CDSC: una messa in suffragio delle vittime del 10 settembre 1943

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Studi Cassinati, anno 2009, n. 2
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Il prossimo 10 settembre il CDSC farà celebrare una messa in suffragio delle vittime del primo bombardamento di Cassino avvenuto il 10 settembre 1943. In quel tragico giorno caddero sotto le bombe degli aerei anglo-americani oltre cento cassinati – il numero esatto non si è mai potuto appurare –. Tutto accadde quando la città era in festosa euforia per l’annunciato armistizio di due giorni prima: si riteneva che ormai la guerra sul nostro territorio fosse finita. La raccolta delle salme e dei feriti fu organizzata immediatamente dalle squadre del Comune, ma molti erano stati sepolti sotto le macerie e queste fu possibile, non rimuoverle, ma spianarle solo a guerra finita. Per questo la conta delle vittime non si è mai potuta fare. Le salme raccolte furono collocate nei loculi vuoti del cimitero di S. Bartolomeo; altre furono ammucchiate nella chiesa cimiteriale di S. Anna, che, poi, fu incendiata e letteralmente cancellata dai bombardamenti e dalla bonifica postbellica: l’area della chiesa è quella attualmente a monte di via Foro, Vicolo S. Anna.
Alcuni anni fa, su nostra iniziativa, il Comune iniziò a ricordare quella brutta data con una toccante cerimonia ogni anno il 10 settembre presso il monumento ai Caduti e con il suono di una sirena e di tutte le campane della città. Negli ultimi anni, non si comprende per quale ragione, la commemorazione è stata ignorata.
Lungi da noi ogni polemica. Tuttavia riteniamo che quelle vittime vadano comunque ricordate ed onorate.
Per questa ragione, noi del CDSC, faremo celebrare una messa il prossimo 10 settembre, alle ore 17.00 presso la chiesa di S. Antonio in Cassino; ad officiarla sarà l’abate di Montecassino dom Pietro Vittorelli. La cerimonia, durante la quale saranno chiamate per nome tutte le vittime di quel giorno delle quali si ha notizia, vorrà essere austera e rivolta al raccoglimento dei familiari sopravvissuti e dei cittadini che vorranno parteciparvi.
Quella data va ricordata perché di lì iniziò il calvario di Cassino e Montecassino.
In città non vi è un monumento né un targa per ricordare quel tragico evento. Eppure far memoria è un dovere morale di ogni paese civile.

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