La città di Cassino ad Hiroshima e Nagasaki (1945- 1985)

 

Studi Cassinati, anno 2013, n. 3
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di Antonio Grazio Ferraro*

Hiroshima-Nagasaki, 4-10 agosto 1985 – Conferenza mondiale dei sindaci delle città martiri per la pace.

Queste due città furono colpite dalla furia bellica della seconda guerra mondiale e sperimentarono le devastazioni della bomba atomica.

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Foto ricordo delle delegazioni.

La delegazione ufficiale della città di Cassino per la partecipazione alle cerimonie del 40° della distruzione di Hiroshima, 6 agosto 1945, e Nagasaki, 9 agosto 1945, e, poi, per la partecipazione  all’Assemblea mondiale delle città martiri, era composta dal Sindaco dott. Enzo Mattei, dal dott. Antonio Grazio Ferraro, nella duplice veste di consigliere comunale e di consigliere provinciale e dall’avv. Giuseppe Carello. Il 1° agosto del 1985 partimmo per il Giappone e, dopo una trasvolata di 19 ore, arrivammo a Tokio dove, come rappresentanti della città di Cassino, ci fu riservata una accoglienza diversa da quella che le altre città ricevettero. Con Cassino furono presenti in Giappone, le città italiane di  Torino, Como, Sesto San Giovanni, Carpi, Pistoia e Marzabotto. Pernottammo tutti a Tokio e la mattina seguente con il treno veloce ci trasferimmo a Hiroshima.
L’accoglienza della autorità giapponesi fu meravigliosa per tutti, ma notai che tutti riservavano a noi di Cassino maggiori e particolari riguardi. Eravamo tre e ci furono assegnati tre interpreti ufficiali più una scorta molto simpatica di gheishe che parlavano italiano e sempre presenti nelle cerimonie ufficiali. Approfittammo del pomeriggio libero per visitare l’ospedale Maggiore, dove c’era un medico di Cassino dr. Pilato a studiare per la specializzazione sulla medicina nucleare.

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La delegazione di Cassino (Mattei, Ferraro, Carello) con Takeshi Asaki, sindaco di Hiroshima.

Ci riferirono successivamente che solo la delegazione italiana aveva avuto il pensiero di visitare i malati e la gentilezza di portare agli stessi i fiori in omaggio. I giapponesi apprezzarono molto questo atto di cortesia e di solidarietà, la visita, peraltro, non fu in un ospedale ordinario, ma un luogo di ricovero di tutti gli esseri umani colpiti dalle radiazioni atomiche, ed anche di giovani figli di donne che avevano subito le radiazioni. Fu una visita indimenticabile anche perché era evidente l’effetto deleterio delle radiazioni negli uomini e nelle donne: deformazioni e lesioni cutanee indescrivibili, quelle stesse visibili nei documentari internazionali ma anche quelle mai documentate ufficialmente.
La mattina del 4 agosto ci fu l’apertura dei lavori dell’Assemblea Mondiale delle città martiri; dopo il saluto del sindaco delle città giapponesi – Takeshi Asaki, sindaco di Hiroshima e Hitoshi Moposhima, sindaco di Nagasaki, si procedette alla nomina del tavolo della Presidenza e della varie commissioni di lavoro. Il sindaco giapponese chiamò a presiedere l’assemblea il dott. Enzo Mattei, quale sindaco di Cassino, mentre l’avvocato Giuseppe Carello fu chiamato a presiedere la Commissione per gli affari giuridici ed io fui chiamato a presiedere la Commissione per la stesura della risoluzione finale da mandare ai governi ed all’Onu. Queste designazioni furono fatte dalle due città di Hiroshima e Nagasaki e valide per tutte e due le assemblee. Le dette designazioni, ancorché unilaterali, furono accettate dall’assemblea all’unanimità, ma non mancò che qualche dissapore serpeggiasse nella rimanente delegazione italiana. Infatti, fra l’altro, l’on. Cruicchi, sindaco di Marzabotto e il sindaco di Sesto San Giovanni borbottarono, non poco, e non si capacitavano perché Cassino! Perché non c’era stata una consultazione preventiva? E così via. Il sindaco di Hiroshima capì tutto e riprese la parola, spiegò i motivi della scelta di Cassino e non di altre città del mondo, esprimendo sin questi termini:
«Nel mondo, dopo la seconda guerra mondiale, molte sono le città chiamate Città Martiri, ma solo due, a pieno titolo possono chiamarsi così, la città di Cassino e tutto il Cassinate e la città di Hiroshima. Solo queste città subirono la distruzione totale (100%). Cassino distrutta dalla guerra tradizionale che durò circa nove mesi e Hiroshima distrutta totalmente dalla bomba nucleare in un solo attimo. Queste sono le motivazioni della mia scelta e non ci sono altre ragioni».
Dopo di ciò, ci chiamò e ci invitò a salire per prendere posto al tavolo della Presidenza e tutta l’Assemblea in piedi ad applaudire fino a quando Enzo Mattei prese il posto assegnatogli. Il saluto fra i due sindaci fu prima rispettoso ed alla moda orientale con grande inchini, poi all’italiana con un grande abbraccio, accompagnato da un applauso che durò qualche minuto.

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* L’articolo è estrapolato dal volume di A. G. Ferraro, Cassino dalla distruzione della guerra alla rinascita nella pace, F. Ciolfi Editore, Cassino 2007, pp.  253-254 (parte IV, «Celebrazioni e riconoscimenti alla “Città Martire”»). Si ringrazia il dott. Ferraro per la concessione.

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