Studi Cassinati, anno 2013, n. 4
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di Lina Lepri
Ritrovarsi a distanza di anni con un folto gruppo di colleghi con i quali si è affabilmente condiviso per un periodo più o meno lungo della nostra esistenza l’impegno lavorativo dell’insegnamento, è motivo di gioia specie se l’entusiastica partecipazione dei presenti, malgrado la loro non più giovane età, ha letteralmente contagiato anche chi, per caso, di tale compagnia non faceva parte.
Questo è quanto hanno avuto modo di sperimentare, molto di recente, i docenti della scuola media intitolata al nome di un eroe del cassinate, «Giovanni Conte», morto nella guerra di Spagna, docenti che operando all’interno di tale istituzione hanno per più anni indicato e fatto conoscere, per quanto di competenza, ai giovanetti loro affidati, «le vie del sapere e del vivere onesto».
Allegramente convenuti in Villa Santa Lucia presso il grazioso e confortevole ristorante «La Cocincina», i partecipanti hanno con affettuoso trasporto risposto all’appello con il quale il fautore dell’iniziativa, preside Giovanni Petrucci, ha dato l’avvio ai “lavori” facendo l’appello dei suoi professori attingendo, ma non ce ne sarebbe stato bisogno perché li aveva tutti nella memoria, da un foglio scritto a macchina all’inizio di chissà quale anno scolastico, dallo stesso orgogliosamente mostrato e gelosamente custodito.
Ovviamente un velo di tristezza ha pervaso l’animo di tutti alla “chiamata” di quei colleghi che impossibilitati a rendere la giustificazione della loro assenza, hanno indotto i presenti ad una collettiva, appassionata e sentita riflessione della loro opera e dei loro meriti.
In questo filone di tenere rimembranze ancora e come sempre si è ottimamente inserito il preside Petrucci che ci ha fatto dono di alcuni suoi scritti inneggianti uno alla figura del filosofo e patriota Angelo Santilli da Sant’Elia Fiume Rapido e l’altro agli affreschi di Santa Maria Maggiore divenuti patrimonio culturale cassinese di tutto rispetto nel mondo dell’arte e della cultura, non solo nazionale ma europea.
Ha quindi ancora ribadito la fondamentale importanza della nostra professione conclusivamente affermando che ciascuno di noi sarà tanto più considerato quanto più avrà saputo infondere nell’animo e nella mente dei ragazzi affidati alle sue cure, il ricordo della propria azione.
L’esecuzione di una coinvolgente melodia composta dal prof. Nitiffì dedicata alla istituzione scolastica nella quale abbiamo tutti operato, ha allietato le pause del pranzo.
Tutto si è svolto nella piena armonia dovuta all’incontro tra persone con le quali nel passato si sono condivise idee, progetti, esperienze, successi.
Grazie Preside per questa ulteriore lezione di vita.
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