.
Studi Cassinati, anno 2010, n. 2
> Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf
> Scarica l’articolo in pdf
.
di Erasmo Di Vito
“Vedute le istanze dei Comuni di Ausonia, Coreno Ausonio e Castelnuovo Parano, ond’essere costituiti Sezione del Collegio elettorale di Pontecorvo, n° 389, separatamente da quella del Collegio stesso, detta di Isernia, cui furono sino ad ora uniti …”: così si legge in un Regio decreto del 18721 (Doc. 1).
Grande fu la mia sorpresa quando sono entrato in possesso di questo documento originale: possibile che Coreno Ausonio, Ausonia e Castelnuovo Parano, fino al 12 febbraio del 1872, abbiano fatto parte del Collegio elettorale di Isernia nonostante la lunghissima distanza, la mancanza di continuità territoriale e qualsiasi altro tipo di legame o giustificazione apparente?
Un documento falso, un errore materiale o la riparazione ad un precedente errore materiale?
Esclusi subito la prima ipotesi, che pur sembrava trovare conferma nell’analisi della ripartizione dei collegi, mandamenti e sezioni elettorali del periodo post-unitario, anche perché una tale falsificazione non avrebbe avuto alcun senso né procurato possibile vantaggio alcuno.
L’accertamento delle altre due ipotesi non poteva che avvenire attraverso il recupero della documentazione elettorale del periodo immediatamente precedente.
Spulciando nell’Archivio di Stato di Caserta, dopo una lunga quanto fortunata ricerca, facilitata dall’abnegazione e competenza del personale, è stata confermata la “genuinità” del decreto, parimenti inserito nella Raccolta delle leggi e dei decreti, volume 34 pagine 158-159-160, in cui si cita esattamente “…….. Isernia”.
Le successive ricerche hanno consentito, fortunatamente, il ritrovamento di tutti gli atti che porteranno nel giro di tre mesi all’adozione del decreto, e del relativo carteggio intervenuto tra i tre comuni, la Prefettura dia Terra di Lavoro, la Sottoprefettura di Gaeta, la Luogotenenza generale del Re nelle province napoletane, il Gabinetto del Ministero dell’Interno ed il Governo centrale.
Tutto prende le mosse il giorno 16 novembre del 1871 quando i consigli comunali di Ausonia e Castelnuovo Parano2 (Doc. 2) deliberano la “proposta di istituzione di un sezione elettorale politica nel comune di Ausonia”.
È plausibile presumere che prima di arrivare in consiglio comunale vi sia stata una precedente intesa tra i sindaci dei due comuni, Raffaele Tibaldi e Pasquale Carlino, ma probabilmente anche con il collega Gaetano Di Siena di Coreno Ausonio il cui consiglio comunale deliberò analoga proposta, ma tre giorni dopo, il 19 novembre.
Trascrizione delibera del comune di Coreno Ausonio:
Estratto di deliberazione del Consiglio Comunale
di Coreno Ausonio
L’anno milleottocentosettantuno, il giorno diciannove del mese di novembre, nella Casa Comunale di Coreno Ausonio, il Consiglio Comunale continuando a riunirsi in sessione ordinaria sotto la presidenza del Sindaco signor Gaetano Di Siena, presenti i signori Erasmo Casaregola, Pietro Biagiotti, Samuele Coreno, Filippo Di Siena, Giuseppe Costanzo, Loreto Gargano, Luigino Ruggiero, Tommaso De Siena e Filippo Valente, componenti il numero della legge richiesto e con l’assistenza del sottoscritto segretario; non essendo intervenuti i signori Crispino Ruggiero, Gregorio Coreno, Domenico Cristino, Pasquale Parente e Francesco Saverio Viccarone. Il Sindaco presidente sulla considerazione che tra questo Comune e quello di Esperia capoluogo del mandamento e sede della sezione elettorale politica del Collegio di Pontecorvo vi intercede la non breve distanza di circa chilometri trenta, compreso il recesso, e che stante la precipitosa strada tagliata nei tempi invernali dalle acque versanti, riesce difficoltoso agli elettori potervi andare quando la bisogna lo richiede, qual cosa va detto anche pei circonvicini comuni di Castelnuovo Parano ed Ausonia, giusta la proposta inserita nell’ordine del giorno fa invito all’adunanza di deliberare sulla convenienza della istituzione di un’altra Sezione Elettorale in quest’ultimo comune col concorso di tutti i presenti ai sensi della legge 17 dicembre 1860 n° 4513.
Il Consiglio, considerando che le suesposte operazioni partono da fondate ragioni che nella specie condividono i requisiti voluti dalla legge: all’unanimità ritiene siffatta proposta, ed all’oggetto prega gli onorevoli rappresentanti del nostro Governo a prestarvi la sua adesione.
Letto e confermato il presente processo verbale viene sottoscritto dal Sindaco Presidente, dal membro Anziano tra i presenti signor Samuele Coreno, e dal segretario.
Firmato il sindaco Gaetano Di Siena
Il mebro anziano Samuele Di mambro
Il Segretario Luigi Viccarone
Visto: Il Sindaco per copia conforme: Luigi Viccarone Segretario
Gaetano Di Siena
Si certifica dal sottoscritto che il presente verbale è stato affisso in copia all’albo pretorio di questo comune e che avverso al medesimo niun reclamo è stato prodotto a quest’ufficio.
Luigi Viccarone segretario
Le delibere dei comuni di Ausonia e Castelnuovo Parano sono sostanzialmente simili. Di fatto identiche le motivazioni.
Per Coreno: “sulla considerazione che tra questo Comune e quello di Esperia capoluogo del mandamento e sede della sezione elettorale politica del Collegio di Pontecorvo vi intercede la non breve distanza di circa chilometri trenta, compreso il recesso, e che stante la precipitosa strada tagliata nei tempi invernali dalle acque versanti, riesce difficoltoso agli elettori potervi andare quando la bisogna lo richiede”.
Per Ausonia: “considerato trovarsi questo comune distante da quello di Esperia capoluogo del Mandamento e sede della Sezione Elettorale politica per circa 16 chilometri, ove si ascende per un sentiero interamente alpestre e scabroso sì da rendersi a malapena accessibili al sol pedestre”.
Per Castelnuovo Parano: “considerando che questo comune trovasi distante da quello di Esperia, capoluogo del Mandamento e sede elettorale politica, circa dodici chilometri, ove si accede per una via alpestre e scabrosa per la qual cosa riesce sempre malagevole agli elettori…..”.
Nel carteggio dell’Archivio di Caserta esiste una seconda delibera che il omune di Castelnuovo ha reiterato il 18 dicembre 1871 richiesta il 28 novembre dal Sotto Prefetto del Circondario.
Le tre delibere, attraverso le quali i comuni “deliberano all’unanimità di implorarsi, come si implora, dal saggio Governo del Re, l’autorizzazione di potersi, i tre Comuni di Ausonia, Coreno Ausonio e Castelnuovo Parano, formare una sezione elettorale politica separata da quella di Esperia, avente sede nel Comune di Ausonia”, il 26 dicembre dello stesso anno, 1871, la Sotto Prefettura di Gaeta, con il numero di protocollo 9314 (lettura incerta ndr), luogo di emissione del documento è Formia, esprime parere favorevole all’istituzione della sezione di Ausonia.
Tempestivamente, il Consiglio di Prefettura della Provincia di Lavoro, il 30 gennaio 1872 esprime parere favorevole dichiarando che “è di parere di potersi invocare il Regio Decreto col quale si statuisca che i comuni di Ausonia Castelnuovo Parano e Coreno Ausonio, distaccandosi dalla sezione elettorale di Esperia del Collegio Elettorale di Pontecorvo formino una sezione separata nella sede in Ausonia”.
Due giorni dopo, il 1 febbraio 1872, il Prefetto inoltra l’incartamento al Ministro dell’Interno, scrivendo “mi pregio trasmettere a codesto Ministero le deliberazioni dei singoli municipi nonché l’avviso favorevole emerso dal Consiglio di Prefettura, con preghiera di promuovere il corrispondente Regio Decreto” (Doc. n. 3).
Già il 4 febbraio, il capo di Gabinetto del Ministro degli Interno, Cavallini, scrive (documento prot. 712, scarsamente leggibile) al Prefetto di Caserta per chiarimenti che a giudicare dalla risposta dello stesso prefetto, (Doc. n. 4) riguarda la distribuzione numerica degli elettori della sezione elettorale di Esperia, Collegio di Pontecorvo, che sono: Ausonia (36), Castelnuovo Parano (39), Coreno Ausonio (12), per un totale di 87 elettori che andranno poi a costituire la nuova sezione elettorale di Ausonia del Collegio di Pontecorvo.
A questi si aggiungevano gli elettori dei comuni di S. Andrea-Vallefredda (25), S. Apollinare (29), S. Giorgio a Liri (50) ed Esperia (117), per un totale di 221 elettori che resteranno a far parte della Sezione di Esperia del Collegio di Pontecorvo3.
Il 10 febbraio, il Prefetto di Terra di Lavoro, Giuseppe De Ferrari, inoltra questa sua risposta al Ministero dell’Interno cui segue, il 12 febbraio 1872, due giorni dopo (!!!!), la firma del Decreto Regio n° 684 (serie 2ª) di cui al Doc. n. 1, con il quale Vittorio Emanuele II, per grazia di Dio e per volontà della Nazione, re d’Italia, decreta che … “I Comuni di Ausonia, Coreno Ausonio e Castelnuovo Parano costituiranno d’ora in poi una sezione del Collegio elettorale di Pontecorvo, n° 389, con sede nel capoluogo del Comune di Ausonia … dato a Napoli addì 12 febbraio 1872….”.
Il 19 febbraio il ministro trasmette copia autenticata del Regio Decreto al Prefetto di Caserta “per gli opportuni provvedimenti” (Doc. n. 5), e quest’ultimo, il giorno successivo, il 20 febbraio 1872, protocollo n° 4089, trasmette lo stesso Regio Decreto anche al Sotto Prefetto di Formia (Doc. n. 6).
Potremmo chiudere questo lavoro con una domanda: qual è la morale?
Tutta questa procedura burocratica si è conclusa in soli 89 giorni, coinvolgendo comuni diversi, Sotto Prefettura, Prefettura, Ministero dell’Interno, Gabinetto del Re, etc.,
E questo in un periodo in cui non esistevano telefoni, fax e computer, e la corrispondenza viaggiava con i cavalli.
Tempi che fanno riflettere non poco sulle inaccettabili lungaggini dell’odierna burocrazia!
Per quanto riguarda l’origine dell’errore che ha visto comparire sul Decreto Regio il Comune di Isernia in luogo di Esperia, esso è certamente dovuto ad un errore di lettura dello scrivano che ha predisposto il decreto; infatti nei documenti manoscritti trasmessi dai comuni e dalle prefetture al Ministero il nome Esperia è facilmente confondibile con Isernia; magari a voler dimostrare che l’apparato burocratico del Regno d’Italia era eccellente ma non perfetto.
1 Regio Decreto Vittorio Emanuele II n° 684 (serie 2^) del 12 febbraio 1872, decretato dal Re d’Italia (registrato alla Corte dei conti il 23 febbraio 1872 Reg. 59 atti del Governo a c. 134) con il visto del guardasigilli Giovanni De Falco e del Presidente del Consiglio Giovanni Lanza.
2 Chiamato Castelnuovo Parano nel 1862, in realtà dovrebbe chiamarsi Castelnuovo Perano come citato negli “Acta venditionis status Traiecti et appretii status Traiecti patrimonii quondam illustris principis Ostiliani”, dopo la morte del principe di Stigliano, D. Nicola Carafa Gusman della Marra (1638-1689), custoditi nell’Archivio di Stato di Napoli – Processi Della R. Sommaria, vol. 1633, proc. 11611.
3 Questo documento apre altri spunti di riflessione di cui, in questa sede, ci limitiamo ad elencare solo due: 1) erano pochissimi i cittadini ad avere diritto al voto in proporzione al numero degli abitanti: Coreno solo 12 su quasi 2000 abitanti !!!; 2) l’attuale Vallemaio, con la denominazione Vallefredda, ancora oggi utilizzata a livello locale, era accorpato a S. Andrea con la denominazione di S. Andrea di Vallefredda che, dopo l’elevazione di Vallefredda a comune, avvenuta nel 1907, sostituirà il toponimo “Vallefredda” con “del Garigliano”, per distinguerlo dagli altri numerosi Sant’Andrea distribuiti sul territorio nazionale. Nel 1932 il comune di Vallefredda, così definito per le particolari condizioni climatiche derivate anche dalla non favorevole esposizione solare nelle ore pomeridiane, cambierà nome assumendo la denominazione Vallemaio, derivante dal Monte Majo, il “maggiore” della catena, alle cui falde è abbarbicato.
(138 Visualizzazioni)