Studi Cassinati, anno 2012, n. 2
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di Aurelio Carlino
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Nel ristrutturare, qualche anno fa, la casa paterna nel Comune di Castelnuovo Parano, in una cassetta di legno, ho trovato, rosicchiate ai lati dai topi, cinque pergamene in cui è riportata la nomina a Sindaco del Comune del mio bisnonno Pasquale Carlino da parte di Vittorio Emanuele II ed Umberto I, re d’Italia.
Forte è stato per lo stupore nel ritrovare questi preziosi documenti che mi sono messo subito alla ricerca di notizie onde avere altre informazioni sul mio bisnonno.
Da una ricerca effettuata presso l’Archivio di Stato di Caserta ho estrapolato altri ragguagli riguardanti il suddetto Sindaco.
Carlino Pasquale, nato a Castelnuovo Parano nel 1811 ed ivi deceduto l’8 marzo 1897, possidente, coniugato con Beatrice Tartaglia, è stato per tre anni Assessore e per quindici anni consecutivi Sindaco del piccolo Comune aurunco.
Uomo intelligente, di sani principi e di pubblica e privata onestà, persona dal carisma particolare, attaccato quasi morbosamente al borgo natio, si battè con vigore per vedere il paese all’altezza di quelli più civili della propria regione.
Seppe meritare l’affetto e la stima dei suoi concittadini, tanto che fu chiamato a far parte di quella amministrazione cui seppe dare un indirizzo schiettamente democratico, prima come Assessore e poi come Sindaco. Il paese, che in pochi anni ha fatto notevoli progressi, deve molto alla sua feconda attività.
Nell’anno 1862 è stato nominato assessore con Pietro Di Marzio sindaco e Giuseppe Di Raimo segretario.
Nel 1864 è stato assessore con Gaetano Jannella sindaco, al quale, in seguito, è subentrato Pietro Di Marzio, con Giuseppe Di Raimo segretario.
Nel 1865 è stato assessore con Gaetano Jannella sindaco e Giuseppe Di Raimo segretario.
Tenace nei propositi, instancabile nel lavoro, gentile con tutti, integro di coscienza, pieno di intelligenza, viene nominato dal 1870 al 1878 Sindaco del Comune di Castelnuovo Parano dal Re Vittorio Emanuele II.
Dal 1879 al 1884 viene riconfermato Sindaco del suddetto Comune anche dal Re Umberto I.
Benvoluto ed amato dalla maggioranza del popolo, era stimato e rispettato da tutti. Ha sempre conservato il senso comune e, soprattutto, non ha mai disdegnato amicizie umilissime, di cui, invece, andava orgoglioso. Svolse il suo incarico con abnegazione, serietà e preparazione.
Oggi, purtroppo, è un personaggio completamente dimenticato, ma sicuramente merita di essere ricordato sia come cittadino sia come Sindaco.
Forte è stato per lo stupore nel ritrovare questi preziosi documenti che mi sono messo subito alla ricerca di notizie onde avere altre informazioni sul mio bisnonno.
Da una ricerca effettuata presso l’Archivio di Stato di Caserta ho estrapolato altri ragguagli riguardanti il suddetto Sindaco.
Carlino Pasquale, nato a Castelnuovo Parano nel 1811 ed ivi deceduto l’8 marzo 1897, possidente, coniugato con Beatrice Tartaglia, è stato per tre anni Assessore e per quindici anni consecutivi Sindaco del piccolo Comune aurunco.
Uomo intelligente, di sani principi e di pubblica e privata onestà, persona dal carisma particolare, attaccato quasi morbosamente al borgo natio, si battè con vigore per vedere il paese all’altezza di quelli più civili della propria regione.
Seppe meritare l’affetto e la stima dei suoi concittadini, tanto che fu chiamato a far parte di quella amministrazione cui seppe dare un indirizzo schiettamente democratico, prima come Assessore e poi come Sindaco. Il paese, che in pochi anni ha fatto notevoli progressi, deve molto alla sua feconda attività.
Nell’anno 1862 è stato nominato assessore con Pietro Di Marzio sindaco e Giuseppe Di Raimo segretario.
Nel 1864 è stato assessore con Gaetano Jannella sindaco, al quale, in seguito, è subentrato Pietro Di Marzio, con Giuseppe Di Raimo segretario.
Nel 1865 è stato assessore con Gaetano Jannella sindaco e Giuseppe Di Raimo segretario.
Tenace nei propositi, instancabile nel lavoro, gentile con tutti, integro di coscienza, pieno di intelligenza, viene nominato dal 1870 al 1878 Sindaco del Comune di Castelnuovo Parano dal Re Vittorio Emanuele II.
Dal 1879 al 1884 viene riconfermato Sindaco del suddetto Comune anche dal Re Umberto I.
Benvoluto ed amato dalla maggioranza del popolo, era stimato e rispettato da tutti. Ha sempre conservato il senso comune e, soprattutto, non ha mai disdegnato amicizie umilissime, di cui, invece, andava orgoglioso. Svolse il suo incarico con abnegazione, serietà e preparazione.
Oggi, purtroppo, è un personaggio completamente dimenticato, ma sicuramente merita di essere ricordato sia come cittadino sia come Sindaco.
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