Valvori: il restauro della cappella di S. Antonio Abate

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Studi Cassinati, anno 2011, n. 1
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Il 17 gennaio di quest’anno si è svolta una suggestiva cerimonia a Valvori, dinanzi alla cappella di S. Antonio Abate.
Questa dà il benvenuto a chi arriva da una leggera altura tra olivi, ai cui piedi si stende un verde prato, nei pressi di una mulattiera che si inerpica verso il Gallo, per poi proseguire per il Gallo Maggiore in territorio di S. Biagio Saracinisco. È parallela alla strada maestra che porta al centro del paese.
Il proprietario, signor Vittorio Di Mascio, ha curato delle ricerche fra gli anziani del posto e nell’Archivio della Parrocchia ed ha accertato che essa è dedicata a S. Antonio Abate; a sue spese l’ha fatta restaurare e così il Santo continua ad offrire il suo saluto ai viandanti e suggerisce l’idea di rivolgere una preghiera a Dio.
Il parroco Don Aristide Masia vi ha celebrato una messa; ma poiché essa è angusta, i fedeli che nell’occasione erano molti, sono rimasti all’aperto, sul prato del ridente oliveto.
La cerimonia è stata inconsueta e molto suggestiva perché i contadini del paese hanno portato tanti animali addobbati a festa per la benedizione della ricorrenza. La giornata, sebbene di gennaio era serena e non faceva freddo. Per questo motivo tutti si sono raccolti in religioso silenzio in un tempio spazioso dato dalla natura del luogo e dall’ampia volta del cielo.
Un plauso sentito va al proprietario Vittorio Di Mascio, che ha avuto il buon gusto di allestire la cerimonia nei minimi particolari, e alla graziosa cittadina di Valvori, dalle meravigliose ville tutte rivolte a sud.

Giovanni Petrucci

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