Studi Cassinati, anno 2012, n. 2
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A cura di Silvana Casmirri e Gaetano de Angelis-Curtis è stato pubblicato, per i tipi di F. Ciolfi tipografo-editore-libraio di Cassino, il Diario (1943-1957) di Gaetano Di Biasio. Si tratta di un volume, che formato da 318 pagine e corredato da quasi 1500 note, ricomprende le pagine scritte in un arco temporale di quasi un quindicennio appunto da Gaetano Di Biasio (21.5.1878-26.11.1959). La pubblicazione del Diario era attesa da tempo a Cassino in considerazione della valenza dell’autore, Gaetano Di Biasio, figura ben conosciuta a Cassino. Di umile estrazione familiare, è stato uno dei più noti e apprezzati avvocati del Foro, nonché un amministratore della «città martire», anzi il primo sindaco della ricostruzione come è ricordato a Cassino, oltre ad aver coltivato un’attività, sebbene meno conosciuta, di letterato. Le pagine manoscritte furono consegnate personalmente da Di Biasio a Torquato Vizzaccaro che cominciò a lavorare su di esse iniziando ad approntare una versione dattiloscritta, a segnare punti di interesse, a compilare la ricostruzione biografica del personaggio. Tuttavia non gli fu possibile portare a termine il lavoro. Il figlio Giuseppe volle consegnare il manoscritto alla prof.ssa Casmirri che, assieme a Gaetano de Angelis-Curtis, ne ha dato una veste tipografica.
Il Diario inizia con l’esperienza che stava vivendo in quei frangenti l’Autore, connessa con gli eventi bellici della seconda guerra mondiale, e cioè lo sfollamento prima in paesi e zone circostanti e poi nell’alta provincia di Frosinone. Dopo il ritorno a Cassino il Diario prosegue con gli anni della ricostruzione per arrivare, con salti cronologici più o meno accentuati, fino al 1957, anche se con il trascorrere del tempo le annotazioni fanno sempre meno riferimento a vicende della quotidianità. Le pagine del Diario sono scandite dal crescente senso di delusione e di amarezza per le questioni politico-amministrative (dopo la nomina prefettizia a capo dell’amministrazione comunale e poi l’elezione a sindaco di Cassino, per Di Biasio si accumulano una serie di sconfitte elettorali nelle elezioni nazionali alla Camera dei Deputati del 18 aprile 1948 seguite dalla dimissioni da sindaco, nelle elezioni amministrative di Cassino del giugno 1949 che portarono alla nomina del sen. Pier Carlo Restagno a sindaco della città, nelle elezioni al Consiglio provinciale di Frosinone nel 1952), per le enormi difficoltà incontrate nelle varie fasi della ricostruzione che non gli permettevano di dare risposte concrete e immediate ai bisogni dei cittadini, per le negative vicende personali (l’espletamento della sua attività professionale anche in età avanzata, la mancanza di legami di fratellanza e d’amicizia, riconosciuti solo in Carlo Baccari, o la lontananza di quelli affettivi, con la nipote e la sua famigliola a Lecce) che portarono l’avvocato a incupirsi sempre di più, a isolarsi, a vivere con sempre più diffidenza e distacco la vita quotidiana, cercando sempre più frequentemente e assiduamente rifugio nella lettura di libri, nelle opere della letteratura italiana e internazionale, nei capolavori di Dante, di Carducci, gli autori che amò per tutta la vita.
Il Diario inizia con l’esperienza che stava vivendo in quei frangenti l’Autore, connessa con gli eventi bellici della seconda guerra mondiale, e cioè lo sfollamento prima in paesi e zone circostanti e poi nell’alta provincia di Frosinone. Dopo il ritorno a Cassino il Diario prosegue con gli anni della ricostruzione per arrivare, con salti cronologici più o meno accentuati, fino al 1957, anche se con il trascorrere del tempo le annotazioni fanno sempre meno riferimento a vicende della quotidianità. Le pagine del Diario sono scandite dal crescente senso di delusione e di amarezza per le questioni politico-amministrative (dopo la nomina prefettizia a capo dell’amministrazione comunale e poi l’elezione a sindaco di Cassino, per Di Biasio si accumulano una serie di sconfitte elettorali nelle elezioni nazionali alla Camera dei Deputati del 18 aprile 1948 seguite dalla dimissioni da sindaco, nelle elezioni amministrative di Cassino del giugno 1949 che portarono alla nomina del sen. Pier Carlo Restagno a sindaco della città, nelle elezioni al Consiglio provinciale di Frosinone nel 1952), per le enormi difficoltà incontrate nelle varie fasi della ricostruzione che non gli permettevano di dare risposte concrete e immediate ai bisogni dei cittadini, per le negative vicende personali (l’espletamento della sua attività professionale anche in età avanzata, la mancanza di legami di fratellanza e d’amicizia, riconosciuti solo in Carlo Baccari, o la lontananza di quelli affettivi, con la nipote e la sua famigliola a Lecce) che portarono l’avvocato a incupirsi sempre di più, a isolarsi, a vivere con sempre più diffidenza e distacco la vita quotidiana, cercando sempre più frequentemente e assiduamente rifugio nella lettura di libri, nelle opere della letteratura italiana e internazionale, nei capolavori di Dante, di Carducci, gli autori che amò per tutta la vita.
Nel prossimo numero di Studi Cassinati un ampio servizio sul diario di Gaetano Di Biasio a cura di Gaetano De Angelis Curtis
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