Giornate Celestiniane in Terra di Lavoro per l’VIII centenario della nascita di Celestino V

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Studi Cassinati, anno 2009, n. 2
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di Ferdinando Corradini

Tra il 23 e 24 maggio, si è tenuta, organizzata dal Centro Studi sul Medioevo di Terra di Lavoro, presieduto dall’avv. Domenico Caiazza, la seconda edizione delle Giornate Celestiniane. Quest’anno la manifestazione ha assunto un significato particolare, in quanto ricorre l’ottavo centenario della nascita di Pietro degli Angeleri, poi divenuto papa Celestino V, bollato da Dante per aver posto in essere il “gran rifiuto” ed esaltato da Ignazio Silone per aver disprezzato il Potere.
Il ricco programma ha avuto il suo culmine nelle giornate di sabato 23 e domenica 24 maggio. Nella mattinata del primo giorno, presso l’auditorium parrocchiale di Vairano Patenora, fraz. Scalo, si è tenuto un convegno di studi celestiniani, al quale ha portato il suo saluto il sindaco, dr. Giovanni Robbio. L’introduzione è stata svolta da Domenico Caiazza ed i lavori sono stati presieduti da d. Alberto Coratti dell’Abbazia di Casamari. Nella prima sessione si è dibattuto della vexata quaestio del luogo natale di Celestino V: d. Claudio Palombo ha riferito su Le ragioni di Isernia; Domenico Foligno su quelle di S. Angelo Limosano; Dante Cicchini di quelle di Macchia d’Isernia e, infine, Domenico Caiazza su quelle di Terra di Lavoro. Dopo una pausa e l’esecuzione della Cappella vocale e strumentale “I Musici di Corte”, ha avuto luogo la seconda sessione, dedicata a “Le abbazie di Celestino e dei Monaci Celestini”. Ha svolto l’introduzione, né poteva essere diversamente, d. Alberto Coratti, il quale ha relazionato su L’abbazia come luogo fisico e spirituale. Franco Valente ha poi riferito degli Stabilimenti monastici celestiniani a Venafro, Isernia e nel Molise. Carmelo Lepore su S. Maria di Faifoli; Renato Cifonelli su La Ferrarella di Pietravairano; Domenico Caiazza su L’Abbazia di S. Maria della Ferrara e l’Abbazia di Casaluce; è stata, infine, la volta di Alessandro Di Muro: Il priorato di S. Maria del Monte e S. Giorgio di Novi in Cilento. Nel primo pomeriggio di sabato i convegnisti si sono portati a Raviscanina, dove, fra le varie iniziative, è stata anche quella di un annullo filatelico, i cui proventi saranno devoluti alla città de L’Aquila, nella cui chiesa di S. Maria di Collemaggio, gravemente danneggiata dal recente sisma, riposano i resti mortali di Celestino V. Presso l’auditorium Gaudium et Spes ha avuto luogo la terza sessione del convegno, vertente sul tema: “Celestino e i grandi personaggi coevi”. Ha portato dapprima il suo saluto il dr. Ermanno Masiello, sindaco di Raviscanina. Claudio Del Villano ha riferito su Bonifacio VIII; Giulio De Jorio Frisari su Bernardo di Chiaravalle e Elpidio Valeri su Celestino V. Ha presieduto i lavori di questa sessione S.E. Mons. Pietro Farina, Amministratore Apostolico di Alife-Caiazzo, Vescovo eletto di Caserta. Nel pomeriggio di domenica 24 maggio a Raviscanina è stato inaugurato il Sentiero di Celestino. Ha concluso le manifestazioni una messa solenne, concelebrata nella chiesa di Santa Croce, da Mons. Pietro Farina, dal parroco d. Franco Sbriglia e dai monaci celestini d. Salvatore Zagaria e d. Michele Verolla.

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