C’è voglia di associazione nel basso Lazio

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Studi Cassinati, anno 2007, n. 3

Nell’editoriale del precedente numero di Studi Cassinati lanciammo l’idea di “un coordinamento tra tutte le associazioni culturali del territorio”. Tra i vari riscontri ricevuti ne cogliamo uno particolarmente autorevole: quello della presidente dell’Associazione Latium Adiectum di Anagni, dott.ssa Cinzia Mastroianni, fondatrice e anche direttrice del portale web www.latiumadiectum.it.

L’editoriale pubblicato sull’ultimo numero di “Studi cassinati” a cura del Direttore, Emilio Pistilli, col titolo “Per un coordinamento delle associazioni culturali” ci stimola a redigere questo breve contributo come espressione della condivisione, da parte nostra, dell’idea di fondo enunciata nel suddetto editoriale e delle riflessioni ad essa sottese.
“L’uomo è un animale sociale”, scrive Seneca. Parafrasando e amplificando, ci sentiremmo di affermare che l’uomo impegnato nella cultura, cioè in quel complesso di attività che sono di fatto un riflettere su se stesso, è un animale “associato”.
Negli ultimi anni è emerso chiaramente – attraverso le numerose iniziative promosse e le rilevazioni effettuate dalla stessa Regione Lazio – come il Lazio meridionale sia, dal punto di vista dell’associazionismo culturale, un territorio estremamente effervescente: al fianco di realtà datate e consolidate, si stanno progressivamente facendo largo realtà nuove che, fermi restando i buoni contenuti di fondo, si sono coraggiosamente proiettate in avanti, accordando questi ultimi con le nuove tecnologie. Tale constatazione ci induce a ritenere che l’idea lanciata dal Direttore Pistilli circa un possibile coordinamento delle associazioni culturali presenti nel basso Lazio sia non solo buona in sé ma assolutamente auspicabile, affinché l’esperienza e le conoscenze maturate dalle associazioni culturali di più antica fondazione possano incontrasi e arricchirsi della linfa nuova che le associazioni più giovani possono apportare in termini di idee, energie, formule e canali di comunicazione, etc. Non si tratterebbe di un passaggio del testimone dalle vecchie alle nuove generazioni ma di un coordinamento intelligente finalizzato ad ottimizzare risorse ed energie, sia intellettuali sia materiali. Un’azione comune, concertata, pluridisciplinare capace così di stimolare lo studio, approfondire ed aprire la conoscenza di un patrimonio culturale condiviso che, in tal modo, verrebbe automaticamente e naturalmente valorizzato, promosso, tutelato.
“Conoscere per conservare”: questo il motto con cui nella seconda metà del sec. XIX Giovan Battista Cavalcaselle si fece promotore dell’esigenza da parte dello Stato di catalogare le opere d’arte per poterle conservare fisicamente e tutelare giuridicamente.
Oggi, all’inizio del XXI secolo, l’associazionismo culturale si propone come un interlocutore vivace e propositivo, capace di affiancare e supportare, nella misura possibile e nelle forme ammesse dalla normativa, le Istituzioni Pubbliche nell’intento di far “conoscere” il patrimonio culturale al fine di poterne “conservare” la memoria fisica e la coscienza intellettuale, agevolandone di conseguenza anche la tutela legale.

Cinzia Mastroianni
Presidente dell’Associazione
Latium Adiectum
Direttore di www.latiumadiectum.i

L’uomo è un’anima razionale che partecipa dell’intelletto divino ma opera in un corpo. (Marsilio Ficino)
L’opera d’arte, in quanto manufatto umano, è il frutto di un atto creativo che esprime un’essenza divina e un’intentio umana, in un dato luogo, in un dato tempo, entro i limiti concessi dalla materia, finita e peribile. Studiare l’arte significa studiare l’uomo. (Associazione Latium adiectum)
Con queste parole, pubblicate nella sezione “Chi siamo” del portale web di riferimento Latiumadiectum.it, l’Associazione Latium Adiectum introduce alla propria mission: aprire al pubblico i risultati e i contenuti della ricerca scientifica in materia di archeologia e storia dell’arte, relativamente al territorio del Lazio meridionale, adeguando linguaggi e tecniche della comunicazione a seconda del target di utenza e rendendo così più accessibile un sapere che spesso rimane di pochi e per pochi. L’Associazione è nata dall’iniziativa di un gruppo di giovani donne – archeologhe e storiche dell’arte – desiderose di trasformare anni di studio e di ricerca scientifica in strumenti di lavoro, con i quali promuovere, divulgare e valorizzare il patrimonio archeologico e storico-artistico del basso Lazio, attraverso un progetto ampio e articolato che, nella sua globalità, intende creare degli spazi virtuali (mediante il portale web www.latiumadiectum.it) e delle occasioni reali affinché il mondo della ricerca scientifico-erudita e un’utenza sempre più variegata, accademica ed extra-accademica, possano incontrarsi e interagire, attraverso formule che, senza rinnegare gli strumenti tradizionali, tengano conto delle nuove tecnologie e dei tempi che cambiano.

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