non avrebbe guastato l’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica, dal momento che Montecassino e Cassino furono assunti, a suo tempo, a simboli della ricostruzione nazionale.
A questo punto è il caso che riferisca qualcosa a riguardo.
Quando Tommaso mi annunciò l’uscita del libro mi disse che l’editore Cangemi chiedeva contributi da parte di sponsors per coprire le spese di stampa, che erano rilevanti. Il Nostro si recò per prima cosa a Montecassino, naturalmente per far conoscere il lavoro che andava svolgendo, ma anche per verificare se vi fosse la volontà di sponsorizzazione. Il compianto d. Faustino Avagliano, nel mostrare il suo vivo interesse e apprezzamento per l’opera, promise che avrebbe contattato la Banca Popolare del Cassinate per un possibile contributo, dal momento che l’abbazia non disponeva di fondi ad hoc.
È da tener presente che a quel tempo era in fase di organizzazione l’insieme di iniziative per la celebrazione del 70° anniversario della distruzione di Montecassino e Cassino.
In considerazione di ciò promisi a Tommaso Breccia di attivarmi per procurare sponsorizzazioni, che prevedevo scontate.
Naturalmente il mio primo passo fu quello di contattare l’Amministrazione comunale. Mi recai dal responsabile delle celebrazioni – l’apposito comitato era ancora in fase di organizzazione –, il dott. Alfredo Langiano. Gli feci presente che non v’era migliore iniziativa, per dar valore alle commemorazioni, della partecipazione, come Comune, alla pubblicazione del libro con l’apposizione del logo comunale in copertina.
Il dott. Langiano si mostrò subito entusiasta dell’occasione ed assicurò che avrebbe proposto la cosa nel pomeriggio in una riunione tecnica per le celebrazioni.
Subito dopo contattai il presidente della Banca Popolare del Cassinate per suggerirgli di partecipare come banca alla pubblicazione preannunciandogli anche la richiesta di d. Faustino Avagliano. Il dott. Formisano mi mostrò una lettera di richiamo da parte della Banca d’Italia perché il suo ente aveva sforato il limite imposto dalla spending review per le svariate spese di sponsorizzazioni; tuttavia riuscii a fargli promettere che avrebbe acquistato un certo numero di copie del libro.
Ancora: chiamai un imprenditore locale, che sapevo sensibile a certe iniziative culturali sul territorio, e gli proposi di prenotarsi un congruo numero di copie, previa, naturalmente, l’apposizione del logo della sua azienda sul volume. Quegli acconsentì immediatamente però chiese che fosse un ente istituzionale ad invitarlo a tale iniziativa: le ragioni sono facilmente intuibili.
In conclusione: d. Faustino, come sappiamo, ci ha lasciati prematuramente; il Comune ha letteralmente ignorato la pubblicazione; la banca non è stata più sollecitata – sarebbe stato, secondo me, compito del Comune farlo –; l’imprenditore non ha mai avuto richieste ufficiali di sponsorizzazione.
Morale della favola, il libro è uscito grazie al sacrificio personale dell’Autore e alla volontà dell’editore Cangemi di aggiungere una nuova perla alle sue prestigiose pubblicazioni; un contributo è venuto soltanto dalla Cassa di Risparmio di Fermo, che non è in alcun modo presente sul nostro territorio.
Così vanno le cose da noi.
Ultima “ciliegina”: il volume sarà presentato a Roma e non a Cassino. E già! Chi sarebbe in grado a Cassino di comprendere il valore dell’opera e di poterla presentare al pubblico locale? È una mia domanda, non retorica e neppure provocatoria, ma sono certo che la pensa così anche l’Autore. E come dargli torto?
Cassino, 8.10.2014
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