Un libro di Costantino Jadecola sulla Linea Hitler

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Studi Cassinati, anno 2009, n. 2
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Tra le cose che meno si conoscono delle molte che ebbero come scenario il Lazio meridionale durante il secondo conflitto mondiale di sessantacinque anni or sono è la presenza, nel bel mezzo della valle del Liri ed a monte della Gustav, della linea Hitler, la linea difensiva tedesca altrimenti nota anche come “sbarramento Senger” dal nome del generale Frido von Senger und Etterlin, comandante il XIV Corpo d’armata corazzato, che l’aveva intuita.
Originariamente prevista sulla direttrice Roccasecca-San Giovanni Incarico-Pico, venne poi di fatto realizzata tra Villa Santa Lucia e Pico pur prevedendo il progetto originario che dovesse raggiungere il mare di Terracina passando per Lenola e Fondi.
Il suo punto di partenza era stato fissato sulle pendici del monte Cairo e, precisamente, sulla cima del Pizzo Corno, a 945 metri sul livello del mare, al di sopra dell’abitato di Villa Santa Lucia ed a poco più di tre chilometri in linea d’aria da Montecassino, ovvero dalla linea Gustav. Scendendo a valle, lambiva Piedimonte San Germano, attraversava il territorio di Aquino per poi raggiungere Pontecorvo e quindi Pico.
Di questo e di altro ancora parla Costantino Jadecola nel suo ultimo libro “I giorni della Hitler” (ed. Philia, Castrocielo) svelando particolari spesso inediti direttamente o indirettamente collegati alla presenza della linea difensiva tedesca e confortando il tutto con un consistente apparato fotografico nel cui contesto assumono un notevole rilievo le immagini di alcune delle opere dell’artista di guerra canadese Charles Comfort ispirate proprio alla Hitler, tra cui quella proposta in copertina.
Il libro è già stato presentato con successo a Piedimonte San Germano dalla professoressa Elena Montanaro e dal dott. Alberto Turinetti di Priero, ad Aquino, nel suggestivo scenario della chiesa della Madonna della Libera (foto), dal prof. Gianni Blasi ed a Pico dal prof. Bernardino Donfrancesco.

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