ERRATA CORRIGE – EPIGRAFI DI SORA E ALTRO: RETTIFICHE NECESSARIE

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Studi Cassinati, anno 2010, n. 4
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di Stefania Patriarca


Nel precedente numero di Studi Cassinati (X, 3, 2010) ho pubblicato due articoli, uno sugli scavi archeologici a S. Giovanni Incarico (La quarta campagna di scavi al sito di Fabrateria Nova) e il secondo su due inedite iscrizioni di Sora (Scoperte due nuove epigrafi a Sora).

Nel primo articolo, riguardo alla tipologia dell’edificio templare di Fabrateria Nova in corso di indagine nelle campagne di scavi, per refusi editoriali è stato erroneamente scritto (p. 159): “periptero tetrastilo  sine portico”, anziché “periptero tetrastilo  sine postico” come correttamente era nel testo inviato alla redazione della rivista.

Nel secondo articolo la redazione della rivista ha autonomamente inserito la didascalia alla figura 2 (p. 163 – vd. qui la foto in basso): “Urna ad inumazione”, ma in realtà l’epigrafe si riferisce ad una stele e non ad un’urna e pertanto sarebbe stato più appropriato scrivere: “Stele con iscrizione” o “Stele di Euphronius”. Inoltre sono stati omessi i segni diacritici riferiti alle lettere nella trascrizione dei testi, come previsto dalle re- gole epigrafiche, che invece erano presenti nel testo originale.

In questo stesso articolo ho pubblicato il testo della prima delle due iscrizioni presentate, interpretando male l’attributo di provenienza del grammaticus, leggendo HERACLEOPIS anziché HERACLEOTIS. Per onestà di informazione segnalo che questa lettura corretta mi era stata suggerita inizialmente da Angelo Nicosia e, solo quando l’articolo era già stato pubblicato, dal prof. Heikki Solin. Devo confessare che l’errore di lettura è derivato dall’unico e frettoloso sopralluogo in cui ho potuto visionare i reperti, posti lungo il greto del fiume Liri, seminterrati e in cattive condizioni di luce, e dal- la sollecitazione di presentare al più presto l’articolo per la stampa. Per questa ragione l’analisi del testo è stata

condotta esclusivamente sulle foto eseguite in quella occasione, nelle quali appare un segno di curvatura che è sembrato quello di una lettera P in legatura con la T nella parte finale dell’attributo del grammaticus.

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