Alvito nella II Guerra Mondiale

.

Studi Cassinati, anno 2010, n. 3
Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf
Scarica l’articolo in pdf
.

di Rocco Viglietta


In quest’opera si è inteso raccontare gli eventi accaduti in una zona della Bassa Ciociaria (Valle di Comino e Valle Roveto) e principalmente in alcun piccoli centri: Alvito, S. Donato, Gallinaro, Settefrati, Picinisco, Atina, Casalvieri, Posta Fibreno e Vicalvi e parzialmente Fontechiari, Brocco, Sora, Campoli Appennino, Isola Liri e Pescosolido.
L’area esaminata rappresentava la retrovia della Linea “Gustav”, lungo la quale i Tedeschi avevano deciso di resistere all’avanzata degli Alleati, per tenerli lontani dal territorio tedesco ed il periodo compreso nel racconto va dal settembre 1943, in cui iniziò l’occupazione tedesca dopo l’armistizio firmato dall’Italia con gli Alleati, al giugno 1944 in cui il territorio della Valle di Comino e della Valle Roveto sono stati liberati.
Il racconto si estende anche ai mesi immediatamente successivi quando il territorio era sotto il controllo prima del Governo Militare Alleato (Allied Military Goverment – AMG) e poi della Commissione Alleata di Controllo (Allied Control Commission – ACC). Nell’opera ci si è proposti di porre attenzione maggiore sulle unità militari che operarono nella zona: quelle tedesche (305ª Divisione di Fanteria e 5ª Divisione da Montagna e quelle alleate (French Expeditionary Corps – FEC, Corpo Italiano di Liberazione e 2ª Divisione neozelandese); di esse sono forniti l’articolazione, la linea di comando, i nomi dei comandanti delle unità, le notizie relative al loro afflusso ed allo schieramento, i mezzi ed i materiali di cui erano equipaggiati, i principali movimenti eseguiti e le principali azioni svolte nelle varie fasi del combattimento e durante la liberazione, ecc. Il racconto degli eventi locali è inserito nel quadro strategico più generale: sono state riportate, pertanto, notizie degli eventi “maggiori” che si verificarono durante l’avvicinamento degli Alleati dopo lo sbarco a Salerno e la liberazione di Napoli, della realizzazione della Linea “Gustav” da parte dell’Organizzazione tedesca Todt, coadiuvata da manodopera reclutata localmente, degli aspri combattimenti nella zona di Cassino – compresa la distruzione dell’Abbazia di Montecassino – e nella testa di sbarco degli Alleati ad Anzio, dello sfondamento alleato nel maggio 1944 e della ritirata dei tedeschi.
Il racconto riporta cronologicamente ed in modo approfondito gli avvenimenti relativi alla liberazione dei vari centri della Valle di Comino e successivamente della Valle Roveto fino ad Avezzano da parte neozelandese, ricostruendo la situazione dei due contendenti, i piani elaborati, le azioni svolte, ecc., con la riproduzione di molti documenti e fotografie originali, che fanno percepire l’atmosfera che si viveva in quel periodo.
Alla descrizione degli eventi generali si alternano i racconti delle esperienze vissute da numerosi testimoni ancora viventi in Alvito ed in alcuni dei centri citati, la ricostruzione – con varie testimonianze scritte e verbali – del comportamento dei tedeschi verso la popolazione e l’atteggiamento di questa nelle varie fasi dell’occupazione e della liberazione, la trattazione dei problemi dello sfollamento degli abitanti dei centri più vicini alla zona di combattimento, molti dei quali si rifugiarono nel territorio di Alvito e della presenza di alcune famiglie di ebrei nei vari centri della Valle (S. Donato, Picinisco, Sora e, in numero minore, Alvito).
Nel volume sono stati descritti anche gli eventi che si verificarono dopo la liberazione, quando i centri della valle di Comino e tutta la Provincia di Frosinone rimasero per circa un anno sotto il controllo dell’AMG e dell’ACC. Gli operatori di queste strutture militari aiutarono le popolazioni ad uscire dall’emergenza della guerra ed a ricostruire il tessuto sociale e l’organizzazione delle varie strutture, ma – inevitabilmente – ne controllarono i movimenti, ne limitarono l’esercizio di alcune funzioni, ecc.
Un capitolo è anche dedicato al rientro degli ex prigionieri di guerra di Alvito, con la descrizione delle tragiche vicende vissute da un certo numero di alvitani, alcuni dei quali ancora viventi, che hanno raccontato le loro straordinarie esperienze.
Nelle conclusioni sono fornite alcune valutazioni sugli eventi, contribuendo a ridimensionare alcuni luoghi comuni sul comportamento dei Tedeschi (sempre “cattivi”) e degli Alleati (“buoni e bravi”) e viene affermato che questo lavoro vuole costituire solo un “Contributo” alla ricostruzione degli eventi, indicando i settori in cui l’argomento potrebbe/dovrebbe essere ripreso ed ampliato.
L’opera è articolata in 15 Capitoli ed una Tavola cronologica, che riporta sinteticamente l’elencazione degli eventi generali e di quelli di carattere locale. Per non appesantire la narrazione, sono stati riportati in 28 Appendici gli organigrammi delle Unità militari, la presentazione fotografica di alcuni dei luoghi che furono teatro degli avvenimenti narrati ed una serie di documenti di fonte italiana, tedesca ed alleata. L’opera contiene oltre 100 illustrazioni nel testo e nelle Appendici ed una carta topografica fuori testo con la situazione militare nelle varie fasi dei combattimenti, gli schieramenti ed i movimenti dei reparti, ecc.
La Bibliografia fornita è particolarmente ricca ed è articolata in: fonti storiografiche generali (52 titoli), fonti storiche locali e memorialistiche (47 titoli), fonti giornalistiche (5), fonti informatiche (11).
L’opera, composta da 470 pagine, è edita dalla Casa Editrice “Scienze e Lettere dal 1919” (già Bardi Editore) di Roma, è in vendita nelle principali librerie di Alvito, Sora, Cassino, Atina-Ponte Melfa, ecc.

(552 Visualizzazioni)