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Studi Cassinati, anno 2008, n. 4
di Simone Caringi
Grazie all’interesse sempre crescente per fatti eminentemente culturali da parte dell’Associazione Valle di Clia, la quale nello Statuto ha inserito il compito principale dell’educazione e della formazione dei giovani, è stato pubblicato il volume Casalucense di Sant’Elia Fiumerapido di Giovanni Petrucci, che costituisce la continuazione del primo su Olivella1.
La presentazione del libro si è svolta nella meravigliosa Chiesa settecentesca restaurata di recente a cura dell’Arch. Giuseppe Picano con colori veramente luminosi. Essa era gremita di persone della frazione e di S. Elia; abbiamo notato le autorità militari e civili, gli assessori e tanti forestieri, tra i quali molti soci del C.D.S.C. Tecnici, facenti parte dell’Associazione, hanno messo in funzione apparecchiature sofisticate con le quali è stato ripreso l’incontro e trasmesso contemporaneamente in Canada, dove risiedono molti emigrati di Olivella.
Il Sindaco dott. Fabio Violi ha aperto la serata porgendo il saluto dell’Amministrazione Comunale, dichiarandosi lieto per questo secondo avvenimento di carattere culturale, che dimostra l’interesse e l’amore degli abitanti alla terra di residenza.
Il Presidente dell’Associazione, Pasquale Serra, si è detto molto lieto della presenza di tante persone e della pubblicazione, in quanto il Santuario fa parte del territorio di Olivella e l’Immagine che in esso si venera sembra ispirare la vita di tutti gli abitanti; a volte basta uno sguardo all’altura per trovare la forza di superare le naturali quotidiane difficoltà, per migliorare l’andamento della vita. Ha ringraziato tutti i presenti e singolarmente coloro che si sono interessati della stampa.
Ha preso poi la parola d. Eric Di Camillo, che ha dichiarato la sua immensa gioia nel leggere le pagine di Casalucense, che rendono il dovuto onore al Santuario della Madonna delle Indulgenze “che non solo è parte fondamentale della religiosità cristiana, ma è anche motivo di unità e di coesione degli abitanti della zona circostante e di tutta la Terra di S. Benedetto”.
D. Remo Marandola ha aggiunto: “Questo nuovo volume di Giovanni Petrucci, che si aggiunge ai precedenti, ci offre un altro spunto per conoscere il nostro territorio, le sue caratteristiche, la nostra storia, i tesori dell’arte e di devozione che esso custodisce. Diamo all’autore il nostro apprezzamento per la sua fatica paziente e certosina, per il suo amore che manifesta a quanto è caro, in primis a lui e poi a tutti noi”. Ha letto quindi uno studio sugli affreschi del Bizzoni dell’Arch. Giuseppe Picano, impossibilitato ad essere presente, perché impegnato con l’Archeoclub di Cassino.
Padre d. Alessandro Apollonio, priore della Comunità monastica dei Francescani dell’Immacolata ha espresso nobili parole di apprezzamento per l’opera del Petrucci.
Inoltre, ha aggiunto, “Vorrei dire che iniziative come questa sono molto importanti soprattutto per i giovani, perché chi ignora la storia e sbaglia storia, sbaglia politica, come diceva un autore contemporaneo; la politica intesa nel senso aristotelico, non come partito, ma come sapienza, come scienza del bene comune. Per vivere perfettamente dobbiamo far tesoro della storia, tesoro della sapienza che ci è stata tramandata da secoli, conservata nella tradizione e tutta visibile nelle pietre, nell’architettura sacra delle nostre chiese. Diceva Gilbert Keith Chesterton, citando nostro Signore: se gli uomini tacciono, parleranno le pietre. In effetti siamo un po’ nei tempi in cui la fede è magari ridotta ad un lucignolo fumigante; abbiamo invece monumenti della fede dei nostri padri, che ci parlano dei valori assoluti, che ci parlano del Trascendente, che ci parlano di Dio e della Storia. Questo Dio ha santificato un luogo di culto pagano”.
Infine si è soffermato ad illustrare il libro d. Faustino Avagliano, direttore dell’Archivio Storico di Montecassino, il quale, da par suo, ha rifatto la storia del luogo, già dedicato alle Ninfe eterne, per la presenza di una piccola sorgente con l’iscrizione rupestre del II secolo d. C. Qualche costruzione romana che vi si trovava “fu ben presto trasformata in sede di culto alla Vergine Maria, spesso onorata nella Chiesa Orientale col titolo di fonte: fonte della salvezza, fonte d’acqua viva, fonte d’amore, fonte di clemenza, fonte della grazia, fonte della misericordia. E il pensiero ricorre al bellissimo discorso di s. Bernardo, usando l’immagine dell’acquedotto de aquaeductu, ossia mediatrice di Grazia. E ben si adatta il titolo del Santuario di Casalucense, dedicato alla Vergine delle Indulgenze, ossia a Maria mediatrice di Grazia e Madre della misericordia.
Il pensiero corre al non lontano santuario di Canneto dedicato a Maria SS.ma, là dove sorgono ancora oggi fonti d’acqua di notevole portata e dove una volta si erano sviluppati culti arcaici pagani, che successivamente erano stati resi, come avveniva un po’ dappertutto, sacri al culto cristiano. E tutti luoghi di fede, di pellegrinaggi, di devozione viva a Maria e di culto religioso”.
Egli si è soffermato ad ampliare la storia dei santuari mariani che sono intorno a Casalucense e più lontano.
L’Autore, infine, ha ringraziato tutti e ha detto di essere molto contento di aver dedicato il libro alla memoria dell’abate Ildefonso Rea ed ha rilevato che forse è la prima dedica di uno scritto all’illustre ricostruttore di Montecassino.
Alla venerata memoria
del grande Abate di Montecassino
Sua Eccellenza Idelfonso Rea (+ 1971)
che amò moltissimo la Madonna di Casalucense
abbellendo la sua chiesa con un grande ciclo di affreschi
ad elevandola alla dignità di Santuario mariano diocesano
“È bene ricordare, egli ha detto, che a lui dobbiamo i vari abbellimenti del Santuario. Se questo oggi ci sorprende per tanto splendore e nello stesso tempo per le linee semplici di composta classicità, e se Casalucense, come ebbe a scrivere d. Angelo Pantoni, si presenta ‘in condizioni di preminenza rispetto agli altri santuari della Diocesi cassinese’, è da ascrivere tutto a suo merito e all’amore che nutriva per la nostra Madonnina che domina dal colle la valle di Cassino e sembra ispirare e guidare la vita di tutti gli abitanti sottostanti”.
Ha allietato la serata la soprano Carla Mazzarella, che ha cantato un vecchio e dimenticato inno alla Madonna di un autore ignoto, ricercato pazientemente dal preside Petrucci e ascoltato, come per miracolo, dalla voce della sorella Maria, quindi registrato e messo in musica dal prof. Mauro Niro. Insieme con il maestro Vincenzo Sanso il brindisi de La traviata, ha concluso degnamente la serata.
1 “La Frazione di Olivella in Sant’Elia Fiumerapido”, Cassino 2007; vd. Studi Cassinati n. 4/2007, pag. 243.
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