Studi Cassinati, anno 2012, n. 2
> Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf
> Scarica l’articolo in pdf
.
> Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf
> Scarica l’articolo in pdf
.
.
Il nostro socio Cosmo Barbato dona alla Biblioteca di Montecassino la raccolta completa del settimanale Il Rapido colmando un vuoto avvertito da sempre dagli studiosi. Pubblichiamo qui la lettera di Barbato e la risposta dell’emerito bibliotecario d. Gregorio.
Roma, 31 maggio 2012
Mi chiamo Cosmo Barbato, sono un cassinate della diaspora (benché nato casualmente a Roma), abitante a Roma fin dallo sfollamento del 1944. Sono un giornalista professionista, già segretario di redazione del quotidiano romano Paese Sera, da tempo in pensione (ho 82 anni). Tempo fa l’amico Emilio Pistilli, direttore della bella rivista “Studi cassinati”, mi segnalava che la biblioteca dell’Abbazia era sprovvista della raccolta dello storico settimanale “Il Rapido”, il giornale che accompagnò la rinascita del Cassinate dal 3 dicembre del 1945 al 18 maggio del 1949. Ne aveva posseduto un esemplare che era andato disperso. Si dava il caso che io ne avessi una copia. Quel giornale, fondato e diretto dall’avvocato Antonio Grossi, si redigeva a Roma ma era direttamente collegato, sia per le informazioni che per la distribuzione, con Cassino. A Roma l’unico redattore, oltre all’avvocato Grossi, era mio padre, l’avvocato Guido Barbato, membro di una storica famiglia cassinate. A Cassino il corrispondente principale era l’avvocato Tancredi Grossi, fratello del direttore, un pioniere tra coloro che tornarono nella città martire dopo la catastrofe. Di Cassino fu il vice sindaco, ma in realtà era l’unica autorità comunale che si trovò a fronteggiare la fame e il freddo in un paese sconvolto, travagliato dalla malaria, dalle mine abbandonate dai cobelligeranti, dai tanti ordigni inesplosi. “Il Rapido”, in quei cruciali tre anni e mezzo di vita, fu la voce di una città che faticosamente tentava di risollevarsi: fu una voce di denuncia, di critica, di proposizione, di iniziative. Raccolse tra i suoi numerosi collaboratori i nomi più illustri della cultura cassinate. Mio padre, innamorato della sua Cassino, pur nella indigenza della sua condizione di sfollato in una città che non conosceva e dove non era conosciuto, dedicò al giornale una autentica passione. Naturalmente ne raccolse tutti i numeri, che poi fece rilegare. Lasciò a me quel volume quando morì nel 1973. Secondo la sua volontà fu sepolto nel cimitero di Cassino. Quella collezione mi è cara, perché contiene lo spirito di mio padre. Ma ho pensato che sia un più concreto omaggio alla sua memoria se possa essere consultata da tanti altri nella prestigiosa biblioteca dell’Abbazia. Per questo glie ne faccio dono.
Invio i miei saluti più cordiali.
Roma, 31 maggio 2012
Mi chiamo Cosmo Barbato, sono un cassinate della diaspora (benché nato casualmente a Roma), abitante a Roma fin dallo sfollamento del 1944. Sono un giornalista professionista, già segretario di redazione del quotidiano romano Paese Sera, da tempo in pensione (ho 82 anni). Tempo fa l’amico Emilio Pistilli, direttore della bella rivista “Studi cassinati”, mi segnalava che la biblioteca dell’Abbazia era sprovvista della raccolta dello storico settimanale “Il Rapido”, il giornale che accompagnò la rinascita del Cassinate dal 3 dicembre del 1945 al 18 maggio del 1949. Ne aveva posseduto un esemplare che era andato disperso. Si dava il caso che io ne avessi una copia. Quel giornale, fondato e diretto dall’avvocato Antonio Grossi, si redigeva a Roma ma era direttamente collegato, sia per le informazioni che per la distribuzione, con Cassino. A Roma l’unico redattore, oltre all’avvocato Grossi, era mio padre, l’avvocato Guido Barbato, membro di una storica famiglia cassinate. A Cassino il corrispondente principale era l’avvocato Tancredi Grossi, fratello del direttore, un pioniere tra coloro che tornarono nella città martire dopo la catastrofe. Di Cassino fu il vice sindaco, ma in realtà era l’unica autorità comunale che si trovò a fronteggiare la fame e il freddo in un paese sconvolto, travagliato dalla malaria, dalle mine abbandonate dai cobelligeranti, dai tanti ordigni inesplosi. “Il Rapido”, in quei cruciali tre anni e mezzo di vita, fu la voce di una città che faticosamente tentava di risollevarsi: fu una voce di denuncia, di critica, di proposizione, di iniziative. Raccolse tra i suoi numerosi collaboratori i nomi più illustri della cultura cassinate. Mio padre, innamorato della sua Cassino, pur nella indigenza della sua condizione di sfollato in una città che non conosceva e dove non era conosciuto, dedicò al giornale una autentica passione. Naturalmente ne raccolse tutti i numeri, che poi fece rilegare. Lasciò a me quel volume quando morì nel 1973. Secondo la sua volontà fu sepolto nel cimitero di Cassino. Quella collezione mi è cara, perché contiene lo spirito di mio padre. Ma ho pensato che sia un più concreto omaggio alla sua memoria se possa essere consultata da tanti altri nella prestigiosa biblioteca dell’Abbazia. Per questo glie ne faccio dono.
Invio i miei saluti più cordiali.
Cosmo Barbato
Abbazia di Montecassino – Biblioteca 31 maggio 2012
Carissimo Cosmo, mi è pervenuta tramite suo nipote dott. Pasquale Avino la raccolta del settimanale “Il Rapido”. La ringrazio enormemente del graditissimo omaggio da lei fatto alla nostra Biblioteca. Il suddetto periodico dopo cinquant’anni di assenza sostituisce il precedente, prestato a un nostro amico e non più restituito forse per le manovre di un lestofante che gli girava attorno. L’atto che lei ha compiuto, evidenziato dalla sua dedica rimarrà a perpetua memoria negli annali della Biblioteca e sarà diffuso anche dagli studiosi che consulteranno il periodico, diventato ormai raro nell’ambito bibliografico.
Il Signore la rimeriti della sua azione con l’abbondanza delle sue divine benedizioni.
La saluto con molta cordialità.
Carissimo Cosmo, mi è pervenuta tramite suo nipote dott. Pasquale Avino la raccolta del settimanale “Il Rapido”. La ringrazio enormemente del graditissimo omaggio da lei fatto alla nostra Biblioteca. Il suddetto periodico dopo cinquant’anni di assenza sostituisce il precedente, prestato a un nostro amico e non più restituito forse per le manovre di un lestofante che gli girava attorno. L’atto che lei ha compiuto, evidenziato dalla sua dedica rimarrà a perpetua memoria negli annali della Biblioteca e sarà diffuso anche dagli studiosi che consulteranno il periodico, diventato ormai raro nell’ambito bibliografico.
Il Signore la rimeriti della sua azione con l’abbondanza delle sue divine benedizioni.
La saluto con molta cordialità.
D. Gregorio De Francesco
Bibliotecario em.
Bibliotecario em.
***
I Soci del CDSC onlus esprimono i più fervidi auguri di rapido e totale ristabilimento all’Abate Ordinario di Montecassino dom Pietro Vittorelli, che con le sue alte doti spirituali ed intellettuali ha fino ad ora diretto la Diocesi di Montecassino e ne ha tenuto alto il prestigio nel mondo. Siamo certi che la sua giovane età avrà la meglio sul male che lo ha colpito. Torni presto da noi dom Pietro!
(115 Visualizzazioni)